mercoledì 15 aprile 2015

Ostia - Il CPO (Centro Paraplegici Ostia) è stato intitolato a allo stabiese Gennaro Di Rosa (2011) (Gente di Stabia)



Il centro è stato dedicato allo storico paziente morto per un malore incurabile lo scorso primo maggio. Renata Polverini lo aveva promesso: "L'ospedale CPO sarà intitolato a Gennaro Di Rosa"

Lorenzo Nicolini 1 Giugno 2011

Dopo la morte del simbolo del Centro Paraplegici Ostia, il presidente della Regione Renata Polverini lo aveva promesso: "Tra un mese ci ritroveremo di nuovo tutti qui per intitolare il Centro Paraplegici di Ostia al nostro amico Gennaro Di Rosa". Così è stato. Il Centro paraplegici di Ostia porta il nome della sua anima storica, dell'associazione mielolesi di Ostia, morto a 62 anni lo scorso primo maggio. "Gennaro - dichiarò Giacomo Vizzani, Presidente XIII Municipio - è sempre stato un uomo che si è speso per gli altri. Ci mancherà la sua determinazione, la sua caparbietà, ma soprattutto la sua generosità". All'inaugurazione del nome del 'nuovo' centro, presenti anche l'ex presidente della Regione e oggi capogruppo de La Destra alla Pisana, Francesco Storace. Insieme lo hanno ricordato con una delle passioni di Gennaro, il canto. "Se oggi il Cpo è ancora attivo lo si deve all’impegno generoso e costante di Gennaro Di Rosa, che ha sempre costretto i politici a non nascondersi dietro bugie e furbizie, stimolandoli invece a difendere una struttura di eccellenza molto apprezzata e utilissima per il territorio, dove esiste una forte presenze di persone disabili. Per almeno tre volte, insieme a Di Rosa abbiamo salvato il Cpo da coloro che, magari spinti da interessi diversi, hanno cercato di chiuderlo", ha dichiarato Francesco Storace.

“Oggi – ha spiegato Amerigo Olive, Assessore XIII Municipio- ho il cuore pieno di gioia perché Gennaro continua a vivere nel suo Cpo. Un atto dovuto conferito ad un uomo che se lo è meritato. Ricordo le sue tante battaglie, quando insieme con l’allora Presidente Storace abbiamo lottato per la riapertura di un presidio e di una struttura abbandonata. Sono contento che la Presidente Polverini abbia accolto la mia proposta lanciata il giorno dell’ultimo saluto a Gennaro. Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte a questa manifestazione, in particolar modo la famiglia e gli amici di Gennaro”. “Una cerimonia che vista la tempistica di realizzazione immediata e tempestiva – ha aggiunto Giancarlo Innocenzi, Assessore XIII Municipio – dimostra la ferma volontà di portare a termine quanto promesso e   soprattutto quanto sia giusta e meritata la scelta di intitolare questa struttura a Gennaro di Rosa”. “Se oggi il Cpo – ha concluso Renzo Pallotta, Vice Presidente XIII Municipio – è una realtà e una struttura d’eccellenza lo dobbiamo a Gennaro di Rosa e alle sue battaglie. Mai intitolazione fu più meritata. Gennaro ha messo a disposizione le sue forze e le sue energie per il rilancio di questa struttura”.


Gennaro di Rosa a colloquio con l'On Francesco Storace  in visita al C.P.O.

Gennaro Di Rosa con l'On. Polverini  in visita al C.P.O.

Gennaro, oltre ad essere il Presidente dell'Associazione Sportiva del CPO, era l'anima della struttura e il cuore di tutte le lotte intraprese per evitare la chiusura della struttura dove era stato ricoverato ormai da anni.
L'ho conosciuto quando ho ispezionato la struttura per accertarne l'idoneità all'esercizio nel 1978. Con la sorella che gestiva il chiosco riportato più sotto era diventato la persona di cui parlavamo ogni volta che ci incontravamo a Castellammare.
Gennaro, ancora oggi, è la persona più ricordata e stimata ad Ostia. Il suo impegno superava le mura del CPO riuscendo in imprese che altri davano per perse già in partenza.
Era un gigante disteso ma con la sua lettiga si spostava dalla struttura che lo ospitava al territorio circostante
nel rispetto e nella considerazione di quanti lo conoscevano o lo vedevano per la prima volta.
Era un diversamente abile sempre col sorriso sul volto come appare mentre stringe la mano dell'On. Polverini o mentre chiede un maggiore impegno all'On. Storace che era governatore della Regione Lazio.

P.O. CENTRO PARAPLEGICI OSTIA "GENNARO DI ROSA"
viale Vega, 3 - Ostia
00122 - ROMA
RIFERIMENTI
Telefono:0656481
Fax:0656483514
EMail:segreteriadm.cpo@aslromad.it
PEC:
ATTIVITA'



Il Centro Paraplegici di Ostia nasce nel maggio 1957 come primo Centro italiano dedicato alla cura delle persone con lesione midollare per iniziativa dell' INAIL che integrò funzionalmente il centro di Ostia con il Centro Traumatologico Ortopedico della Garbatella di Roma.
Il dinamismo prima del dott. Antonio Maglio, Primario e Direttore Sanitario del Centro Paraplegici di Ostia dell'INAIL, del prof.    Angelo Massarelli Direttore Sanitario e poi del dott. Vincenzo Castellano, Primario del Centro per 14 anni, ha fatto sì che il CPO diventasse un punto di riferimento nazionale per la riabilitazione della persona con lesione midollare con un importante settore di sport-terapia che ha favorito l'organizzazione a Roma nel 1960 dei primi Giochi Internazionali Paraolimpici.
Come già l'INAIL capì negli anni '50, e le recenti normative nazionali e regionali hanno poi confermato, c'é necessità di strutture dedicate al trattamento delle persone con lesione midollare nella fase post-acuta e specialmente in quella stabilizzata.
Il CPO, pur non essendo nel perimetro urbano, ha un'ubicazione ideale perchè è a 35 minuti di metropolitana dal centro di Roma e dista 5 Km dall'aeroporto di Fiumicino: inoltre è vicino al mare ed al polmone verde di Castelfusano. Ostia inoltre mette a disposizione dei pazienti e dei parenti spazi, anche abitativi, e facilitazioni sugli spostamenti, che grandi città non possono dare.
Nel tempo, grazie ad un pool di professionisti specializzati, il Centro Paraplegici è diventato un punto di riferimento non solo per la cura e la riabilitazione della persona con lesione midollare, ma anche per il suo reinserimento sociale e lavorativo, attivando i servizi socio-sanitari di residenza del paziente e provvedendo anche a rendere accessibile ed accogliente la sua casa. Mission del CPO è il rispetto della persona in ogni suo aspetto ed il sostegno per il raggiungimento di una migliore qualità della vita e di una reale integrazione.
Chi conosce i pazienti mielolesi sa bene che spesso la fase del reinserimento non è facile ed in futuro non migliorerà, visto l'incremento delle persone provenienti da Paesi poveri, spesso non in regola con le norme di soggiorno, più esposte ai rischi di incidenti sul lavoro.
Inoltre molti pazienti sono giovani che vengono colpiti dal trauma nel pieno del loro ciclo vitale e spesso non hanno concluso gli studi: diventa perciò fondamentale che la scuola e le nuove tecnologie informatiche entrino negli ospedali dando la possibilità a tali pazienti di concludere il loro iter di formazione.
Il rapporto che si crea fra i pazienti e il CPO continua anche dopo le dimissioni: questa disabilità richiede controlli periodici e trattamenti ciclici, con tecnologie sempre più sofisticate.
Ostia, con il CPO, si candida come punto di riferimento per il monitoraggio dei pazienti del centro sud  ed anche come nodo della rete nazionale per il turismo estivo dei diversamente abili.
Il CPO, fin dalla nascita, grazie ai suoi operatori, ha avuto una sensibilità ed una vocazione socio-sanitaria che dopo 50 anni gli permette di avere ancora un futuro denso di aspettattive.
E, infatti, proprio per le sue caratteristiche, nel 2003 al CPO è stata riconosciuta la definizione di Unità Spinale Post-acuzie e, con il Decreto n. 80/2010, è stato stabilito che "la Struttura mantenga la specificità riabilitativa, connotandosi come Centro per il trattamento delle lesioni midollari.


La famiglia Di Rosa

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