Attenzione alla busta verde: la polizia avvisa sui social network che è una truffa
A cura di Ernesto Manfredonia
Cambia il mondo e cambiano anche le truffe. Sicuramente non esiteranno più quelle messinscene create ad arte dal fenomenale Frank Abagnale, di immaginazione pari a un fumetto di Diabolik, ma hanno certamente preso posto altrettante truffe che continuano a mietere vittime.
Tra le ultime sulla piazza, sono state segnalate alcune atte al prelievo di dati personali della banca, tutto ciò grazie alla spedizione di una busta verde creata appositamente per estirpare subdolamente le informazioni del povero malcapitato. Il malintenzionato invia quindi una e-mail contraffatta alla vittima, trae le informazioni utili, e poi accede alla banca dati del correntista.
Fortunatamente la Polizia di Stato già ha messo in guardia tutti i cittadini, benché ci siano state già alcune vittime. la P.S. ha perentoriamente avvisato che non bisogna pagare alcuna multa, visto che si tratta di una vera e propria truffa.
La busta di colore verde è simile a quella usata per atti giudiziari, in particolare di lettere con ingiunzioni di pagamento, nel caso di specie provengono solitamente dalla città di Pola in Croazia.
Non bisogna quindi lasciarsi ingannare “dall’autenticità” dei timbri, anche in questo caso privi del più assoluto fondamento. La motivazione che solitamente si trova? Pagare una multa compresa tra i 184,73 e i 250,65 euro mediante IBAN italiano. Qualora la vittima abbia ricevuto suddetta busta, contenente un atto palesemente illegittimo, potrà riferire immediatamente alle forze dell’ordine per i rilievi necessari.
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