Castellammare di Stabia.
Attiva una carta di credito per pagare la fattura del servizio telefonico, ma si ritrova in un incubo. Una semplice richiesta per ottimizzare la procedura di pagamento è costata cara a una residente di Castellammare di Stabia che, oltre a ritrovarsi addebitati sul conto acquisti on line mai fatti, si è vista recapitare anche la richiesta della banca di interessi pari a 300 euro, per aver utilizzato somme oltre la disponibilità. «Ancora un caso di truffa telematica, di clonazione e di uso fraudolento di dati personali – sottolinea l’avvocato Enzo Vingiani, dell’Ufficio Legale dell’Unione Nazionale Consumatori – E’ chiaro che siamo innanzi a un sistema di sicurezza della carta di credito molto vulnerabile. I nostri dati personali possono essere carpiti e utilizzati in maniera truffaldina per acquisti fatti via internet se una carta di credito o anche un conto on line non sono ben protetti da sistemi di sicurezza». Truffata per oltre 2mila euro la cittadina stabiese ha chiesto l’intervento dell’Unione Nazionale Consumatori di Castellamare di Stabia, il cui ufficio legale, dopo l’obbligatorio, ma vano, tentativo di mediazione, si è visto costretto a rivolgersi all’autorità giudiziaria competente. «Bisogna fare molta attenzione quando si paga con carta di credito ed è necessario adottare piccoli accorgimenti per ridurre la possibilità di clonazione delle carte di credito – continua l’avvocato Enzo Vingiani – Diffidate da qualsiasi negoziante che afferma di non avere l’apparecchiatura posta in prossimità della cassa». «La medesima attenzione deve essere posta se gli acquisti con carta di credito vengono effettuati on line – ribadiscono gli avvocati dell’Unc stabiese, Marilisa Somma e Raffaele Vingiani – Di solito, infatti, i siti dediti al commercio elettronico usano dei protocolli di sicurezza che identificano l’utente e di conseguenza impediscono l’accesso ad altri utenti. E’ fondamentale verificare se, durante la transazione, in basso a destra della finestra compare un’icona con un lucchetto: quel lucchetto vi certifica che in quel momento la connessione è sicura». Il caso della cittadina stabiese truffata non si è ancora chiuso. Infatti, pur prendendo atto della truffa in corso, pur consapevoli del blocco della carta di credito, l’istituto bancario stabiese e la nota società della carta di credito hanno continuato ad addebitare, anche dopo il blocco della carta, soldi per acquisti di chiara natura fraudolenta.
(Elena Pontoriero – Metropolis)
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