Proviamo
a crederci con la speranza che il cambio di allenatore porti la squadra fuori
dal pantano troppo facilmente accettato nelle prime uscite di questo campionato
e diventato un fatto endemico fino all’altro giorno.
Neppure
il nuovo con il prossimo incontro, può
permettersi di continuare ad andare avanti con gli stessi risultati perché la
salvezza è l’unico pensiero del quale i tifosi non possono fare a meno.
Il
centrocampista Caserta, in attesa del suo recupero fisico, si arma di buoni
propositi e spera che le prossime due gare saranno quelle che segneranno la
riscossa e la rinascita della squadra.
Pronunciando
in un certo qual modo il proprio mea culpa, senza condannare Braglia, ammette
che qualcosa nella squadra non è andata nella direzione desiderata, ma “Pea che
è un grande allenatore sta trasmettendo alla compagine stabiese le sue
conoscenze per risalire la china. Spetterà ai giocatori riuscirci." "Noi
calciatori non abbiamo alcun tornaconto nel giocar male per far perdere la
panchina ad un allenatore, soprattutto quando questo ha scritto la storia della
società per la quale giochiamo come nel caso del trainer maremmano. Nessuno
probabilmente riuscirà a battere i suoi record con questi colori, ma le colpe
di questa situazione oltre che sue, se ce ne fossero, sono anche e soprattutto
nostre.”
Speriamo
che la diversa visone del gioco che ha Pea, che differisce molto da quello di
Braglia,
non diventi poi la scusa dei risultati negativi se questi dovessero
arrivare.
La
salvezza, diventata per forza di cose un imperativo categorico, passa
giustamente anche per le affermazioni del centrocampista e per l’impegno dei suoi
compagni che non sono venuti a Castellammare a sgambettare. O vinceranno la
scommessa o molti di loro avranno un futuro incerto e un nuovo mestiere da
imparare.
Nessun commento:
Posta un commento