Andare alla ricerca di memoria a Castellammare di Stabia è un'impresa difficile.
Più di una volta mi è giunta notizia che famiglie di Castellammare si disfano di beni che con la scomparsa del congiunto vengono ritenute inutili da conservare.
Una volta queste cose venivano abbandonate per strada, ora nei cassonetti dell'indifferenziata o in quelli della carta per una distruzione sicura, irrecuperabile da un inceneritore una volta bruciate.
Se l'oggetto non è appariscente e non suggerisce un'idea per essere conservato come reliquia del defunto viene dopo qualche mese eliminata con la destinazione che ho annotato o se conservata, per ricavarne un interesse economico che lo svuota dei sentimenti che per anni lo hanno accompagnato.
Eppure ci sono molti che danno valore a questi reperti che se fossero conferiti in un apposito fondo
porterebbero a costruire un museo della memoria personale di chi li ha posseduti e una testimonianza o tante testimonianze del nostro vissuto sociale, culturale, artistico, umano dei tempi e delle persone che hanno vissuto affianco a noi come compagni o solamente come concittadini, ignorandone a volte l'esistenza o apprezzandolo marginalmente per quel poco o tanto che l'abbiamo conosciuto.
Ci sono comunità che raccolgono le testimonianze del proprio vissuto, ci sono altre che dedicano busti in piazza o in villa a personaggi da appuntare con merito sull stendardo o gonfalone del proprio comune o nel palmares dei cittadini che con il loro fare hanno conquistato una certa notorieta che di riflesso si riversa sul luogo di nascita e di formazione per farne l'uso e l'abuso che l'attuale economia suggerisce.
Anche noi in villa abbiamo collocato dei busti, ma al di là di quella presenza di cos'altro si è dotato la nostra amministrazione comunale per testimoniare a chi ne vuole conoscere i meriti, le opere, gli attestati, le immagini, ecc. ecc. e se si dove sono rintracciabili attraverso percorsi non sempre facili e immediati.
Lo sforzo immane o inutile che molti di noi andiamo compiendo, alla maniera dei robivecchi, porterà forse un granello in più alla conoscenza di noi stessi e dei personaggi che il nostro tessuto sociale ha prodotto nel bene e nel male, ma se manca una volontà politica sarà tutto inutile quando la memoria collettiva di google DOVESSE deteriorarSI.
La nostra memoria inoltre va aggiornata, restaurata e catalogata senza gelosie di sorte. Il furto del Bambinello, avvenuto in questi giorni, sta a testimoniare lo sgomento eil disagio sociale che stiamo attraversando. Dopo le opere di Van Gog adesso il Bambinello quaslcuno cerca di arricchirsi attraverso il furto di opere d'arte che trovano da sempre estimatori per concretizzare la propria potenza economica arricchendola di beni da godere in esclusiva.
Se non esiste un archivio dei beni esistenti sul territorio come faremo a rintracciarli una volta che sono stati sottratti e portati chi sa dove ?
La scienza può trovare mezzi per trovare una soluzione a tutti nostri problemi se mettiamo da parte le nostre gelosie e reticenze, se riusciamo a contrassegnare tutto quello che produciamo con contrassegni elettronicamente reperibili, incominciando dalle opere d'arte per arrivare nel tempo alle minuzie.
Perdere la presenza di una persona cara è un fatto ineluttabile, ma cancellarlo prma dalla storia personale e po da quella cittadina distruggendo quello che ha prodotto è un fatto insopportabile.
La comunità dovrebbe farsi carico di questo fenomeno quanto prima per vivere e rivivere una vita più sopportabile e gradevole socialmente ed intimamente.
La comunità dovrebbe farsi carico di questo fenomeno quanto prima per vivere e rivivere una vita più sopportabile e gradevole socialmente ed intimamente.
Nessun commento:
Posta un commento