Giovanni
Battista Coppola
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Giovanni Battista Coppola (Castellammare di Stabia, 3 novembre 1932 – Castellammare di Stabia, 13 febbraio 2004) è stato un pittoreitaliano, e uno degli
esponenti dell'arte figurativo-espressionista italiana del XX secolo.
Biografia
L'adolescenza e i primi
viaggi
Giovanni Battista Coppola nasce il 3 novembre
del 1932 a Castellammare di Stabia, nella provincia
di Napoli. Il padre,
Vincenzo, era un vigile urbano del comune di Castellammare, mentre la madre,
Maria Conte, era una nota sarta di abiti da sposa. Come riportato dalla figlia
del pittore, "suo padre aveva un carattere mite mentre la madre era una
donna imperativa a autoritaria". Questa disuguaglianza tra i caratteri dei
due genitori e il fatto di essere l'ultimo di cinque figli, sviluppò in Coppola
un carattere duplice: docile in casa, per non provocare dispiaceri e
preoccupazioni ai genitori già anziani, ma vivace ed esuberante fuori dalle
mura domestiche. Frequenta la scuola dell'obbligo ma sin dall'età di 11 anni il
giovane trascorse molto tempo fuori casa in compagnia dei soldati americani che
si trovavano a Castellammare in seguito agli sbarchi a Salerno e con loro
imparò le prime parole in inglese. I ragazzi della sua età infatti erano soliti
fare da guida ai soldati americani, e Coppola entrò subito tra le grazie di un
comandante, il quale, credendo che fosse orfano, decise di portarlo con sé in
America. Il fratello maggiore di Giovanni però, venuto a sapere delle
intenzioni del comandante corse al porto per fermarlo, e nel momento in cui i
soldati si prepararono ad aprire il fuoco contro di lui, il piccolo Giovanni
Battista, mosso dalla paura, confessò al comandante di avere in realtà una
famiglia e rientrò a casa con il fratello.
All'età di quindici anni inizia ad esprimersi
con i suoi primi lavori, disegnando e dipingendo accanto alla madre usando come
appoggio il coperchio che proteggeva la testata della macchina da cucire.
A diciotto anni Coppola si imbarca come
emigrante alla volta del Brasile, invitato da uno
dei suoi fratelli che si trovava lì già da qualche anno. Qui ha la possibilità
di maturare in città come Rio Grande do
Sul, Recife e Rio de Janeiro,
i cui luoghi e paesaggi gli rimarranno impressi nella mente e saranno soggetto
di molte delle sue opere. Impara la lingua e vive inBrasile fin quando non è costretto a tornare
in Italia per rispondere in ritardo al servizio
di leva, che espleta come geniere a Chiavari nel 1952.
La conversione alla nuova
fede[ | ]
Coppola affronta negativamente il servizio di
leva e durante questo periodo vive una fase di crisi esistenziale dovuta alla
solitudine, agli sforzi e ai disagi della vita militare. Ha inizio una serie di
conflitti interiori sull'origine e la finalità del proprio essere, finché a
vent’anni trova le sue risposte nella conversione alla fede evangelica,
alla quale si battezza. In un suo manoscritto, redatto il 14 ottobre del 1993, dove lui stesso
vuole esprimere la cronistoria della sua avventura nel mondo del colore e delle
immagini, scriverà:
« Sono
un seguace di Cristo profondamente trasformato nello spirito, essendo
pervenuto alla nuova nascita, per Grazia, senza meriti (peccatore) lavato nel
sangue del Signor nostro Gesù Cristo, il quale ci ha riscattati dal peccato e
dalla morte, avendoci comprati a Dio a lode e gloria del Suo nome. […]
Ritenni al principio che la pittura fosse da annoverare tra le opere secche
(morte) poiché il mondo passa via con tutte le sue opere (Parola del Signore)
- e così per un certo periodo, circa dieci anni, non dipinsi - avevo una
forte tendenza e passione per la pittura - mi dilettavo già dall'età di nove
anni circa, mai pensando al lucro - opere primitive che ho tutte
regalate. »
|
(Estratto dal
manoscritto di Giovanni B. Coppola)
|
Dopo la conversione cominciò quindi a dipingere
qualche quadretto a tempera per potervi mettere un versetto biblico su ognuno,
con l'intenzione di dare testimonianza del messaggio evangelico attraverso la
pittura.
[ | ]
Coppola nel 1954 decide di recarsi a Venezia, dove consegue un
attestato che certifica la sua abilità di parlare le lingue straniere e che gli
permette di imbarcarsi come piccolo di camera. Si dedica con zelo e passione al
lavoro, diventando in brevissimo tempo primo cameriere; lavora su navi a breve
tratta come l'Irpinia della Siosa per la società dei Fratelli Grimaldi. Grazie alla
sua eccellente padronanza delle lingue straniere arriva a rivestire il ruolo di
responsabile di sala e di interprete di bordo. Nel 1959 comincia lunghe traversate dirette in
America centrale sulla nave da crociera Venezuela,
e inizia a girare il mondo. Coppola fa tesoro di tutti i luoghi che incontra
durante la sua carriera.
Nel 1962, mentre si trovava a
Castellammare tra un viaggio e l'altro, incontra una giovane di nome
Immacolata, della quale si innamora. La ragazza, sebbene appena maggiorenne e
più giovane di lui di ben dodici anni, ricambia pienamente i sentimenti del
pittore che dopo sei mesi di fidanzamento le chiede di sposarlo nello stesso
anno. Copplola non vede il matrimonio con Immacolata come la fine dei suoi
viaggi, ma decide di evitare le lunghe traversate transoceaniche e comincia a
lavorare sul Tirrenia, un
traghetto che percorreva la tratta da Civitavecchia a Olbia. Così nel 1963 riesce ad essere presente alla nascita
della sua primogenita, Rebecca.
Mare in tempesta di G. B. Coppola, olio su tela, 1999
L'anno successivo però gli si presenta una
grande occasione per la sua carriera: imbarcarsi nel novembre del1964 con la turbonave di nuova costruzione Galileo Galilei alla volta dell'Australia. I viaggi in Australiaduravano
all'epoca più di sei mesi, e questo non permise al pittore di essere presente
in ambito familiare. Nel1966 durante un nuovo viaggio in Australia, questa volta
però con la gemella della Galileo
Galilei, laGuglielmo Marconi, ricevette un
telegramma da parte della moglie che lo informava della nascita del suo secondo
figlio, Giosuè. I viaggi in Australia continuarono successivamente a bordo
dell'Australis, e questa terra divenne una delle mete preferite del
pittore.
Gli anni successivi per Coppola furono quelli
più gratificanti, che lo videro salire su navi di prestigio come laMichelangelo,
la Roma e la Raffaello, le navi da
crociera più prestigiose dell'Italia - Società di Navigazione, compagnia
di navigazione genovese rinomatissima all'epoca. D’altra parte questi viaggi,
sebbene comportassero grossi sacrifici a livello affettivo, permisero a Coppola
di sostenere la famiglia assicurando un buon tenore di vita ai figli.
Dopo sedici anni di navigazione, Coppola decise
che era giunto il momento di dedicarsi pienamente agli affetti e alla pittura,
consapevole anche del fatto che sua moglie aspettava il suo terzo figlio, che
prenderà il nome del nonno. Nel 1970, a bordo della
lussuosissima nave da crociera Leonardo da
Vinci, fece la sua ultima traversata, dopodiché si congedò e
tornò a casa per ricongiungersi ai suoi familiari.
Il ritorno alla vita
artistica
Coppola si impegna per trovare un lavoro
stabile, e ci riesce vincendo il concorso per vigile urbano a Castellammare.
Anche qui le sue doti e capacità gli permettono di fare carriera diventando
Ufficiale di Polizia Sanitaria. Da questo momento in poi, avendo più tempo
libero, si dedica pienamente alla sua produzione artistica. Inizia a
frequentare pittori, partecipa a mostre collettive e personali esponendo i
quadri che ritraevano i numerosi e svariati paesaggi rimasti impressi in
seguito ai suoi viaggi per il mondo e dal 1971 fino al 1980, frequenta le
migliori gallerie d’arte del suo territorio fino a decidere di aprirne una sua
nel 1976, anno in cui nacque
Marianna, la sua quarta ed ultima figlia. In questo periodo crea legami
d'amicizia con artisti come Francesco
Brancaccio, Al Torella, Guido Stefanini e Italo
Mascitti, con i quali avveniva un vero e proprio scambio di opere.
Il 23 novembre 1980, il giorno prima
dell'inaugurazione di una mostra personale di opere spirituali che il pittore
aveva a Palazzo Polverosi a Roma, il terremoto bloccò
l'estro creativo del pittore. L'evento infatti scosse l'animo di Coppola e gli
richiamò alla mente una delle opere presentate a Roma intitolata L'Apocalisse, raffigurante, per
ironia della sorte, macerie e umanità in sofferenza, e la mostra fu inaugurata
senza di lui. Vedere i quadri cadere dalle pareti e il disastro tutto intorno a
lui, gli provocarono una sensazione di squilibrio che lui definì simile "a
qualcosa che gli si spezzava dentro", si sentì demotivato e prese piede in
lui la convinzione che anche la sua arte non aveva nessun valore, perché tutto
poteva finire ed essere distrutto da un momento all'altro. Perse così ogni
stimolo per dipingere e mise da parte pennelli e colori dedicandosi con impegno
al suo lavoro, approfondendo con studi autonomi la sua conoscenza delle leggi.
In questo periodo privo di produzioni artistiche gli vennero conferiti diversi
premi accademici, come il I°
Premio Internazionale “Artisti per l'Europa” dalla Biennale d’Arte della Spezia con targa personalizzata con la
critica del presidente Mirella Occhipinti.
Per quasi tredici anni Coppola non dipinse più
nemmeno per diletto, finché nel novembre del 1992 un amico gli regalò un completo per
dipingere, con dentro una tela di cm. 20x30. Decise a questo punto di fare un
timido tentativo di riavvicinarsi alla pittura, dipingendo il 5 dicembre 1992 un paesaggio che dedicò alla sua prima
nipote Simona, nata da sua figlia Rebecca. Questa data segnò solo l'inizio di
una lenta ripresa della sua attività pittorica. Nell'anno successivo, in occasione
del matrimonio di due suoi amici risalenti agli anni dei suoi viaggi in Australia, dipinse per
loro due opere come regalo di nozze, dando chiaramente il segnale di essersi
ripreso definitivamente dal periodo di crisi che aveva segnato la sua vita nel
decennio precedente.
Una voglia di rivalsa accese l'animo del pittore
che riprende i contatti con il mondo artistico di cui si era circondato e
partecipò a mostre collettive in Italia e all'estero quali la III Biennale Arte Sacra (Pompei), la II Biennale Europea (Bemberg), il XIX Centenario Eruzione Vesuviana (Pompei) e la mostra i Maestri del Colore (New York), lasciandovi
opere in permanenza. Entra inoltre a far parte di accademie come la Free World Accademy di New York e la Gentium
Pro Pace di Roma.
« E’
tutto un mondo ricreato idealmente statico e cinetico assieme, fatto di
testimonianze e richiami a riconoscerci e ritrovarci in fratellanza ed amore.
Un mondo unico e diverso dal quale ci sentiamo affascinati e conquistati,
perché vero e bello, aspetti del quale abbiamo a volte intravisto in noi
stessi, ma che appartiene intero alla vita, alla spiritualità, alla
originalità artistica di G. B. Coppola che ce lo offre. »
|
(da Arte
Italiana per il Mondo, Paolo Marzano)
|
« La
sua arte sottolinea una condizione di raccolta meditativa, di discesa in se
stessi, nella propria intimità e nel cuore del mistero. Le sue opere
originano infatti una tensione energetica di attesa dell'evento, in un
dialogo stretto e continuo ad un tempo: quello storico legato al racconto,
all'immagine mitica, e quello psicologico, interno coscienziale. Coppola
infonde nell'ambiente una “scenografia mentale” che è però anche
profondamente fisica e sensuale; ciò che colpisce è proprio la capacità di immagini
e sensazioni, di varcare il confine da visibile e invisibile, tra presente e
passato attraverso la fisicità tutta concreta di colori. »
|
(dal dépliant
della mostra personale Art
By Night del 1999, Mirella
Occhipinti)
|
L'artista possiede a questo punto della sua vita
uno stile proprio, definibile come impressionismo informale, risultato
dell'arte figurativa trasformata da una vena di estemporaneità. Le pennellate
rapide e decise sono un rimando all'arte espressionista di fine ‘800, e danno a
Coppola la possibilità di imprimere ai suoi quadri giochi di luce tali da
creare atmosfere esotiche e suggestive. Predilige infatti la rappresentazione
di paesaggi soprattutto marittimi, senza descriverli in maniera meramente
figurativa, ma cercando soluzioni più complesse. Molti critici si sono espressi
sulla tecnica e la pittura di Giovanni Battista Coppola, e tutti i loro
pensieri concordano nel definire il suo stile "unico e diverso".
« Una
realtà sognata e cercata nel mondo delle sue “forme” rielaborata con mezzi
espressivi che gli sono propri, senza forzare nulla per non cadere
nell'allucinante manierismo di schemi e di cose fatte e rifatte che oggi si
vogliono offrire, come frutto genuino di propria maturazione. »
|
(dal dépliant
della Mostra Nazionale di
pittura bianco e nero del
2002, Antonio Candurro)
|
Proprio quando stava cominciando a riscuotere di
nuovo successo, ritrovando piacere e motivazione nella pittura, grazie anche al
successo delle sue ultime mostre pittoriche, nel dicembre del 2003 si ammala di
un male incurabile. Avvertendo di avere ormai poco tempo a disposizione decide
di terminare il manoscritto iniziato nel 1993 per raccontarsi e descrivere
l'evoluzione della sua ricerca artistica, cercando di dare un ordine a tutti
gli eventi che hanno reso la sua vita tutt'altro che monotona. Muore però il 13
febbraio del 2004 nella sua casa di Castellammare di Stabia, lasciando le sue
opere in esposizione permanente in diverse parti del mondo e in numerose
collezioni private, oltre che ai suoi eredi.
Stile e pensiero
artistico
Giovanni Battista Coppola dipinge paesaggi dal
messaggio sentimentale e talvolta nostalgico dei suoi viaggi oltre a scenari
d’ispirazione biblica, che lui stesso definisce Spirituals. Questi ultimi erano
caratterizzati dall'assenza del volto nei personaggi, scelta intenzionale del
pittore che non voleva attribuire alcun significato iconico-religioso alle sue
opere.
Sole di Giustizia di G. B. Coppola, olio su tela, 2003
Per ciò che concerne la tecnica pittorica,
predilige la pittura ad olio su tela, mentre è sporadico l'utilizzo
di tempere e colori acrilici. Questa scelta si deve al pregio dei colori ad
olio di rendere possibile un incredibile ampliamento della gamma cromatica e di
creare gli effetti luminosi che si possono apprezzare nelle sue opere. Coppola
porta avanti una continua ricerca di colori e tonalità che gli permettano di
esprimere attraverso i suoi quadri atmosfere sentimentali e religiose. I giochi
di colore sono resi dalle intense gradazioni del blu, predominante non solo
nelle marine ma in molte delle opere del pittore, e dai toni forti del rosso
che, sfumato con maestria, si fonde con gialli accesi e incisivi.
Secondo il pensiero artistico che Coppola fa
pubblicare su Arte Italiana
per il Mondo, "Dio plasmò l'uomo a sua immagine e somiglianza e lo
pose nel Giardino dell'Eden; quindi l'arte ,
essendo creazione dell'uomo, è l'espressione del bello e l'orma da lasciare ai
posteri". Per lui la vita era qualcosa di meraviglioso, andava vissuta
bene e a pieno, in modo da poterla conservare perennemente. Diventa quindi
lampante lo spirito ottimista che infervorava l'animo del pittore, il quale
vedeva nella sua arte uno strumento di trasmissione di piacere e amenità per
gli altri. A prova di ciò vi è il fatto che, soprattutto nei primi anni di
attività, il pittore era solito regalare le proprie opere per il semplice
desiderio di accontentare chi sembrava innamorarsi delle sue opere, senza
quindi attribuire alla sua arte un valore economico. A riguardo, così si
esprime Francesco Matrone:
« I
suoi quadri pieni di luce, e di una colorazione così bella e delicata si
fanno veramente ammirare. Egli ha uno stile tutto proprio, inconfondibile, e
si distacca nettamente e con onore da coloro i quali "sporcano le
tele", seguendo ed imitando stili, sistemi ed insegnamenti che
indubbiamente non onorano la pittura contemporanea. Il Coppola va, perciò,
inserito nel novero dei pittori autentici, di quelli cioè che vivono di arte
per l'arte, senza fare del lucro lo scopo precipuo della loro estrinsecazione
pittorica. [...] L'animo mio ha subito simpatizzato con le tele esposte. Lo
stile del pittore e la delicatezza con la quale egli si esprime hanno
prodotto in me effetti assolutamente positivi, richiamando la mia massima
attenzione e spingendomi ad una obiettiva e serena disamina dell'artista,
che, con spontaneità immediata, ho definito "pirotecnico". »
|
(dal Dizionario Enciclopedico
Internazionale d'Arte Contemporanea 1999-2000, Francesco Matrone)
|
Carriera artistica e
premi
Dal 1971 ha inizio la vera e propria carriera
pittorica di Giovanni Battista Coppola, che entra a far parte dello scenario
della vita artistica italiana e estera partecipando a mostre collettive e
personali e ottenendo i consensi del pubblico e della critica.
Nel 1976 apre un centro d’arte proprio, che
chiamerà La Perla. Qui
terrà le sue opere esposte in permanenza, creando eventi a cui sovente invitava
altri artisti per potersi confrontare e condividere le proprie idee pittoriche.
Idee che raccontava anche a voce agli invitati alle sue mostre nel tentativo di
descrivere ciò che, secondo lui, ogni quadro doveva e voleva trasmettere,
riuscendo spesso nel suo intento di emozionare e coinvolgere chi ammirava le
sue opere e lo ascoltava. Ogni consenso e apprezzamento lo gratificava a tal
punto da spronarlo a continuare con entusiasmo sempre maggiore la sua
produzione artistica, le critiche avevano infatti una grande influenza sullo
stato d'animo del pittore. Per questa ragione tra gli invitati alle sue mostre
figuravano il pittore e critico Antonio
Candurro, Carmine Manzi,
poeta, giornalista e saggista, Renato
agosto, Sergio Poletti,
lo scrittore e criticoPaolo Marzano, Mirella
Occhipinti, il pittore Bruno
Mantovani, la scrittrice Luciana
Mauro, Gianpaolo Palumbo, Francesco Matrone, i pittori Gino Marotta e Nicolò
Panepinto, e il professore e pittore Michele
Pizzella.
Notturno Tropical di G. B. Coppola, olio su tela, 1997
Una caratteristica di Giovanni Battista Coppola
è proprio l'intensa produttività artistica tutta concentrata nei periodi in cui
ottiene il consenso della critica e del pubblico. Negli anni successivi al
sisma del 1980 pur avendo bloccato la sua produzione
artistica, Coppola partecipa passivamente a mostre collettive invogliato dai
suoi colleghi e amici e dai familiari che gli propongono di contribuire con le
opere dipinte negli anni precedenti. Addirittura è in questi anni che al
pittore vengono assegnati premi prestigiosi tra i quali la Targa d'oro del concorso del Circolo della Stampa di Roma, la medaglia d'oro Gran Premio Honoris Causa dellaCittà di Pompei e il Gran
Premio Internazionale di Sion in Svizzera alla Galleria
Mounvier. Il 19 settembre1982 gli viene conferito nientemeno che il
titolo di Accademico dall' Accademia Internazionale Città di
Roma, consegnato da Renato Guttuso,
e a distanza di pochi giorni, il 25 settembre, gli viene conferito ilCentauro
d'oro dall' Accademia Italia a Salsomaggiore Terme. Il 28 ottobre dello
stesso anno, infine, sempre dall' Accademia
Italia, gli viene assegnato il premio I
Guerrieri di Riace.
Nonostante l'ottima quotazione raggiunta dalle
sue opere e il successo che continuano a riscuotere anche durante gli anni
della crisi artistica cominciata nel 1980, a Coppola, per la
prima volta nella sua vita, non bastano i riconoscimenti e i premi per trovare
il desiderio di esprimersi prendendo in mano i pennelli. Devono passare ancora
anni dopo il 1993, quando il pittore
riprende a dipingere esclusivamente per i suoi familiari spronato dai suoi
figli, prima che riprenda a partecipare nuovamente a delle mostre con nuove
opere. Nel1999 organizza insieme al figlio Giosuè una
mostra presso un locale preso in affitto a Scafati in provincia diSalerno e nel 2000 finalmente organizza una mostra
personale a Sala Consilina,
sempre nel salernitano, presso la Galleria
d’Arte “Il Michelangelo”, che sarà recensita dal pittore Michele Pizzella.
« La
pittura di Giovanni Battista Coppola è consentanea al temperamento aperto e
sereno dell'artista; a quella sua distesa e limpida visione del mondo che
rifugge dalle vane elucubrazioni intellettualistiche per adagiarsi, e
indagare, sul piano della verità; che non è soltanto quello delle vissute
esperienze quotidiane, spesso effimere e ingannevoli e non lasciano adito
all'incantamento delle emozioni, bensì anche quello delle proprie memorie e
dei propri sentimenti, carpiti con la forza dell'immaginazione e col
discernimento di un incontaminato sentire. Perciò tutta interiorizzata e
pacificata nelle immagini, nelle scelte tematiche, nella struttura di eventi
minimi e di alti ideali religiosi, che non si effondono in pittoreschi e
chiassosi proclami moralistici, ma propongono, col coraggio sotteso di chi li
pronuncia, messaggi di sicura e sincera fede nella vita, nei valori
immarcescibili della sofferenza, ma anche nella stupefatta ammirazione della
bellezza e degli incanti della natura, in un processo di discorso lirico che
si esalta nella narrazione di cieli e di terre incorrotti, di alberi
infiorescenti, di vie che si incrociano nella luminescenza di azzardate
prospettive, di figure di viandanti colte con la levità di un canto tenue e
sommesso, con semplicità di scrittura e ariosità di colori. Coppola presenta,
in questa "personale", appena un saggio della sua vasta e
significativa produzione di questi anni di intensa laboriosità e di
coraggiosa ricerca stilistica; eppur sufficiente a connotare la presenza e la
pregnanza di un artista sensibile e raffinato. »
|
(dal dépliant
della mostra personale alla Galleria
d’Arte “Il Michelangelo” del
2000, Michele Pizzella)
|
Ricevendo un rinnovato successo, si sente pronto
per riprendere la sua carriera artistica, visto anche l'imminente
pensionamento. Partecipa così alla Mostra
Nazionale di pittura bianco e nero in
occasione del 34º Premio
Primavera a Foggia nel luglio del 2002, vincendo il primo
premio e lasciandovi in permanenza l'opera intitolata "La luce nel mondo".
La sua ultima mostra collettiva risale al gennaio del 2003 presso la galleria L'Immagine dell'Arte a Castellammare di Stabia; dopo questa
infatti riprende a dipingere con l'intenzione di allestirne un'altra, ma la
malattia che lo colpisce nel dicembre dello stesso anno non gli permette di
portare a termine questo suo ultimo progetto.
Collettive:
·
Galleria Giordano Estemporanea di pittura – Castellammare di Stabia, 6 gennaio 1971,
premio medaglia d’argento.
·
'Mostra Regionale di pittura Coppa
Sorrento – Sorrento, 4 maggio 1972,
premio Targa d’oro G. Sole.
·
Galleria d’Arte La
Spirale, Collettiva di pittura – Salerno, 16 settembre
1972, 1º premio Coppa S.
Giorgio Club d’Arte.
·
Prima rassegna Città
di Boscoreale, estemporanea, patrocinio Il
Mattino – Boscoreale,
26 dicembre 1972, 1º premio medaglia d’oro.
·
Primo Premio Michele Visalli, patrocinio La Tavolozza – Pompei, 26 dicembre 1972,
premio Pompei Gran Medaglia
d’argento.
·
Mostra Culturale Contemporanea Galleria
Giordano – Castellammare di Stabia, 25 febbraio 1973,
1º premio speciale medaglia d’oro.
·
II premio nazionale di Pittura del miniquadro, patrocinio Azienda Cura e Soggiorno – Castellammare di Stabia, 29 aprile 1973,
premio acquisto.
·
2ª Mostra Regionale di Pittura Targa d'Oro Giuseppe Sole – Sorrento, 1º maggio 1973,
premio medaglia d’argento.
·
1º Premio nazionale di pittura Città di Angri, patrocinio del comune – Angri, 2 febbraio 1974,
premio targa artistica.
·
Rassegna Nazionale d’arte Città di Avellino, patrocinio del comune – Avellino, 4 maggio 1974,
premio Diploma di merito e
medaglia dorata C.A.C.I. .
·
Seconda Mostra Arti Figurative Maschio Angioino, International Police
Association 10a Delegazione – Napoli, 7 aprile 1975,
premio Targa d’argento.
·
2º Convegno Artistico, patrocinio del comune – Pompei, maggio 1976,
premio Sigillo d’oro Città di
Pompei.
·
Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea Città di Avellino – Avellino, ottobre 1976,
premio Coppa Presidenza della
regione Campania.
·
IV edizione Protagonisti
dell'Arte Contemporanea – Pompei, dicembre 1978,
premio targa d’oro.
·
Oscar di Montecarlo – Principato di Monaco, giugno 1979, premio Oscar di Montecarlo, ricevuto
personalmente dal Principe Ranieri III di Monaco.
·
Esposizione Arte Contemporanea, Galleria Mounvier – Svizzera, luglio 1980,
premio Gran Premio
Internazionale di Sion.
·
Primo Centenario della Liberazione della Lombardia - Roma, settembre 1982,
conferimento del titolo di Accademico consegnato da Renato Guttuso.
·
Premio Italia - David d'Oro 1984 – Ferrara, 27 ottobre 1984,
trofeo Premio Italia 1984 David
d’oro.
·
Oscar 1984 – International Art Exposition - Washington
U.S.A. – Milano, dicembre 1984,
primo premio (trofeo "Vittoria alata per l'Italia").
·
34º Premio Primavera Mostra Nazionale di pittura bianco e nero – Foggia, 1º luglio 2002,
premio medaglia d’oro.
Personali:
Bibliografia
·
Arte Italiana per il Mondo – Opera di Divulgazione Internazionale
Celit s.a.s. - 1976 – Torino – pag. 3118-3119
·
Bolaffi – Dizionario degli Artisti del XX secolo, 1979, Giulio
Bolaffi Editore, vol. 1, pag. 102
·
Catalogo Internazionale d’Arte Contemporanea – casa editrice
Alba, Torino, 1984, pag. 95
·
Manoscritto autobiografico
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