Conoscere il Rinascimento fiammingo... nelle Fiandre: un viaggio in dieci tappe
Un viaggio in dieci tappe attraverso le Fiandre per conoscere i maestri e i capolavori del Rinascimento fiammingo.
Si sa, i musei italiani abbondano di capolavori dell’arte fiamminga del Rinascimento. Ma se si volesse conoscere il Rinascimento fiammingo nella terra d’origine, le Fiandre, quali potrebbero essere le tappe per vedere da vicino i luoghi dei grandi maestri, per osservare i loro capolavori, per percorrere i siti dove ancora si trovano i capolavori realizzati appositamente per quegli edifici? Abbiamo dunque pensato a un itinerario di viaggio nelle Fiandre che tocca dieci tappe in cinque città, partendo dalle due più grandi, Bruges e Gent, per toccare le località di Mechelen e Lovanio e infine concludere nella capitale Bruxelles (o Brussels, se si usa il nome fiammingo). Buon viaggio!
1. Bruges, Museo Groeninge
Il Groeningemuseum consente di cominciare a familiarizzare con la pittura fiamminga del Rinascimento, ed è pertanto una tappa fondamentale per un viaggio alla scoperta del Rinascimento nelle Fiandre. L’istituto fu fondato tra il 1929 e il 1930, in un piccolo edificio che ospita una vasta collezione di arte e fiamminga belga (ma non solo), che copre un arco di tempo che va dal Quattrocento fino ai giorni nostri. Qui, si trovano i due capolavori di Jan van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, 1441) a Bruges: la Madonna del canonico Van der Paele, del 1436 (a questo link potete leggere un approfondimento sull’opera scritto da Till-Holger Borchert, uno dei massimi esperti di Van Eyck), e il Ritratto di Margherita van Eyck, moglie dall’artista, del 1439. E sempre rimanendo nel Quattrocento, il Groeningemuseum ospita un capolavoro di Hugo van der Goes (Gent, 1430/1440 circa - Auderghem, 1482), la Morte della Vergine, e il percorso si completa con opere di altri importanti autori come Dirk Bouts (Haarlem, 1415 circa - Lovanio, 1475) e Hans Memling (Seligenstadt, 1436 circa - Bruges, 1494): di quest’ultimo, tedesco di nazionalità ma fiammingo per cultura, il Groeningemuseum accoglie il Trittico della famiglia Moreel, capolavoro del 1484. Infine, anche se non era fiammingo, si trova qui un’importante opera dell’olandese Jheronimus Bosch (Jeroen Anthoniszoon van Aken; ’s-Hertogenbosch, 1453 - 1516), il Trittico del Giudizio di Bruges.
Il Groeningemuseum consente di cominciare a familiarizzare con la pittura fiamminga del Rinascimento, ed è pertanto una tappa fondamentale per un viaggio alla scoperta del Rinascimento nelle Fiandre. L’istituto fu fondato tra il 1929 e il 1930, in un piccolo edificio che ospita una vasta collezione di arte e fiamminga belga (ma non solo), che copre un arco di tempo che va dal Quattrocento fino ai giorni nostri. Qui, si trovano i due capolavori di Jan van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, 1441) a Bruges: la Madonna del canonico Van der Paele, del 1436 (a questo link potete leggere un approfondimento sull’opera scritto da Till-Holger Borchert, uno dei massimi esperti di Van Eyck), e il Ritratto di Margherita van Eyck, moglie dall’artista, del 1439. E sempre rimanendo nel Quattrocento, il Groeningemuseum ospita un capolavoro di Hugo van der Goes (Gent, 1430/1440 circa - Auderghem, 1482), la Morte della Vergine, e il percorso si completa con opere di altri importanti autori come Dirk Bouts (Haarlem, 1415 circa - Lovanio, 1475) e Hans Memling (Seligenstadt, 1436 circa - Bruges, 1494): di quest’ultimo, tedesco di nazionalità ma fiammingo per cultura, il Groeningemuseum accoglie il Trittico della famiglia Moreel, capolavoro del 1484. Infine, anche se non era fiammingo, si trova qui un’importante opera dell’olandese Jheronimus Bosch (Jeroen Anthoniszoon van Aken; ’s-Hertogenbosch, 1453 - 1516), il Trittico del Giudizio di Bruges.
Le opere di Van Eyck al Groeninge Museum. Ph. Credit Sarah Bauwens |
2. Bruges, Museo Gruuthuse
Il “Palazzo delle Meraviglie” è stato riaperto nel maggio del 2019 dopo cinque anni di lavori. Si tratta di un edificio fatto costruire nel XV secolo dal mercante e mecenate Lodewijk van Gruuthuse (“Gruuthuse” letteralmente significa “casa di Gruut”: la famiglia deteneva infatti il monopolio del gruut, una miscela di spezie che si adoperava per insaporire la birra), e che oggi ospita il museo che racconta la storia della città fino ai giorni nostri. L’edificio rappresenta uno dei principali capolavori dell’architettura rinascimentale fiamminga, ma di grande pregio è anche l’interno: in particolare è da vedere la cappella, voluta anch’essa da Lodewijk van Gruuthuse e fatta realizzare nel 1472. La cappella peraltro consente un affaccio sulla chiesa di Nostra Signora (Onze-Lieve-Vrouwekerk), dov’è conservata la straordinaria Madonna col Bambino di Michelangelo, scolpita attorno al 1504.
Il “Palazzo delle Meraviglie” è stato riaperto nel maggio del 2019 dopo cinque anni di lavori. Si tratta di un edificio fatto costruire nel XV secolo dal mercante e mecenate Lodewijk van Gruuthuse (“Gruuthuse” letteralmente significa “casa di Gruut”: la famiglia deteneva infatti il monopolio del gruut, una miscela di spezie che si adoperava per insaporire la birra), e che oggi ospita il museo che racconta la storia della città fino ai giorni nostri. L’edificio rappresenta uno dei principali capolavori dell’architettura rinascimentale fiamminga, ma di grande pregio è anche l’interno: in particolare è da vedere la cappella, voluta anch’essa da Lodewijk van Gruuthuse e fatta realizzare nel 1472. La cappella peraltro consente un affaccio sulla chiesa di Nostra Signora (Onze-Lieve-Vrouwekerk), dov’è conservata la straordinaria Madonna col Bambino di Michelangelo, scolpita attorno al 1504.
Il Museo Gruuthuse di Bruges |
3. Bruges, Sint-Janshospitaal - Memling Museum
Il Sint-Janshospitaal, ovvero l’Ospedale di San Giovanni, è uno dei più antichi ospedali d’Europa: fu infatti fondato attorno al 1150 e durante il Medioevo fu luogo destinato all’accoglienza sia dei malati, sia dei pellegrini (come accadeva in tante strutture simili in giro per il continente). È rimasto in funzione fino alla fine del XIX secolo e oggi è sede del Memling Museum, istituto che ospita sei importanti opere di Hans Memling, tra cui il grande Trittico di san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista nonché il Trittico del matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria e il Reliquiario di sant’Orsola, commissionati dall’ospedale stesso. L’ospedale consente inoltre di comprendere come si svolgesse la vita all’epoca, dal momento che vi sono conservati molti oggetti antichi che raccontano la vita di un ospedale nel Rinascimento (ma anche prima). Assieme al Groeningemuseum e al Museo Gruuthuse, il Memling Museum forma il sistema dei musei civici di Bruges.
Il Sint-Janshospitaal, ovvero l’Ospedale di San Giovanni, è uno dei più antichi ospedali d’Europa: fu infatti fondato attorno al 1150 e durante il Medioevo fu luogo destinato all’accoglienza sia dei malati, sia dei pellegrini (come accadeva in tante strutture simili in giro per il continente). È rimasto in funzione fino alla fine del XIX secolo e oggi è sede del Memling Museum, istituto che ospita sei importanti opere di Hans Memling, tra cui il grande Trittico di san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista nonché il Trittico del matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria e il Reliquiario di sant’Orsola, commissionati dall’ospedale stesso. L’ospedale consente inoltre di comprendere come si svolgesse la vita all’epoca, dal momento che vi sono conservati molti oggetti antichi che raccontano la vita di un ospedale nel Rinascimento (ma anche prima). Assieme al Groeningemuseum e al Museo Gruuthuse, il Memling Museum forma il sistema dei musei civici di Bruges.
Il Memling Museum di Bruges |
4. Bruges, Cattedrale di San Salvatore e San Donaziano
La Sint-Salvatorskathedraal è il principale edificio di culto di Bruges, e anche se la dedicazione a Cristo Salvatore e a san Donaziano di Reims risale all’Ottocento, le sue origini sono molto antiche: l’attuale tempio fu costruito nel 1250 e terminato un secolo dopo, sui resti di un precedente edificio romanico distrutto da un incendio, a sua volta costruito su una chiesa del IX secolo (che ne sostituiva una del VII). L’aspetto in cui si presenta oggi è quello gotico dei lavori intrapresi tra il XIII e il XIV secolo, ai quali seguì, tra il 1480 e il 1550, l’ampliamento progettato da Jan van den Poele. La chiesa ospita un capolavoro del Rinascimento fiammingo, il Trittico di sant’Ippolito, opera di Dirk Bouts del 1464. A poca distanza dalla Cattedrale si trova il Prinsenhof (oggi un hotel di lusso), l’antica residenza dei duchi di Borgogna: per loro, van Eyck progettò una mappa del mondo forse appesa nel palazzo.
La Sint-Salvatorskathedraal è il principale edificio di culto di Bruges, e anche se la dedicazione a Cristo Salvatore e a san Donaziano di Reims risale all’Ottocento, le sue origini sono molto antiche: l’attuale tempio fu costruito nel 1250 e terminato un secolo dopo, sui resti di un precedente edificio romanico distrutto da un incendio, a sua volta costruito su una chiesa del IX secolo (che ne sostituiva una del VII). L’aspetto in cui si presenta oggi è quello gotico dei lavori intrapresi tra il XIII e il XIV secolo, ai quali seguì, tra il 1480 e il 1550, l’ampliamento progettato da Jan van den Poele. La chiesa ospita un capolavoro del Rinascimento fiammingo, il Trittico di sant’Ippolito, opera di Dirk Bouts del 1464. A poca distanza dalla Cattedrale si trova il Prinsenhof (oggi un hotel di lusso), l’antica residenza dei duchi di Borgogna: per loro, van Eyck progettò una mappa del mondo forse appesa nel palazzo.
La Cattedrale di San Salvatore. Ph. Credit Michiel Dumon |
5. Gent, Cattedrale di San Bavone
È nota in tutto il mondo in quanto casa del Polittico dell’Agnello mistico, l’opera più grande realizzata da Jan van Eyck, eseguita assieme a suo fratello Hubert (? - Gent, 1426), e restaurata di recente (leggi il nostro focus dedicato al restauro). L’opera è datata 1432, ma non è il solo capolavoro che si trova nella Sint-Baafskathedraal, la Cattedrale di Gent, costruita a partire dal 1228 in stile gotico, in luogo della precedente chiesa romanica (di cui oggi rimangono tracce nella cripta). Nella cattedrale, infatti, si ammirano anche il Trittico del Calvario attribuito a Giusto di Gand (Joos van Wassenhove; Gent, 1430 circa - 1480 circa), pittore che fu attivo anche in Italia, a Urbino, alla corte di Federico da Montefeltro, e la collezione del tesoro della Cattedrale, con numerosi pezzi del Quattrocento e del Ciqnuecento.
È nota in tutto il mondo in quanto casa del Polittico dell’Agnello mistico, l’opera più grande realizzata da Jan van Eyck, eseguita assieme a suo fratello Hubert (? - Gent, 1426), e restaurata di recente (leggi il nostro focus dedicato al restauro). L’opera è datata 1432, ma non è il solo capolavoro che si trova nella Sint-Baafskathedraal, la Cattedrale di Gent, costruita a partire dal 1228 in stile gotico, in luogo della precedente chiesa romanica (di cui oggi rimangono tracce nella cripta). Nella cattedrale, infatti, si ammirano anche il Trittico del Calvario attribuito a Giusto di Gand (Joos van Wassenhove; Gent, 1430 circa - 1480 circa), pittore che fu attivo anche in Italia, a Urbino, alla corte di Federico da Montefeltro, e la collezione del tesoro della Cattedrale, con numerosi pezzi del Quattrocento e del Ciqnuecento.
La Cattedrale di San Bavone, altare maggiore |
6. Gent, Museum voor Schone Kunsten
L’MSK è il Museo di Belle Arti di Gent, capoluogo delle Fiandre Orientali, antica capitale della regione, e terza città più grande del Belgio dopo la capitale Bruxelles e la città portuale di Anversa. Progettato in stile classicheggiante dall’architetto Charles van Rysselberghe tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il museo si trova nei pressi del parco della Cittadella, è stato riaperto nel 2007 dopo quattro anni di lavori di restauro e riallestimento, e ospita una ricca collezione di arte belga (e non solo) che parte dal Medioevo e arriva fino alla prima metà del Novecento. Sono novemila le opere custodite nel museo: di queste, seicento sono quelle esposte. Numerose le opere del Rinascimento fiammingo che si possono conoscere qui: tra i capolavori, da segnalare il drammatico Vir dolorum di Robert Campin (Valenciennes, 1378/1379 - Tournai, 1444), e la tenera Madonna del garofano di Rogier van der Weyden (Tournai, 1399 circa - Bruxelles, 1464). Anche questo museo conserva un dipinto dell’olandese Bosch: il San Girolamo dipinto attorno al 1485.
L’MSK è il Museo di Belle Arti di Gent, capoluogo delle Fiandre Orientali, antica capitale della regione, e terza città più grande del Belgio dopo la capitale Bruxelles e la città portuale di Anversa. Progettato in stile classicheggiante dall’architetto Charles van Rysselberghe tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il museo si trova nei pressi del parco della Cittadella, è stato riaperto nel 2007 dopo quattro anni di lavori di restauro e riallestimento, e ospita una ricca collezione di arte belga (e non solo) che parte dal Medioevo e arriva fino alla prima metà del Novecento. Sono novemila le opere custodite nel museo: di queste, seicento sono quelle esposte. Numerose le opere del Rinascimento fiammingo che si possono conoscere qui: tra i capolavori, da segnalare il drammatico Vir dolorum di Robert Campin (Valenciennes, 1378/1379 - Tournai, 1444), e la tenera Madonna del garofano di Rogier van der Weyden (Tournai, 1399 circa - Bruxelles, 1464). Anche questo museo conserva un dipinto dell’olandese Bosch: il San Girolamo dipinto attorno al 1485.
Una sala del Museum voor Schone Kunsten di Gent |
7. Mechelen, Hof van Busleyden
All’inizio del XVI secolo, la città di Mechelen, importante centro della provincia di Anversa, fu scelta da Margherita d’Austria (governatrice dei Paesi Bassi tra il 1506 e il 1530) come sua dimora, facendola diventare di fatto capitale di stato. Prima ancora, nel 1474, Carlo il Temerario, duca di Borgogna, la rese capitale dei Paesi Bassi borgognoni. Tra il Quattrocento e il Cinquecento, dunque, Mechelen visse il suo apogeo: testimonianza del periodo è l’Hof van Busleyden, principale palazzo rinascimentale della città, che nacque come residenza dell’umanista e mecenate Hieronymus van Busleyden (Arlon, 1470 - Bordeaux, 1517) e che era frequentata da artisti, letterati, politici, umanisti, scienziati. Oggi, l’Hof van Busleyden di Mechelen è un ricco museo che ripercorre la storia della città avvalendosi anche di opere d’arte antica.
All’inizio del XVI secolo, la città di Mechelen, importante centro della provincia di Anversa, fu scelta da Margherita d’Austria (governatrice dei Paesi Bassi tra il 1506 e il 1530) come sua dimora, facendola diventare di fatto capitale di stato. Prima ancora, nel 1474, Carlo il Temerario, duca di Borgogna, la rese capitale dei Paesi Bassi borgognoni. Tra il Quattrocento e il Cinquecento, dunque, Mechelen visse il suo apogeo: testimonianza del periodo è l’Hof van Busleyden, principale palazzo rinascimentale della città, che nacque come residenza dell’umanista e mecenate Hieronymus van Busleyden (Arlon, 1470 - Bordeaux, 1517) e che era frequentata da artisti, letterati, politici, umanisti, scienziati. Oggi, l’Hof van Busleyden di Mechelen è un ricco museo che ripercorre la storia della città avvalendosi anche di opere d’arte antica.
L’Hof van Busleyden di Mechelen |
8. Lovanio, Collegiata di San Pietro
Lovanio (Leuven in fiammingo) è il capoluogo del Brabante Fiammingo, e si trova a poca distanza da Bruxelles. La collegiata di San Pietro si trova sul centralissimo Grote Markt, l’antica piazza del mercato (nonché piazza principale della città), ed è uno dei capolavori del gotico brabantino: fu costruita a partire dal 1425 su progetto di Jan II Keldermans e Matthijs de Layens. La chiesa ospita i capolavori di Dirk Bouts: in particolare, si possono qui ammirare il Trittico della cena (1464-1468), una delle sue opere più imporanti, e il Trittico di sant’Erasmo, del 1465. All’interno si può anche ammirare una copia antica (del XV secolo) della celeberrima Deposizione di Rogier van der Weyden (è conservata al Prado di Madrid), eseguita dal cosiddetto Maestro del trittico di Edelheere.
Lovanio (Leuven in fiammingo) è il capoluogo del Brabante Fiammingo, e si trova a poca distanza da Bruxelles. La collegiata di San Pietro si trova sul centralissimo Grote Markt, l’antica piazza del mercato (nonché piazza principale della città), ed è uno dei capolavori del gotico brabantino: fu costruita a partire dal 1425 su progetto di Jan II Keldermans e Matthijs de Layens. La chiesa ospita i capolavori di Dirk Bouts: in particolare, si possono qui ammirare il Trittico della cena (1464-1468), una delle sue opere più imporanti, e il Trittico di sant’Erasmo, del 1465. All’interno si può anche ammirare una copia antica (del XV secolo) della celeberrima Deposizione di Rogier van der Weyden (è conservata al Prado di Madrid), eseguita dal cosiddetto Maestro del trittico di Edelheere.
Il Trittico della cena di Dirk Bouts nella chiesa di San Pietro a Lovanio |
9. Lovanio, M-Museum
L’edificio che ospita l’M-Museum di Lovanio è nuovissimo: è stato infatti costruito nel 2009 su progetto dell’architetto Stéphane Beel, ma la storia del museo non è recente. Il primo museo della città di Lovanio fu infatti istituito nel 1823, e aveva sede nel locale municipio. Circa cento anni più tardi, nel 1917, la raccolta cittadina è stata spostata in quella che era un tempo la residenza del sindaco Leopold Van der Kelen (ristrutturata per l’occasione), nel centro della città. Oggi, la nuova sede ha consentito di ampliare notevolmente gli spazi dedicati alla collezione. La raccolta del museo è infatti composta da oltre cinquantamila oggetti che narrano la storia di Lovanio e del Brabante dal Medioevo fino al XX secolo (con, in aggiunta, una nuova sezione di arte contemporanea). Molte le opere degli artisti fiamminghi del Rinascimento: vi si possono trovare capolavori di Dirk Bouts, Rogier van der Weyden, Jan Rombouts e molti altri.
L’edificio che ospita l’M-Museum di Lovanio è nuovissimo: è stato infatti costruito nel 2009 su progetto dell’architetto Stéphane Beel, ma la storia del museo non è recente. Il primo museo della città di Lovanio fu infatti istituito nel 1823, e aveva sede nel locale municipio. Circa cento anni più tardi, nel 1917, la raccolta cittadina è stata spostata in quella che era un tempo la residenza del sindaco Leopold Van der Kelen (ristrutturata per l’occasione), nel centro della città. Oggi, la nuova sede ha consentito di ampliare notevolmente gli spazi dedicati alla collezione. La raccolta del museo è infatti composta da oltre cinquantamila oggetti che narrano la storia di Lovanio e del Brabante dal Medioevo fino al XX secolo (con, in aggiunta, una nuova sezione di arte contemporanea). Molte le opere degli artisti fiamminghi del Rinascimento: vi si possono trovare capolavori di Dirk Bouts, Rogier van der Weyden, Jan Rombouts e molti altri.
Lovanio, M-Museum |
10. Bruxelles, Museo De Librije
Un museo nuovissimo, la cui apertura era prevista per il 14 maggio 2020 nella Bibliothèque Royale de Belgique, ma che slitterà a causa dell’emergenza in corso. Il museo ricostruirà la storia della cultura nell’Europa medievale focalizzandosi, ovviamente, sulla storia della biblioteca della capitale belga. La “Librije” (“Biblioteca” in olandese) era l’antica raccolta libraria fondata alla fine del Trecento da Filippo II l’Ardito, duca di Borgogna, e pensata come la maggiore collezione di libri dei Paesi Bassi borgognoni. Era con tutta probabilità una delle più grandi collezioni di libri dei suoi tempi: dell’epoca si conservano oggi, nella Bibliothèque Royale, ben 280 manoscritti. Ci sono poi codici miniati che rappresentano capolavori della miniatura fiamminga e francese del Quattrocento, raffinate opere di maestri come Willem Vrelant, Loyset Liédet, Philippe de Mazerolles, Simon Marmion, Lieven van Lathem, che niente avevano da invidiare ai più blasonati maestri della pittura loro contemporanei.
Un museo nuovissimo, la cui apertura era prevista per il 14 maggio 2020 nella Bibliothèque Royale de Belgique, ma che slitterà a causa dell’emergenza in corso. Il museo ricostruirà la storia della cultura nell’Europa medievale focalizzandosi, ovviamente, sulla storia della biblioteca della capitale belga. La “Librije” (“Biblioteca” in olandese) era l’antica raccolta libraria fondata alla fine del Trecento da Filippo II l’Ardito, duca di Borgogna, e pensata come la maggiore collezione di libri dei Paesi Bassi borgognoni. Era con tutta probabilità una delle più grandi collezioni di libri dei suoi tempi: dell’epoca si conservano oggi, nella Bibliothèque Royale, ben 280 manoscritti. Ci sono poi codici miniati che rappresentano capolavori della miniatura fiamminga e francese del Quattrocento, raffinate opere di maestri come Willem Vrelant, Loyset Liédet, Philippe de Mazerolles, Simon Marmion, Lieven van Lathem, che niente avevano da invidiare ai più blasonati maestri della pittura loro contemporanei.
La cinquecentesca Cappella Nassau nella Bibliothèque Royale de Belgique |
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