Il monumento ha dimostrato, nei secoli, una certa versatilità, l'ipogeo, infatti, nasce come cava per l’estrazione del tufo, successivamente identificata come probabile tempio pagano, avendo diverse caratteristiche tipiche dei mitrei, sarebbe poi stata trasformata, nel VI-VII secolo, in oratorio cristiano. Conosciuto anche come “Ipogeo di San Biagio” (sono state rinvenute molte tombe cristiane) è decorato con diversi strati di affreschi nei fondali, negli archivolti e nelle pareti intermedie del lato sinistro. Queste pitture coprono un ciclo pittorico che va dal VI-VII secolo fino al XIII-XIV. L’oratorio era intitolato ai santi Giasone e Mauro, fratelli romani martirizzati nei primi secoli del cristianesimo, ma, come in tutti i siti benedettini dell’Ager, il maggior culto era riconosciuto all’Arcangelo Michele. Il sito, abbandonato dai Benedettini, fu concesso alla congrega francescana dei tessitori di lana (i Carminatores), che convertirono il tempio al culto del proprio santo protettore, il vescovo e martire Biagio. La cripta fu interdetta nel 1695 per porre fine alla profanazione delle tombe e alla deturpazione delle icone. La conferenza sarà una inedita occasione per conoscere questo sito dal punto di vista architettonico e urbanistico.
ingresso libero...
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