Fare opinione
Quando abbandonai l'impresa di trafficare su Internet approfittando dell'ospitalità che il LIBERO RICERCATORE mi aveva offerto ed offre a tutti nel rispetto che si deve al padrone di casa, al diritto di chi è primo e tante altre piccole cose che, a dire il vero, scaturiscono più dalle mie abitudini e dal concetto di libertà che attuo responsabilmente in tutto quello che faccio scaturito dal lavoro che ho svolto per tanti anni e di come l'ho svolto con una coscienza che non mi ha mai chiesto di tornare indietro sui miei passi per chiedere venia per come mi ero comportato, così cerco di dire pane al pane e vino al vino senza ubriacarmi, senza salire in cattedra ogni volta che gli avvenimenti lo vorrebbero.
Non ho mai avuto paura della realtà fin da quando bambino mi sono trovato nel vivo della guerra a subire bombardamenti e rappresaglie da parte di chi la stava perdendo e da parte dei vincitori che arrivavono con tante pretese e tanta presunzione in cambio di altre prepotenze che soltanto nel tempo, quando si sentirono veramente sicuri per la loro incolumità, presero a stemperarsi in gesti di convenienza e di compiacenza.
Le prepotenze erano all'ordine del giorno anche solo per difendere il solco di terreno che ogni notte veniva disfatto dai bombardamenti effettuati da quelli che venivano a liberarci e dai rastellamenti dei tedeschi che battevano in ritirata deportando tutti gli indifesi che si trovaron sulla loro strada o trucidandoli barbaramente come la storia racconta pur di annullare la resistenza di quelli che vi si opponevano anche soltanto a parole.
Per fare opinione può servire anche un blog se lo trasformi senza presunzione in un ambito nel quale si può discutere tenendo come punti di riferimento le regole morali e le leggi che amministrano la nostra libertà.
Occorre una mente lucida e un animo scevro dai pregiudizi. Dato che non esistono bilance per misurare i reati commessi occorre che il giudice ARRIVI ad una ragionevole convinzione per condannare o assolvere in un paese che non ammette che l'offeso si faccia giustizia da solo.
I fatti che la stampa racconta tentano di fare opinione quando il vocabolario adottato è di quelli che non raccontano gli avvenimenti in maniera distaccata, quando gli aggettivi che accompagnano i sostantivi sono rumorosi, quando si abusa di frasi fatte per semplificare il racconto.
Le notizie non sono mai edificanti nè in caso di condanna, ne in quello di assoluzione. Il reato è il prodotto di chi prevarica gli altri derubandoli, offendendoli o sottraendogli la vita. E' la mancata applicazione della diligenza che ogni azione nostra richiede quando viene svolta anche soltanto per un'esigenza che poteva essere procrastinabile ma ritenuta al momento indifferibile nonostante gli ostacoli che si frapponevano. I reati sono un elenco infinito ma tutti riconoscibili dalla nostra mrale prima di compierli per cui non ci sono scuse difendibili.
Chiedo a chi scrive, se non lo fa per partito preso di fare solamente informazione e non opinione.
La politica è l'unica la strada per risolvere i problemi sociali e ambientali. Se si è senza presunzione, ma in grado di poter amministrare nei fatti l'economia cittadina e la gestione dei servizi, si faccia avanti.
Il programma sta nei fattì della vita di tutti i giorni. Regole semplici e l'impegno di tutti senza spargimento di chiacchiere e minacce.
Ognuno con la propria opinione, ma ognuno col proprio impegno teso a costruire una pace sociale, ì un lavoro per tutti per vedere visi più distesi, per vivere in una città tranquilla, senza scompensi.
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