Castellammare. Palazzo Farnese, cercasi candidato valido fino a prova contraria
di Amos Donner
Il conto alla rovescia sta giorno dopo giorno alzando il livello di adrenalina che si consuma però non nei rivoli della frizzante competizione ma nei rimasugli di una decrescente popolarità. L’inevitabile declino politico a cui assistiamo sta mietendo spietatamente vittime che continuano indefessi ad essere ignari del loro stato di salute, che appunto senza esitazione deambulano tra le strade ideando successi con termometri rotti.
Partiamo da Nicola Corrado, l’ex leader di Officina Democratica che salta dalla finestra del PD per raggiungere, forse, la traballante poltrona di segretario, quale ultima sponda dopo il tackle di Michele Migliardi che è stato capace di soffiargli anche la sua candidatura alle primarie cittadine. Un percorso che sembrerebbe ricalcare il tratto dell’ex Sindaco Nicola Cuomo, che appunto da segretario divenne primo cittadino, ma che non tiene conto della previsione che accarezza la certezza che solo il potere può dettare, e cioè del deluchiano che verrà designato come erede legittimo di Palazzo Farnese, un nome che ovviamente ancora deve uscire, ma che marcia tra i pensieri del Governatore che sicuramente lo concepirà tra un portata e un’altra da consumarsi preferibilmente entro le mura della Città delle Acque.
Sorte ancora più triste per Forza Italia, che appunto mutua dalla Sinistra lo strumento delle primarie quale ultima speranza per attirare una società civile troppo lontana, ma che finirà inevitabilmente per concentrarsi sul nome di Gaetano Cimmino, visto la debacle di Antonio Pentangelo provocato malauguratamente dalla segreteria provinciale.
Poi ci sono i Pentastellati, così bravi che sarebbero in grado di calciare il pallone fuori anche a porta vuota, visto che, a modello del partito comunista degli anni 70, sono gli unici sul territorio a vantare di un gruppo vivente e visibile, ma unicamente orientati all’ossessiva ricerca di quella democrazia di squadra che esprime solo l’intento di non vincere, ma capace solo di strimpellare progetti di dimensioni siderali che pesano quanto l’aria. E la Sinistra? E’ a un passo dal requiem, dove potrà contare solo sulla compassione di qualche sacerdote.
Infine, giusto per dare un’idea di questa politica impantanata che viene bistrattata dai più ovvi pettegolezzi, riportiamo le parole dell’ex Consigliere Comunale Antonio Alfano: “Sono giorni che apprendo, senza non poco stupore, che il mio nome viene associato ad un processo autoreferenziale che non è mai appartenuto al mio modo di pensare e tantomeno al principio democratico che da sempre ha contraddistinto la mia passionale attività politica nell’interesse della Città!
La discussione in corso sul tavolo della coalizione civica è rientrata nell’assoluta dialettica politica e nel rispetto delle forze civiche cittadine presenti. Ribadisco ancora con decisione, semmai vi fosse ancora bisogno, che non rientra tra le mie aspettative ovvero velleità essere candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. In tal senso, invito quanti si sentono all’altezza di rivestire con autorevolezza tale compito a sottoporre la loro candidatura alla nostra attenzione! Confermo che è stata avanzata proposta alle forze politiche presenti, la necessità di individuare dei criteri precisi a cui deve rispondere il portavoce di una squadra forte, giovane e soprattutto laboriosa. Tale richiesta, se da un lato è stata accolta con favore, dall’altro si è resa necessaria un breve pausa temporale in virtù dello stato comatoso in cui versa la città. Non è facile individuare l’identikit a cui deve rispondere il primo cittadino! Il presupposto oggettivo e finanche soggettivo, a parere dei Moderati per Stabia, è la chiarezza dei processi e la responsabilità nei confronti dei cittadini! Altre notizie, false e tendenziose, spesso vengono veicolate da soggetti che rispondono solo a logiche clientelari e rivolte ad interessi personali, quindi lontane dalla nostre logiche amministrative da sempre orientate alla coerenza, al rispetto ed alla passione per la città!”
Partiamo da Nicola Corrado, l’ex leader di Officina Democratica che salta dalla finestra del PD per raggiungere, forse, la traballante poltrona di segretario, quale ultima sponda dopo il tackle di Michele Migliardi che è stato capace di soffiargli anche la sua candidatura alle primarie cittadine. Un percorso che sembrerebbe ricalcare il tratto dell’ex Sindaco Nicola Cuomo, che appunto da segretario divenne primo cittadino, ma che non tiene conto della previsione che accarezza la certezza che solo il potere può dettare, e cioè del deluchiano che verrà designato come erede legittimo di Palazzo Farnese, un nome che ovviamente ancora deve uscire, ma che marcia tra i pensieri del Governatore che sicuramente lo concepirà tra un portata e un’altra da consumarsi preferibilmente entro le mura della Città delle Acque.
Sorte ancora più triste per Forza Italia, che appunto mutua dalla Sinistra lo strumento delle primarie quale ultima speranza per attirare una società civile troppo lontana, ma che finirà inevitabilmente per concentrarsi sul nome di Gaetano Cimmino, visto la debacle di Antonio Pentangelo provocato malauguratamente dalla segreteria provinciale.
Poi ci sono i Pentastellati, così bravi che sarebbero in grado di calciare il pallone fuori anche a porta vuota, visto che, a modello del partito comunista degli anni 70, sono gli unici sul territorio a vantare di un gruppo vivente e visibile, ma unicamente orientati all’ossessiva ricerca di quella democrazia di squadra che esprime solo l’intento di non vincere, ma capace solo di strimpellare progetti di dimensioni siderali che pesano quanto l’aria. E la Sinistra? E’ a un passo dal requiem, dove potrà contare solo sulla compassione di qualche sacerdote.
Infine, giusto per dare un’idea di questa politica impantanata che viene bistrattata dai più ovvi pettegolezzi, riportiamo le parole dell’ex Consigliere Comunale Antonio Alfano: “Sono giorni che apprendo, senza non poco stupore, che il mio nome viene associato ad un processo autoreferenziale che non è mai appartenuto al mio modo di pensare e tantomeno al principio democratico che da sempre ha contraddistinto la mia passionale attività politica nell’interesse della Città!
La discussione in corso sul tavolo della coalizione civica è rientrata nell’assoluta dialettica politica e nel rispetto delle forze civiche cittadine presenti. Ribadisco ancora con decisione, semmai vi fosse ancora bisogno, che non rientra tra le mie aspettative ovvero velleità essere candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. In tal senso, invito quanti si sentono all’altezza di rivestire con autorevolezza tale compito a sottoporre la loro candidatura alla nostra attenzione! Confermo che è stata avanzata proposta alle forze politiche presenti, la necessità di individuare dei criteri precisi a cui deve rispondere il portavoce di una squadra forte, giovane e soprattutto laboriosa. Tale richiesta, se da un lato è stata accolta con favore, dall’altro si è resa necessaria un breve pausa temporale in virtù dello stato comatoso in cui versa la città. Non è facile individuare l’identikit a cui deve rispondere il primo cittadino! Il presupposto oggettivo e finanche soggettivo, a parere dei Moderati per Stabia, è la chiarezza dei processi e la responsabilità nei confronti dei cittadini! Altre notizie, false e tendenziose, spesso vengono veicolate da soggetti che rispondono solo a logiche clientelari e rivolte ad interessi personali, quindi lontane dalla nostre logiche amministrative da sempre orientate alla coerenza, al rispetto ed alla passione per la città!”
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