UGO SBRANA: Stabiese acquisito.

Ugo Sbrana (Primo da sn. in piedi)

Ingegnere di origine pisana. Negli anni 50 fu mandato a Castellammare a dirigere i CANTIERI METAL-LURGICI  ITALIANI che produceva tra gli altri prodotti la lamiera per le conserve in barattolo, la cui struttura è ancora allocata al foce del fiume Sarno, confinante con la spiaggia e con il corso Vittorio Emanuele che continua separalo dalla sede ferroviaria dello Stato che da Torre centrale arriva fino a Gragnano passando per Castellammare di Stabia e ai Cantieri navali con binari che si biforcano all'altezza di Cirio percorrendo tutto il lungo mare, attraversando la villa comunale e Via Benedetto Brin.

Il personaggio, a suo modo eclettico o su suggerimento della proprietà  si inserì nel contesto cittadino fino ad occupare la presidenza della società sportiva "Stabia negli anni che videro la squadra approdare in serie B"; fece del parte come membro del Comitato Scavi di Stabia diretto da Libero D’Orsi, fu Presidente del Rotary Club Castellammare Sorrento nel 1969-70 e di tante altre iniziative benefiche e mondane. 

I lavoratori dei Cantieri metallurgici lo ricordano invece per la lotta che dovettero affrontare per evitarne  e il licenziamento  immediato dell'ottanta per cento dei dipendenti. 

Ero ragazzo allora e mio zio Michele lavora all'interno dei Cantieri  e assieme ai suoi compagni di lavoro affrontarono  un braccio di ferro che rischiava di produrre gravi conseguenze occupazionali e un bagno di sangue per le intransigenze della proprietà che in cambio prevedeva solamente la perdita di posti di lavoro.

Inizio tutto nel maggio del 1957.

Il gioco si fece sporco da subito e gli operai rimasero all'interno della fabbrica per tutelare i propri diritti. Rischiavano non soltanto conseguenze penali, ma di morire di fame in quanto le garanzie promesse vennero continuamente sabotate non permettendo di rifornire di viveri gli occupanti.