Castellammare di Stabia, omicidio consigliere Tommasino: «ucciso per l’affare parcheggi»
NAPOLI – Sono passati sei anni dall’omicidio di Gino Tommasino, membro del consiglio comunale di Castellammare di Stabia per il Pd, ammazzato nella sua auto davanti al figlio tredicenne, il pomeriggio del 3 febbraio 2009.
Un delitto, quello del politico stabiese, su cui si allungò un’ombra che è stata spazzata via dalle dichiarazioni di R.C., pentito e indagato assieme a C.R. con l’accusa di omicidio nell’ambito del nuovo processo d’appello. Durante un interrogatorio avvenuto in Procura, il killer della vittima avrebbe confessato che Tommasino venne fatto fuori a causa dell’«affare parcheggi».
Proprio il 3 febbraio del 2009, infatti, il consigliere comunale avrebbe dovuto incontrare due imprenditori per discutere di quei progetti, ma a quell’appuntamento non arrivò mai: erano le 15.30 del pomeriggio, quando R.C. e C.R. lo raggiunsero a bordo di uno scooter e spararono contro la sua auto 15 colpi di pistola, alcuni dei quali lo colpirono alla testa risultandogli fatali.
Per i due imputati all’epoca dei fatti fu chiesto l’ergastolo. La pena tuttavia fu annullata dalla Cassazione per mancanza di moventi, e i due furono rinviati in appello per la rideterminazione della pena. Diversamente, invece, sono andate le cose per gli altri due collaboratori di giustizia, S.B e R.P., che presero parte all’omicidio in qualità di complici, senza tuttavia commetterlo materialmente.
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