Creolina
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Creolina è un marchio registrato
dalla Guglielmo Pearson SrL di Genova, e
corrisponde ad un prodotto disinfettante, miscela complessa di composti
chimici, i cui nomi, ditta e prodotto, si ispirano al disinfettante elaborato
dalla William Pearson LTD inglese. In Italia, la ditta è
proprietaria del marchio Creolina, ed è unica produttrice del disinfettante,
registrato presso il Ministero della Salute con il numero 148/10.
Internazionalmente Creolin corrisponde anche al nome commerciale
di altri prodotti disinfettanti, altrimenti prodotti, ad esempio da Mark
Cansick Co. UK, Coventry Chemicals Ltd. UK, Stella Pharmaceutical Company
Canada[1] oltre alla stessa William Pearson
Chemicals.
Composizione
del prodotto italiano[ | ]
La composizione attuale come riportata sul sito dal produttore è:[2]
·
1% di 2-benzil-4-clorofenolo al 95% (noto anche commercialmente
come Neosabenyl: IUPAC Name: 2-benzyl-4-chloro-phenol, Numero CAS 120-32-1 di
Formula bruta C13H11ClO) usato largamente per la sua
azione disinfettante.
·
N Pericoloso per l’ambiente.
·
Xi Irritante.
·
R41 Rischio di gravi lesioni oculari.
·
R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo
termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
·
1% di 2-idrossibifenile al 99% (noto anche commercialmente
come o-xenolo, 2-fenilfenolo, o bifenil-2-olo, IUPAC Name: 2-phenylphenol, CAS
Number 90-43-7 di Formula bruta C12H10O) usato largamente
come fungicida di superficie.
·
R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici
·
eccipienti (non dichiarati)
·
solvente (non dichiarato)
·
acqua
Usi e
sicurezza
Il nome creolina corrispondeva al primo disinfettante complesso ad essere scoperto dal
chimico inglese, William Pearson, alla fine
dell'XIX secolo.
Dal 1888 ad oggi la creolina, la cui
composizione comunque differente dall'attuale, era olio di catrame, saponi, soda caustica e
pochissima acqua, è stato un
disinfettante usato e copiato, tanto da diventare un nome comune per indicare
un prodotto a base di olii di catrame dall'odore caratteristico di fenolo, in quanto
ricchi di composti fenolici e polifenolici. Esistono studi dell'epoca volti a
valutare il suo grado tossico[3] a fronte di diversi episodi di
intossicazione, a volte volontaria. La creolina Pearson, dall'analisi del 1913,
risultava contenere il 20 per cento di cresoli.
I suoi usi divennero molteplici, dal campo medico a quello zootecnico,
civile e veterinario.
Inoltre, l'uso della creolina, in campo di opere di restauro motoristico, viene
usata per riportare allo stato originale di fonderia le parti in alluminio macchiate da olio e dai vapori dello
stesso.
Questo prodotto contiene composti fenolici riconosciuti nocivi per
la salute umana e per l'ambiente, e va utilizzato secondo le norme riportate
nelle schede di sicurezza dei suoi costituenti principali.
La creolina agisce modificando il trofismo dei batteri.
Questi sono provvisti di una membrana cellulare che, sotto l'effetto della creolina,
si distrugge; in particolare, ne viene disgregato il doppio foglietto fosfolipidico che la forma. Questa sostanza agisce
di fatto su tutte le cellule che hanno questa caratteristica e
quindi non solo sui batteri, ma anche sulle cellule dell'organismo umano,
provocando infiammazioni delle mucose fino al sanguinamento.
È necessario avere molta cautela nel maneggiare la creolina,
facendo attenzione a non inalarne i vapori.
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