Da troppo tempo mancava una giornata di sole così! Impossibile starsene a casa, irrefrenabile la voglia di fare due passi vicino al mare. E così, sola soletta, me ne sono andata in villa comunale con l’intenzione di godermi il sole e il panorama, di passeggiare tranquilla raccogliendo i pensieri per rimparare a stare bene da sola con me stessa… ma non è stato facile, c’era una bolgia!
Naturalmente in molti avevano approfittato del clima quasi primaverile e per di più non avevo fatto i conti con l’anticipo del Carnevale: intere famiglie si erano riversate sul lungomare con i loro bambini vestiti in maschera, dai poppanti ai pre-adolescenti.
Supportata dai miei occhiali scuri (che proteggevano i miei occhi dal sole e li fornivano delle diottrie che mi mancano) guardavo incuriosita questo campionario di varia umanità. La mia attenzione era attratta non tanto dai bimbi carini o dai costumi originali, ma dalla quantità impressionante di bimbi obesi. Ce n’erano tanti, davvero troppi! Delle bimbette di 9 - 10 anni che sembravano matrone romane, involgarite dal trucco pesante che madri sciagurate avevano spalmato a piene mani sui loro innocenti visi.
E guardavo le madri… camminavano sguaiatamente, arrampicate su tacchi vertiginosi e zeppe altissime, fasciate in leggings dalle fantasie improponibili che avvolgevano quelle che avrebbero dovuto essere cosce ma sembravano prosciutti, con le tette ben in vista, strizzate in reggiseni di almeno due taglie in meno, truccate come baldracche. E le sentivo parlare… roba da far cadere le braccia.
So che c’è di meglio, per fortuna c’è molto di meglio, ma quel meglio era poco rappresentato stamattina in villa comunale.
Ho rivolto gli occhi al Vesuvio che sembrava guardarci dall’altro come un padre severo prima di un rimprovero. Ho cercato una panchina libera, ho preso il libro dalla borsa e mi sono messa a leggere.
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