Quanto tempo resterò a guardare
Quanto tempo resterò a guardare
la vita scorrere senza più pensare
ai giorni che son caduti addosso
come una valanga
al solo fremito dell’aria
delle parole che hanno espresso dubbi
sull’immacolatezza del mio pianto
rattristato davanti all’infame barbaria
di un corpo dilaniato e spento
lì per terra senza più un respiro ?
Quattro anni di tempo a riflettere
sulla gente ch’era passata affianco
in cerca di quell’ombra sconosciuta
a cui non ho saputo dare un nome.
Non ero io, nessuno mi ha creduto.
Quanto è crudele la gente che cerca un colpevole
Mi guardavo le mani Ed erano vuote
Di tutto quello che mi hanno messo in mano
per uccidere, per arrivare a cristo sulla croce
Per sentir gridare ancora: - crucifigge, crucifigge.
Ero pronto a soffrire, ma non ho mai saputo
le parole per far capire la mia innocenza.
Quante volte non ho saputo amare la mia vita,
m’addormentavo per morire forse
e mi svegliavo stupito e stupido per non capire.
E’ facile morire in questo modo,
ma io so’ ancora vivo a ripensare
come è potuto succedere
se un giuda non c’era alla mia porta
che si apriva ad ogni sorta
per guadagnarmi anch’io il paradiso.
Ostia Lido, 07/10/2011
Inserita nella raccolta
"L'EQUILIBRISTA...poesie del quotidiano"
iniziata
il 13/09/2011
Nessun commento:
Posta un commento