2011 Falò sulla spiaggia di Castellammare di Stabia |
Saranno
presenti sul territorio cittadino Polizia, Carabinieri, Guardia di
Finanza e Protezione Civile che opereranno di concerto con la Polizia
Municipale stabiese per evitare scippi ai turisti, risse ed estorsioni ai
commercianti, dimenticando lo spaccio di droga di cui si legge continuamente,
aggiungendoci la caoticità del traffico, mai risolta. Mancano soltanto l’esercito,
la marina e l’aviazione.
Il territorio stabiese sembra assediato da
malavitosi che invece si scopre poi che svernano a Roma o in altri comuni del
Lazio. Certo la manovalanza resta sul posto a danno dei residenti e di quelli
che dai comuni vicini vengono a Castellammare a prendersi un po’ di aria di
mare, un po’ di acqua della Madonna e se capita qualche fregatura come capita un po' dappertutto.
Ma quello che più preme agli Amministratori
politici di Castellammare è sottoporre la cittadina a un coprifuoco non
dichiarato proprio nel momento in cui attraverso manifestazioni dal carattere
tradizionale i cittadini cercano di riscoprire le proprie radici culturali che
li hanno sempre accomunati sia a livello religioso che a livello ricreativo.
Certamente attraverso manifestazioni che
comportano rischi e pericoli per i partecipanti quando queste operazioni
nascono dalle improvvisazioni estemporanee non quando questi sono regolamentati
con ordinanze che devono tendere ad eliminare gli inconvenienti che giustamente
continuano a rappresentare una preoccupazione per l’incolumità dei partecipanti.
Una amministrazione avveduta e non sprovvista sul
piano pratico avrebbe da tempo regolamentato la cosa per non far scrivere
frescaccie come quella che “non ha più nulla a che vedere con la tradizione,
che si è via via trasformata in una gara tra quartieri a chi erige il
"fucaracchio" più alto.”
Sembra di essere in un paese
comunista che negando la storia nega anche la possibilità di avere un’anima che
invece a radici profonde nella cultura che ci ha generati, stante la disponibilità
della cittadinanza ad assoggettarsi alle regole che verranno imposte ad accendere
il proprio falò sull'arenile.
Chiedono, per questo, che il comune gli metta a disposizione la legna e gli
conceda le necessarie autorizzazioni. "Noi vogliamo portare avanti le
nostre tradizioni - hanno detto - nel pieno rispetto delle regole. Per farlo,
però, il Comune ci deve mettere nelle condizioni di poter accendere il falò
sull'arenile, come avvenuto negli anni scorsi, procurandoci la legna
necessaria, legna con provenienza certa". "Stiamo dimostrando tutta
la nostra buona volontà nel voler rispettare le regole - ha detto Gennaro
Esposito, ormai ex socio dell'associazione Arenile Stabiese Pulito che li guida
- Vogliamo rilanciare Castellammare, vogliamo che i turisti arrivino in città.
Quale migliore occasione se non il palio dei falò?". Anche questa mattina
il gruppo di ragazzi e Gennaro saranno fuori Palazzo Farnese in attesa che dai
piani alti arrivi l'ok che attendono.
In conclusione è l’unico gesto sensato di fronte ad una poca
attenta gestione del territorio che tende a colpire la popolazione e quanto di
più caro questa mette a disposizione della comunità per alleviarle le mortificazioni
che continuano a pioverle sul suo capo.
Nessun commento:
Posta un commento