martedì 27 dicembre 2011

Gente di Stabia - Antonio Orazzo (032)



Antonio Orazzo



Ci conoscemmo nel 1954 quando mi iscrissi all’Istituto Nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento. Per cinque anni viaggiammo sullo stesso treno che ci portava da Castellammare a Piano di Sorrento e ritorno e frequentammo la stessa classe fino al Diploma.

Antonio Orazzo, come tutti quelli della sua famiglia, aveva un cervello che gli permetteva di leggere le cose una sola volta e di ricordarle senza difficoltà, ripetendo le parole lette una dietro l’altra.

La sua capacità mnemonica non mi ha mai fatto rabbia anche se impiegavo una enormità di tempo per ricordare quello che studiavo. All’epoca avevo incominciato a scrivere delle poesie in napoletano, che riponevo nelle tasche della giacca che indossavo  dalle quali più di un compagno di le prelevava, le leggeva e ve le riponeva.

Così fece anche Antonio che recapitò al fratello Peppe che studiava violino e la domenica si esibiva in chiesa ai matrimoni, il testo di “Mare napulitano”, una poesia con ritornello che poteva sembrare anche una canzone come quelle degli autori storici che all’epoca mi passavano per le mani.

Ne venni a conoscenza qualche giorno più tardi, mentre attraversavo il rione Starza dove Antonio abitava con la famiglia. Peppe mi si avvicinò e mi chiese se ero io l’autore dei versi che lui stava cantando: li aveva musicati e il motivetto non era male come non erano male i miei versi.

Ridendo e scherzando familiarizzammo all’istante e diventai per Peppe ed Antonio come uno di famiglia come successe a Peppe con la mia quando lo presentai a mio padre e mia madre.
I cinque anni di studio passarono senza accorgermene. Con Antonio, fuori della scuola, mi frequentavo giusto il necessario, con Peppe invece iniziò una collaborazione che durò finchè rimasi a Castellammare di Stabia. Scrivevamo canzoni, ma non so per quale motivo pur vivendo a contatto con il maestro Mazzucchi, autore con Di Capua  di ‘O sole mio e del direttore della Ricordi di Napoli presso il quale Peppe andava a lezione di violino, non ci prendemmo mai carico di un nostro debutto nel mondo della canzone tenuto che ridendo e scherzando avevamo scritto un centinaio di pezzi di buon livello.

Dopo il diploma partì per il servizio militare che non cercai di schivare minimamente in quanto volevo accedere all’Accademia di Livorno. Antonio che già aveva il fratello più grande in marina mercantile come ufficiale di macchina trovò facilmente il primo ingaggio al quale ne seguirono altri.

Seppi qualche anno fa che navigava per la Tirrenia e successivamente della  perdita di un figlio, ma non avevo mai pensato alla sua storia quotidiana ne ai suoi successi. Come era successo con tanti altri compagni di scuola che avevano preso a navigare lo persi di vista anche se mi arrivavano notizie  tramite Peppe.

Curiosando, un giorno, in Internet e nel sito del Libero Ricercatore, me lo sono trovato davanti come responsabile dell’UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’ attraverso la quale non solo cerca di restituire a tante persona la propria dignità di esseri pensanti e socialmente utili, ma di dare a tanti giovani una possibilità di formazione dandogli l’opportunità di conseguire  la patente di conduttori di generatori di vapore che fino a qualche anno fa era patrimonio dell’Associazione Nazionale per il Controllo della Combustione che permette nel giro di pochi mesi di conseguire una qualificazione che permette di arrivare in azienda  come operaio specializzato.

Navigando su Internet ho dovuto prendere coscienza delle iniziative che fin qui è stato capace di attivare e portare avanti  risvegliando nella popolazione non solo la sete di sapere, ma anche quella di continuare ad apprendere nonostante l’età per ricreare la mente e lo spirito, per partecipare in maniera più cosciente ed attiva alla vita e all’amministrazione della propria città, formando nonostante l’assunto dell’apoliticità dell’Università gruppi di attenzione alla gestione della cosa pubblica.

Ha prodotto divertimento ed orgoglio per  i partecipanti ai corsi con prodotti finali che affrontano periodicamente il giudizio della cittadinanza; conoscenza dei problemi e soluzioni per gli stessi; risentimento verso i comportamenti di un’amministrazione che non tollera il dialogo e amministra la città mettendole pastoie che generano malessere nella cittadinanza.

Ha dato coraggio a chi non lo aveva assumendosi in prima persona le responsabilità di cui ogni buon cittadino deve farsi carico senza temere le ripicche di quelli che si sono candidati alla guida del paese, della città, delle istituzioni
.
Le sue annotazioni non sono mai risultate fuori misura e i soggetti ai quali ha indirizzato le sue reprimende hanno accettano di buon grado le sue contestazioni annottandole come giuste.

Con questa nota voglio segnalarlo a chi ancora non lo conosce prima che se ne perdano le tracce ed esprimergli la mia gratitudine per quello che va facendo e sicuramente continuerà a fare.


Unitre - Via Marconi, 87 - 80053 Castellammare di Stabia (NA) - Tel e Fax 0818717510 - anorazz@libero.it



SALUTO DEL PRESIDENTE UNITRE DI CASTELLAMMARE E PAESI LIMITROFI


Ricordo che durante l’estate l’attività dell’Unitre è continuata con il corso di Ginnastica ritmica tenuto nel piccolo anfiteatro della villa Gabola ed abbiamo continuato ad incontrare i giovani che ad ottobre devono sostenere gli esami per “Conduttore generatori di vapore”.

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