domenica 27 ottobre 2013

Giovanni Battista Coppola: pittore

 

Giovanni Battista Coppola

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Giovanni Battista Coppola (Castellammare di Stabia, 3 novembre 1932  Castellammare di Stabia, 13 febbraio 2004) è stato un pittoreitaliano, e uno degli esponenti dell'arte figurativo-espressionista italiana del XX secolo.

Biografia

L'adolescenza e i primi viaggi

Giovanni Battista Coppola nasce il 3 novembre del 1932 a Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. Il padre, Vincenzo, era un vigile urbano del comune di Castellammare, mentre la madre, Maria Conte, era una nota sarta di abiti da sposa. Come riportato dalla figlia del pittore, "suo padre aveva un carattere mite mentre la madre era una donna imperativa a autoritaria". Questa disuguaglianza tra i caratteri dei due genitori e il fatto di essere l'ultimo di cinque figli, sviluppò in Coppola un carattere duplice: docile in casa, per non provocare dispiaceri e preoccupazioni ai genitori già anziani, ma vivace ed esuberante fuori dalle mura domestiche. Frequenta la scuola dell'obbligo ma sin dall'età di 11 anni il giovane trascorse molto tempo fuori casa in compagnia dei soldati americani che si trovavano a Castellammare in seguito agli sbarchi a Salerno e con loro imparò le prime parole in inglese. I ragazzi della sua età infatti erano soliti fare da guida ai soldati americani, e Coppola entrò subito tra le grazie di un comandante, il quale, credendo che fosse orfano, decise di portarlo con sé in America. Il fratello maggiore di Giovanni però, venuto a sapere delle intenzioni del comandante corse al porto per fermarlo, e nel momento in cui i soldati si prepararono ad aprire il fuoco contro di lui, il piccolo Giovanni Battista, mosso dalla paura, confessò al comandante di avere in realtà una famiglia e rientrò a casa con il fratello.
All'età di quindici anni inizia ad esprimersi con i suoi primi lavori, disegnando e dipingendo accanto alla madre usando come appoggio il coperchio che proteggeva la testata della macchina da cucire.
A diciotto anni Coppola si imbarca come emigrante alla volta del Brasile, invitato da uno dei suoi fratelli che si trovava lì già da qualche anno. Qui ha la possibilità di maturare in città come Rio Grande do Sul, Recife e Rio de Janeiro, i cui luoghi e paesaggi gli rimarranno impressi nella mente e saranno soggetto di molte delle sue opere. Impara la lingua e vive inBrasile fin quando non è costretto a tornare in Italia per rispondere in ritardo al servizio di leva, che espleta come geniere a Chiavari nel 1952.

La conversione alla nuova fede[modifica | modifica sorgente]

Coppola affronta negativamente il servizio di leva e durante questo periodo vive una fase di crisi esistenziale dovuta alla solitudine, agli sforzi e ai disagi della vita militare. Ha inizio una serie di conflitti interiori sull'origine e la finalità del proprio essere, finché a vent’anni trova le sue risposte nella conversione alla fede evangelica, alla quale si battezza. In un suo manoscritto, redatto il 14 ottobre del 1993, dove lui stesso vuole esprimere la cronistoria della sua avventura nel mondo del colore e delle immagini, scriverà:
« Sono un seguace di Cristo profondamente trasformato nello spirito, essendo pervenuto alla nuova nascita, per Grazia, senza meriti (peccatore) lavato nel sangue del Signor nostro Gesù Cristo, il quale ci ha riscattati dal peccato e dalla morte, avendoci comprati a Dio a lode e gloria del Suo nome. […] Ritenni al principio che la pittura fosse da annoverare tra le opere secche (morte) poiché il mondo passa via con tutte le sue opere (Parola del Signore) - e così per un certo periodo, circa dieci anni, non dipinsi - avevo una forte tendenza e passione per la pittura - mi dilettavo già dall'età di nove anni circa, mai pensando al lucro - opere primitive che ho tutte regalate. »
(Estratto dal manoscritto di Giovanni B. Coppola)
Dopo la conversione cominciò quindi a dipingere qualche quadretto a tempera per potervi mettere un versetto biblico su ognuno, con l'intenzione di dare testimonianza del messaggio evangelico attraverso la pittura.

La navigazione[modifica | modifica sorgente]

Coppola nel 1954 decide di recarsi a Venezia, dove consegue un attestato che certifica la sua abilità di parlare le lingue straniere e che gli permette di imbarcarsi come piccolo di camera. Si dedica con zelo e passione al lavoro, diventando in brevissimo tempo primo cameriere; lavora su navi a breve tratta come l'Irpinia della Siosa per la società dei Fratelli Grimaldi. Grazie alla sua eccellente padronanza delle lingue straniere arriva a rivestire il ruolo di responsabile di sala e di interprete di bordo. Nel 1959 comincia lunghe traversate dirette in America centrale sulla nave da crociera Venezuela, e inizia a girare il mondo. Coppola fa tesoro di tutti i luoghi che incontra durante la sua carriera.
Nel 1962, mentre si trovava a Castellammare tra un viaggio e l'altro, incontra una giovane di nome Immacolata, della quale si innamora. La ragazza, sebbene appena maggiorenne e più giovane di lui di ben dodici anni, ricambia pienamente i sentimenti del pittore che dopo sei mesi di fidanzamento le chiede di sposarlo nello stesso anno. Copplola non vede il matrimonio con Immacolata come la fine dei suoi viaggi, ma decide di evitare le lunghe traversate transoceaniche e comincia a lavorare sul Tirrenia, un traghetto che percorreva la tratta da Civitavecchia a Olbia. Così nel 1963 riesce ad essere presente alla nascita della sua primogenita, Rebecca.

Mare in tempesta di G. B. Coppola, olio su tela, 1999
L'anno successivo però gli si presenta una grande occasione per la sua carriera: imbarcarsi nel novembre del1964 con la turbonave di nuova costruzione Galileo Galilei alla volta dell'Australia. I viaggi in Australiaduravano all'epoca più di sei mesi, e questo non permise al pittore di essere presente in ambito familiare. Nel1966 durante un nuovo viaggio in Australia, questa volta però con la gemella della Galileo Galilei, laGuglielmo Marconi, ricevette un telegramma da parte della moglie che lo informava della nascita del suo secondo figlio, Giosuè. I viaggi in Australia continuarono successivamente a bordo dell'Australis, e questa terra divenne una delle mete preferite del pittore.
Gli anni successivi per Coppola furono quelli più gratificanti, che lo videro salire su navi di prestigio come laMichelangelo, la Roma e la Raffaello, le navi da crociera più prestigiose dell'Italia - Società di Navigazione, compagnia di navigazione genovese rinomatissima all'epoca. D’altra parte questi viaggi, sebbene comportassero grossi sacrifici a livello affettivo, permisero a Coppola di sostenere la famiglia assicurando un buon tenore di vita ai figli.
Dopo sedici anni di navigazione, Coppola decise che era giunto il momento di dedicarsi pienamente agli affetti e alla pittura, consapevole anche del fatto che sua moglie aspettava il suo terzo figlio, che prenderà il nome del nonno. Nel 1970, a bordo della lussuosissima nave da crociera Leonardo da Vinci, fece la sua ultima traversata, dopodiché si congedò e tornò a casa per ricongiungersi ai suoi familiari.

Il ritorno alla vita artistica

Coppola si impegna per trovare un lavoro stabile, e ci riesce vincendo il concorso per vigile urbano a Castellammare. Anche qui le sue doti e capacità gli permettono di fare carriera diventando Ufficiale di Polizia Sanitaria. Da questo momento in poi, avendo più tempo libero, si dedica pienamente alla sua produzione artistica. Inizia a frequentare pittori, partecipa a mostre collettive e personali esponendo i quadri che ritraevano i numerosi e svariati paesaggi rimasti impressi in seguito ai suoi viaggi per il mondo e dal 1971 fino al 1980, frequenta le migliori gallerie d’arte del suo territorio fino a decidere di aprirne una sua nel 1976, anno in cui nacque Marianna, la sua quarta ed ultima figlia. In questo periodo crea legami d'amicizia con artisti come Francesco Brancaccio, Al Torella, Guido Stefanini e Italo Mascitti, con i quali avveniva un vero e proprio scambio di opere.
Il 23 novembre 1980, il giorno prima dell'inaugurazione di una mostra personale di opere spirituali che il pittore aveva a Palazzo Polverosi a Roma, il terremoto bloccò l'estro creativo del pittore. L'evento infatti scosse l'animo di Coppola e gli richiamò alla mente una delle opere presentate a Roma intitolata L'Apocalisse, raffigurante, per ironia della sorte, macerie e umanità in sofferenza, e la mostra fu inaugurata senza di lui. Vedere i quadri cadere dalle pareti e il disastro tutto intorno a lui, gli provocarono una sensazione di squilibrio che lui definì simile "a qualcosa che gli si spezzava dentro", si sentì demotivato e prese piede in lui la convinzione che anche la sua arte non aveva nessun valore, perché tutto poteva finire ed essere distrutto da un momento all'altro. Perse così ogni stimolo per dipingere e mise da parte pennelli e colori dedicandosi con impegno al suo lavoro, approfondendo con studi autonomi la sua conoscenza delle leggi. In questo periodo privo di produzioni artistiche gli vennero conferiti diversi premi accademici, come il I° Premio Internazionale “Artisti per l'Europa” dalla Biennale d’Arte della Spezia con targa personalizzata con la critica del presidente Mirella Occhipinti.
Per quasi tredici anni Coppola non dipinse più nemmeno per diletto, finché nel novembre del 1992 un amico gli regalò un completo per dipingere, con dentro una tela di cm. 20x30. Decise a questo punto di fare un timido tentativo di riavvicinarsi alla pittura, dipingendo il 5 dicembre 1992 un paesaggio che dedicò alla sua prima nipote Simona, nata da sua figlia Rebecca. Questa data segnò solo l'inizio di una lenta ripresa della sua attività pittorica. Nell'anno successivo, in occasione del matrimonio di due suoi amici risalenti agli anni dei suoi viaggi in Australia, dipinse per loro due opere come regalo di nozze, dando chiaramente il segnale di essersi ripreso definitivamente dal periodo di crisi che aveva segnato la sua vita nel decennio precedente.
Una voglia di rivalsa accese l'animo del pittore che riprende i contatti con il mondo artistico di cui si era circondato e partecipò a mostre collettive in Italia e all'estero quali la III Biennale Arte Sacra (Pompei), la II Biennale Europea (Bemberg), il XIX Centenario Eruzione Vesuviana (Pompei) e la mostra i Maestri del Colore (New York), lasciandovi opere in permanenza. Entra inoltre a far parte di accademie come la Free World Accademy di New York e la Gentium Pro Pace di Roma.
« E’ tutto un mondo ricreato idealmente statico e cinetico assieme, fatto di testimonianze e richiami a riconoscerci e ritrovarci in fratellanza ed amore. Un mondo unico e diverso dal quale ci sentiamo affascinati e conquistati, perché vero e bello, aspetti del quale abbiamo a volte intravisto in noi stessi, ma che appartiene intero alla vita, alla spiritualità, alla originalità artistica di G. B. Coppola che ce lo offre. »
(da Arte Italiana per il Mondo, Paolo Marzano)

« La sua arte sottolinea una condizione di raccolta meditativa, di discesa in se stessi, nella propria intimità e nel cuore del mistero. Le sue opere originano infatti una tensione energetica di attesa dell'evento, in un dialogo stretto e continuo ad un tempo: quello storico legato al racconto, all'immagine mitica, e quello psicologico, interno coscienziale. Coppola infonde nell'ambiente una “scenografia mentale” che è però anche profondamente fisica e sensuale; ciò che colpisce è proprio la capacità di immagini e sensazioni, di varcare il confine da visibile e invisibile, tra presente e passato attraverso la fisicità tutta concreta di colori. »
(dal dépliant della mostra personale Art By Night del 1999, Mirella Occhipinti)
L'artista possiede a questo punto della sua vita uno stile proprio, definibile come impressionismo informale, risultato dell'arte figurativa trasformata da una vena di estemporaneità. Le pennellate rapide e decise sono un rimando all'arte espressionista di fine ‘800, e danno a Coppola la possibilità di imprimere ai suoi quadri giochi di luce tali da creare atmosfere esotiche e suggestive. Predilige infatti la rappresentazione di paesaggi soprattutto marittimi, senza descriverli in maniera meramente figurativa, ma cercando soluzioni più complesse. Molti critici si sono espressi sulla tecnica e la pittura di Giovanni Battista Coppola, e tutti i loro pensieri concordano nel definire il suo stile "unico e diverso".
« Una realtà sognata e cercata nel mondo delle sue “forme” rielaborata con mezzi espressivi che gli sono propri, senza forzare nulla per non cadere nell'allucinante manierismo di schemi e di cose fatte e rifatte che oggi si vogliono offrire, come frutto genuino di propria maturazione. »
(dal dépliant della Mostra Nazionale di pittura bianco e nero del 2002, Antonio Candurro)
Proprio quando stava cominciando a riscuotere di nuovo successo, ritrovando piacere e motivazione nella pittura, grazie anche al successo delle sue ultime mostre pittoriche, nel dicembre del 2003 si ammala di un male incurabile. Avvertendo di avere ormai poco tempo a disposizione decide di terminare il manoscritto iniziato nel 1993 per raccontarsi e descrivere l'evoluzione della sua ricerca artistica, cercando di dare un ordine a tutti gli eventi che hanno reso la sua vita tutt'altro che monotona. Muore però il 13 febbraio del 2004 nella sua casa di Castellammare di Stabia, lasciando le sue opere in esposizione permanente in diverse parti del mondo e in numerose collezioni private, oltre che ai suoi eredi.

Stile e pensiero artistico

Giovanni Battista Coppola dipinge paesaggi dal messaggio sentimentale e talvolta nostalgico dei suoi viaggi oltre a scenari d’ispirazione biblica, che lui stesso definisce Spirituals. Questi ultimi erano caratterizzati dall'assenza del volto nei personaggi, scelta intenzionale del pittore che non voleva attribuire alcun significato iconico-religioso alle sue opere.
Sole di Giustizia di G. B. Coppola, olio su tela, 2003
Per ciò che concerne la tecnica pittorica, predilige la pittura ad olio su tela, mentre è sporadico l'utilizzo di tempere e colori acrilici. Questa scelta si deve al pregio dei colori ad olio di rendere possibile un incredibile ampliamento della gamma cromatica e di creare gli effetti luminosi che si possono apprezzare nelle sue opere. Coppola porta avanti una continua ricerca di colori e tonalità che gli permettano di esprimere attraverso i suoi quadri atmosfere sentimentali e religiose. I giochi di colore sono resi dalle intense gradazioni del blu, predominante non solo nelle marine ma in molte delle opere del pittore, e dai toni forti del rosso che, sfumato con maestria, si fonde con gialli accesi e incisivi.
Secondo il pensiero artistico che Coppola fa pubblicare su Arte Italiana per il Mondo, "Dio plasmò l'uomo a sua immagine e somiglianza e lo pose nel Giardino dell'Eden; quindi l'arte , essendo creazione dell'uomo, è l'espressione del bello e l'orma da lasciare ai posteri". Per lui la vita era qualcosa di meraviglioso, andava vissuta bene e a pieno, in modo da poterla conservare perennemente. Diventa quindi lampante lo spirito ottimista che infervorava l'animo del pittore, il quale vedeva nella sua arte uno strumento di trasmissione di piacere e amenità per gli altri. A prova di ciò vi è il fatto che, soprattutto nei primi anni di attività, il pittore era solito regalare le proprie opere per il semplice desiderio di accontentare chi sembrava innamorarsi delle sue opere, senza quindi attribuire alla sua arte un valore economico. A riguardo, così si esprime Francesco Matrone:
« I suoi quadri pieni di luce, e di una colorazione così bella e delicata si fanno veramente ammirare. Egli ha uno stile tutto proprio, inconfondibile, e si distacca nettamente e con onore da coloro i quali "sporcano le tele", seguendo ed imitando stili, sistemi ed insegnamenti che indubbiamente non onorano la pittura contemporanea. Il Coppola va, perciò, inserito nel novero dei pittori autentici, di quelli cioè che vivono di arte per l'arte, senza fare del lucro lo scopo precipuo della loro estrinsecazione pittorica. [...] L'animo mio ha subito simpatizzato con le tele esposte. Lo stile del pittore e la delicatezza con la quale egli si esprime hanno prodotto in me effetti assolutamente positivi, richiamando la mia massima attenzione e spingendomi ad una obiettiva e serena disamina dell'artista, che, con spontaneità immediata, ho definito "pirotecnico". »
(dal Dizionario Enciclopedico Internazionale d'Arte Contemporanea 1999-2000, Francesco Matrone)

Carriera artistica e premi

Dal 1971 ha inizio la vera e propria carriera pittorica di Giovanni Battista Coppola, che entra a far parte dello scenario della vita artistica italiana e estera partecipando a mostre collettive e personali e ottenendo i consensi del pubblico e della critica.
Nel 1976 apre un centro d’arte proprio, che chiamerà La Perla. Qui terrà le sue opere esposte in permanenza, creando eventi a cui sovente invitava altri artisti per potersi confrontare e condividere le proprie idee pittoriche. Idee che raccontava anche a voce agli invitati alle sue mostre nel tentativo di descrivere ciò che, secondo lui, ogni quadro doveva e voleva trasmettere, riuscendo spesso nel suo intento di emozionare e coinvolgere chi ammirava le sue opere e lo ascoltava. Ogni consenso e apprezzamento lo gratificava a tal punto da spronarlo a continuare con entusiasmo sempre maggiore la sua produzione artistica, le critiche avevano infatti una grande influenza sullo stato d'animo del pittore. Per questa ragione tra gli invitati alle sue mostre figuravano il pittore e critico Antonio Candurro, Carmine Manzi, poeta, giornalista e saggista, Renato agosto, Sergio Poletti, lo scrittore e criticoPaolo Marzano, Mirella Occhipinti, il pittore Bruno Mantovani, la scrittrice Luciana Mauro, Gianpaolo Palumbo, Francesco Matrone, i pittori Gino Marotta e Nicolò Panepinto, e il professore e pittore Michele Pizzella.

Notturno Tropical di G. B. Coppola, olio su tela, 1997
Una caratteristica di Giovanni Battista Coppola è proprio l'intensa produttività artistica tutta concentrata nei periodi in cui ottiene il consenso della critica e del pubblico. Negli anni successivi al sisma del 1980 pur avendo bloccato la sua produzione artistica, Coppola partecipa passivamente a mostre collettive invogliato dai suoi colleghi e amici e dai familiari che gli propongono di contribuire con le opere dipinte negli anni precedenti. Addirittura è in questi anni che al pittore vengono assegnati premi prestigiosi tra i quali la Targa d'oro del concorso del Circolo della Stampa di Roma, la medaglia d'oro Gran Premio Honoris Causa dellaCittà di Pompei e il Gran Premio Internazionale di Sion in Svizzera alla Galleria Mounvier. Il 19 settembre1982 gli viene conferito nientemeno che il titolo di Accademico dall' Accademia Internazionale Città di Roma, consegnato da Renato Guttuso, e a distanza di pochi giorni, il 25 settembre, gli viene conferito ilCentauro d'oro dall' Accademia Italia a Salsomaggiore Terme. Il 28 ottobre dello stesso anno, infine, sempre dall' Accademia Italia, gli viene assegnato il premio I Guerrieri di Riace.
Nonostante l'ottima quotazione raggiunta dalle sue opere e il successo che continuano a riscuotere anche durante gli anni della crisi artistica cominciata nel 1980, a Coppola, per la prima volta nella sua vita, non bastano i riconoscimenti e i premi per trovare il desiderio di esprimersi prendendo in mano i pennelli. Devono passare ancora anni dopo il 1993, quando il pittore riprende a dipingere esclusivamente per i suoi familiari spronato dai suoi figli, prima che riprenda a partecipare nuovamente a delle mostre con nuove opere. Nel1999 organizza insieme al figlio Giosuè una mostra presso un locale preso in affitto a Scafati in provincia diSalerno e nel 2000 finalmente organizza una mostra personale a Sala Consilina, sempre nel salernitano, presso la Galleria d’Arte “Il Michelangelo”, che sarà recensita dal pittore Michele Pizzella.
« La pittura di Giovanni Battista Coppola è consentanea al temperamento aperto e sereno dell'artista; a quella sua distesa e limpida visione del mondo che rifugge dalle vane elucubrazioni intellettualistiche per adagiarsi, e indagare, sul piano della verità; che non è soltanto quello delle vissute esperienze quotidiane, spesso effimere e ingannevoli e non lasciano adito all'incantamento delle emozioni, bensì anche quello delle proprie memorie e dei propri sentimenti, carpiti con la forza dell'immaginazione e col discernimento di un incontaminato sentire. Perciò tutta interiorizzata e pacificata nelle immagini, nelle scelte tematiche, nella struttura di eventi minimi e di alti ideali religiosi, che non si effondono in pittoreschi e chiassosi proclami moralistici, ma propongono, col coraggio sotteso di chi li pronuncia, messaggi di sicura e sincera fede nella vita, nei valori immarcescibili della sofferenza, ma anche nella stupefatta ammirazione della bellezza e degli incanti della natura, in un processo di discorso lirico che si esalta nella narrazione di cieli e di terre incorrotti, di alberi infiorescenti, di vie che si incrociano nella luminescenza di azzardate prospettive, di figure di viandanti colte con la levità di un canto tenue e sommesso, con semplicità di scrittura e ariosità di colori. Coppola presenta, in questa "personale", appena un saggio della sua vasta e significativa produzione di questi anni di intensa laboriosità e di coraggiosa ricerca stilistica; eppur sufficiente a connotare la presenza e la pregnanza di un artista sensibile e raffinato. »
(dal dépliant della mostra personale alla Galleria d’Arte “Il Michelangelo” del 2000, Michele Pizzella)
Ricevendo un rinnovato successo, si sente pronto per riprendere la sua carriera artistica, visto anche l'imminente pensionamento. Partecipa così alla Mostra Nazionale di pittura bianco e nero in occasione del 34º Premio Primavera a Foggia nel luglio del 2002, vincendo il primo premio e lasciandovi in permanenza l'opera intitolata "La luce nel mondo". La sua ultima mostra collettiva risale al gennaio del 2003 presso la galleria L'Immagine dell'Arte a Castellammare di Stabia; dopo questa infatti riprende a dipingere con l'intenzione di allestirne un'altra, ma la malattia che lo colpisce nel dicembre dello stesso anno non gli permette di portare a termine questo suo ultimo progetto.
Collettive:
·                    Galleria Giordano Estemporanea di pittura  Castellammare di Stabia, 6 gennaio 1971, premio medaglia d’argento.
·                    'Mostra Regionale di pittura Coppa Sorrento  Sorrento, 4 maggio 1972, premio Targa d’oro G. Sole.
·                    Galleria d’Arte La Spirale, Collettiva di pittura – Salerno, 16 settembre 1972, 1º premio Coppa S. Giorgio Club d’Arte.
·                    La Lanterna, Collettiva – San Giorgio a Cremano, 14 ottobre 1972, 1º premio medaglia d’oro.
·                    Prima rassegna Città di Boscoreale, estemporanea, patrocinio Il Mattino  Boscoreale, 26 dicembre 1972, 1º premio medaglia d’oro.
·                    Primo Premio Michele Visalli, patrocinio La Tavolozza  Pompei, 26 dicembre 1972, premio Pompei Gran Medaglia d’argento.
·                    Dicembre Porticese  Portici, 31 dicembre 1972, 1º Premio Maty Gran Coppa.
·                    III Premio pittura Targa d’oro Domenico Colasanto  S. Antonio Abate, 6 gennaio 1973, coppa.
·                    Mostra Culturale Contemporanea Galleria Giordano  Castellammare di Stabia, 25 febbraio 1973, 1º premio speciale medaglia d’oro.
·                    II premio nazionale di Pittura del miniquadro, patrocinio Azienda Cura e Soggiorno  Castellammare di Stabia, 29 aprile 1973, premio acquisto.
·                    2ª Mostra Regionale di Pittura Targa d'Oro Giuseppe Sole  Sorrento, 1º maggio 1973, premio medaglia d’argento.
·                    1º Premio nazionale di pittura Città di Angri, patrocinio del comune – Angri, 2 febbraio 1974, premio targa artistica.
·                    Rassegna Nazionale d’arte Città di Avellino, patrocinio del comune – Avellino, 4 maggio 1974, premio Diploma di merito e medaglia dorata C.A.C.I. .
·                    Seconda Mostra Arti Figurative Maschio Angioino, International Police Association 10a Delegazione – Napoli, 7 aprile 1975, premio Targa d’argento.
·                    E.P.T di Avellino  Lapio, 15 aprile 1976, 6º premio LAPIO.
·                    Festa dell'Amicizia 1976  Castellammare di Stabia, 1º maggio 1976, premio coppa on. Barbi.
·                    2º Convegno Artistico, patrocinio del comune – Pompei, maggio 1976, premio Sigillo d’oro Città di Pompei.
·                    Rassegna Maestri Campani  Scafati, giugno 1976, premio Gran Trofeo E.P.T. di Salerno.
·                    Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea Città di Avellino  Avellino, ottobre 1976, premio Coppa Presidenza della regione Campania.
·                    Trofeo Berlizzi  Foggia, ottobre 1976, 1º classificato medaglia d’oro.
·                    II Premio Nazionale Michele Visalli  Pompei, 16 dicembre 1976, coppa.
·                    Trofeo Italia  Salsomaggiore, marzo 1978, trofeo.
·                    Gran Premio internazionale Gruppo A-Z  Pompei, giugno 1978, premio medaglia d’oro.
·                    IV edizione Protagonisti dell'Arte Contemporanea  Pompei, dicembre 1978, premio targa d’oro.
·                    Premio Bernini Arte Roma – Palazzo Broschi, Roma, marzo 1979, premio targa dorata.
·                    Premio Internazionale ass. C.E.I.C. Campidoglio d’oro  Roma, aprile 1979, premio oro e argento.
·                    Oscar di Montecarlo  Principato di Monaco, giugno 1979, premio Oscar di Montecarlo, ricevuto personalmente dal Principe Ranieri III di Monaco.
·                    Premio Michelangelo I Biennale  Roma, ottobre 1979, premio medaglia d’oro.
·                    Premio Moulin Rouge Hommage à Toulouse-Lautrec  Parigi, dicembre 1979, premio Tavolozza d’oro.
·                    Gran Premio Honoris Causa  Pompei, 9 febbraio 1980, premio medaglia d’oro.
·                    Circolo della stampa – Casinò Borghese, Roma, aprile 1980, 1º premio Targa d’oro.
·                    Oscar della Repubblica di S. Marino  San Marino, 28 giugno 1980, premio "Oscar 1980".
·                    Esposizione Arte Contemporanea, Galleria Mounvier – Svizzera, luglio 1980, premio Gran Premio Internazionale di Sion.
·                    Galleria Alba  Ferrara, marzo 1982, premio trofeo master per meriti Artistici.
·                    Primo Centenario della Liberazione della Lombardia - Roma, settembre 1982, conferimento del titolo di Accademico consegnato da Renato Guttuso.
·                    Premio Italia - David d'Oro 1984  Ferrara, 27 ottobre 1984, trofeo Premio Italia 1984 David d’oro.
·                    Oscar 1984 – International Art Exposition - Washington U.S.A.  Milano, dicembre 1984, primo premio (trofeo "Vittoria alata per l'Italia").
·                    San Remo World ’98-Festival, patrocinio del comune – Sanremo, giugno 1998, 1º premio.
·                    34º Premio Primavera Mostra Nazionale di pittura bianco e nero – Foggia, 1º luglio 2002, premio medaglia d’oro.
·                    Galleria “L'Immagine dell'Arte”  Castellammare di Stabia, gennaio 2003.
Personali:
·                    Circolo Unione gragnano  Gragnano, dicembre 1974.
·                    Galleria Eddys di Riva Trigoso  Genova, marzo 1975.
·                    Centro d’Arte “La perla”  Castellammare di Stabia, giugno 1975.
·                    Nuove Terme Stabiane  Castellammare di Stabia, luglio 1975.
·                    Il Diamante  Scafati, maggio 1977.
·                    Galleria “Il Braciere”  Caserta, giugno 1977.
·                    Art By Night, in collaborazione con il figlio - Scafati, 27 marzo-30 aprile 1999.
·                    Galleria d’Arte “Il Michelangelo”  Sala Consilina, 16-22 aprile 2000.

Bibliografia

·                    Arte Italiana per il Mondo – Opera di Divulgazione Internazionale Celit s.a.s. - 1976 – Torino – pag. 3118-3119
·                    Bolaffi – Dizionario degli Artisti del XX secolo, 1979, Giulio Bolaffi Editore, vol. 1, pag. 102
·                    Catalogo Internazionale d’Arte Contemporanea – casa editrice Alba, Torino, 1984, pag. 95
·                    Manoscritto autobiografico

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