...storia del transessuale Lucilla e del
suo conflittuale rapporto con il mondo, a contatto con il finto perbenismo che
caratterizza ogni singola relazione umana...
Il giovane
drammaturgo stabiese Luca Nasuto, autore di testi teatrali di contenuto
fortemente polemico e provocatorio, volti a scuotere le coscienze e a
costringere l’animo umano a meditare e ribellarsi contro l’apatia in cui la
realtà globalizzata rinchiude ogni ingegno, è pronto a proporre al pubblico
un’altra opera di grande impatto socio-culturale. Il giorno 14 Gennaio 2011,
presso il Teatro Supercinema, di Castellammare di Stabia, alle ore 21:00,
infatti, andrà in scena l’emozionante dramma Festa senza luci, storia del
transessuale Lucilla e del suo conflittuale rapporto con il mondo, a contatto
con il finto perbenismo che caratterizza ogni singola relazione umana. Diretti
da Luca Nasuto, gli attori Sandro Fedeli, Carlo Alfaro, Luigi Breglia, Cristina
Cesarano, e la giovanissima Antonella D’Amora, rappresenteranno la peculiare
condizione di Lucilla evidenziandone, soprattutto, il legame distruttivo con il
padre e la mancanza degli affetti, elementi necessari poter vivere serenamente
la propria delicata femminilità, senza timore dei giudizi e delle angherie
altrui. L’assenza di queste fondamentali componenti cognitive, affettive e
relazionali porterà il complesso personaggio a mettere, continuamente, in
discussione la propria attuale condizione. La situazione subirà un netto
cambiamento solo quando il protagonista troverà, per caso, una statua
raffigurante la Madonna, sul palco di un piccolo teatro parrocchiale. La storia
incomincia proprio in questo luogo, quasi abbandonato, dove la poca luce sembra
conferire un tocco più vivo e suggestivo all’ambiente circostante. Lucilla,
creatura fantasiosa e, al contempo, quasi folle, esprime alla Madonna la
richiesta di trovare quell’amore che le possa finalmente permettere di
accettarsi e comprendersi appieno. Da ciò nasce l’incontro con Veneranda, una
sagrestana che vive la fede come effetto di una patologia mentale, come
risultato di una malattia nascosta per soffocare i suoi dubbi sulla concreta
presenza di Dio. Da questo momento, i due personaggi si useranno a vicenda e si
compenseranno fino ad arrivare ad un finale in cui nessuno sarà più in grado di
uscire dal tracciato dell’altro.
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