Il benessere di qualche hanno addietro ci aveva in buona parte fatto dimenticare la nostra fanciullezza, lo stato di indigenza che avevamo attraversato, molti di noi, durante la seconda guerra mondiale e subito dopo.
Con l’impellenza di sopravvivere, per non lasciarsi andare alla morte per inedia andavamo anche “pe torze”. Ci avventuravamo nei campi e come la spigolatrice o l’uccellino, andavamo raccogliendo la parte alta degli stelli la parte ancora tenera che una volta emendata dalla scorza offriva una parte di midollo ancora commestibile.
Quando i nostri genitori riuscivano a mettere in un piatto qualche altra cosa privandosi di qualche lira in più che arrivava con la tredicesima o di quel poco di ricchezza che conservavano gelosamente come ultimo baluardo contro la miseria (le fedi di matrimonio, una collanina, un ciondolo, il corredo) erano giorni di festa ma di sconfitta mascherata con le lacrime agli occhi da espressioni come: chiagno pecchè so’ cuntento o perchè “ve veco finalmente felice tutte quante assieme.."
Le ricette sono tante proprio perché le economie familiari non permettevano di abbondare tutti i giorni. I ricchi erano, i benestanti non tanti, i salariati erano abbastanza e i precari dell'esistenza tanti per cui le feste diventavano l'occasione per mangiare un po' di tutto.
Semel in anno licet insanire dicevano i latini e c'era sempre qualcuno che mangiando abbondantemente doveva ricorrere al pronto soccorso con l'aiuto di qualche vicino motorizzato.
Il mangiare se lo facevano uscire dagli occhi e le costipazioni erano una conseguenza logica come l'ubriacarsi bevendo più vino del solito. Dalle cucine dei vicini o da quella di mia nonna materna arrivavano odori inusuali, principalmente di frittura nella quale si prodigava instancabilmente per accontentare mio nonno, come si diceva allora. La tavola che imbandiva non aveva niente da invidiare a quelle che poi vedevo nei film d'epoca.
Provo a farne un elenco e a darvi qualche ricetta anche a costo di prelevarla su qualche altro blog per essere puntuale nelle quantità per una portata o per un certo numero di persone in quante le pietanze vanno consumate al momento e se proprio c'è un avanzo a più tardi il giorno dopo.
Insalata di broccolo siciliano e baccalà.
Approntare una pentola con acqua da portare ad ebollizione. Calarvi dentro i boccoli emendati dalle parti dure dello stelo quando l'acqua bolle forte. Recuperarli a bollore nuovamente raggiunto, sgocciolarli e lasciarli raffreddare.
Cuocere a parte il baccalà alla stessa maniera del broccolo e lasciarlo raffreddare sotto l'acqua corrente.
Unirli nella stessa zuppiera e condirli con sale, olio, aglio e succo di limone agrodolce.
Insalata di rinforzo.
1 o 2 cavolfiori di peso complessivo non superiori al 1,5 Kg. - Olive verdi, capperi, 4 o 5 acciughe deliscate, peperoni sott'aceto da tagliare a pezzi , 5oo gr di tonno in scatola, aceto di vino bianco.
Dopo aver lessato il cavolfiore al dente senza fargli perdere il colore naturale e lasciatolo raffreddare fino a diventare tiepido, riducetelo a pezzettoni senza snaturarlo.Al termine aggiungetevi le olive, le acciughe a piccoli pezzi, il tonno, i peperoni e annaffiatelo con aceto bianco.
Lasciatelo riposare rimescolandolo di tanto in tanto.
Friarielli strascinati
Pulire i broccoli dalle foglie esterne più dure e sciacquarli in più acque per lavarli del possibile terreno presente. Mettere al fuoco una pentola con acqua e sale e portarla ad ebollizione. Quando bolle immergervi i broccoli e cuocere per non più di due minuti (questa operazione libera i broccoli dell’amaro e li rende più facili alla digestione). Scolare i broccoli. Mettere al fuoco una padella con l’olio di oliva , l’aglio e il peperoncino e quando l’aglio comincia ad imbiondire versare i broccoli. Aggiustare di sale e cuocere per pochi minuti, finché la verdura sara’ tenera alla forchetta. Servire caldi o freddi .
Fagioli alla maruzzara
300 gr di fagioli borlotti lessati – 2 cipolle medie – 3 cucchiai di concentrato di pomodoro – peperoncino a piacere – 3 cucchiai di olio di oliva – sale
Pulire e affettare finemente le cipolle. Mettere una padella con l’olio di oliva al fuoco e quando l’olio e’ caldo aggiungere le cipolle affettate, il peperoncino e il sale. Fare imbiondire (ma non bruciare) le cipolle ( nel caso aggiungete qualche cucchiaio di acqua) e cuocerle finche’ saranno trasparenti. A questo punto aggiungere il concentrato di pomodoro disciolto in acqua e continuare la cottura per qualche minuto aggiustando il sale. Aggiungere i fagioli e finire la cottura per 5/6 minuti. Anche questo piatto puo’ essere servito caldo o freddo.
Insalata “ricca”
3 patate medie lessate – 200gr di fagioli lessati ( borlotti o bianchi o cannellini) – 15/20 pomodori ciliegini – 2 cipolline verdi novelle (o cipolla dolce) - olio di oliva – origano – sale e pepe
Tagliate a pezzi grossi le patate lessate e a meta’ i pomodorini. In una fondina mettete le patate, i pomodori, le cipolline affettate, i fagioli e condite con sale, pepe, olio e origano. ( era detta “ricca” perche’ i fagioli venivano chiamati “la carne dei poveri”)
( Da qualche tempo mi capita di aggiungere a questa insalata le uova sode, o il tonno o il formaggio feta, e renderla cosi un piatto unico )
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