Castellammare, Militare morto per infarto: il fratello su fb “Ha salvato le vite dei profughi”
(di Genny Manzo) Castellammare di Stabia – Aveva 38anni, Gianluca Esposito, il ragazzo morto ieri, per strada, dopo aver trascorso i suoi ultimissimi istanti di vita, tra le braccia della moglie e al Pronto Soccorso dell’ospedale di Castellammare, per forti dolori allo sterno e alla pancia (leggi articolo). Aveva una bella carriera nella Marina Militare, Gianluca, una famiglia solida alle spalle, una moglie e una bambina che, di lì a poche settimane, avrebbe resa speciale anche la sua vita. Aveva tutto per essere felice, Gianluca, ma, quel appuntamento con il destino di ieri sera, purtroppo, ha spazzato via tutto in un solo istante.
A raccontare chi era Gianluca, un ragazzo della nostra età, è proprio il fratello su Facebook: “Cari stabiesi, sono il fratello di Gianluca, so solo che Gianluca è entrato in ospedale per un gran malore al petto e gli hanno detto che per visitarlo ci volevano ore. E adesso gli stanno facendo l’autopsia per sapere il motivo del decesso. Chiedo aiuto a tutti, per scoprire come è morto Gianluca. Mio fratello era fiero di lavorare in Marina, si era sposato da poco, s’è fatto in quattro per affrontare un muto. Ed ora neanche l’onore di conoscere la figlia potrà avere. Chiedo giustizia, combatterò fino alla fine, vi siete presi la mia gioia più grande. Mio fratello non meritava oggi questo. Ha fatto tante missioni all’estero per salvare le vite dei profughi. Dio, perché non hai preso me e lasciato vivere lui…”
A raccontare chi era Gianluca, un ragazzo della nostra età, è proprio il fratello su Facebook: “Cari stabiesi, sono il fratello di Gianluca, so solo che Gianluca è entrato in ospedale per un gran malore al petto e gli hanno detto che per visitarlo ci volevano ore. E adesso gli stanno facendo l’autopsia per sapere il motivo del decesso. Chiedo aiuto a tutti, per scoprire come è morto Gianluca. Mio fratello era fiero di lavorare in Marina, si era sposato da poco, s’è fatto in quattro per affrontare un muto. Ed ora neanche l’onore di conoscere la figlia potrà avere. Chiedo giustizia, combatterò fino alla fine, vi siete presi la mia gioia più grande. Mio fratello non meritava oggi questo. Ha fatto tante missioni all’estero per salvare le vite dei profughi. Dio, perché non hai preso me e lasciato vivere lui…”
La redazione di Stabia24 e il sottoscritto, sono vicini al dolore della famiglia Esposito.
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