Catellammare – La “Grande Nefandezza” del bando di privatizzazione delle Terme senza le maestranze Termali
(di Carlo Carrillo) – Dopo l’ultimo rinvio, quello di appena dieci giorni or sono, sembra che nelle prossime ore, il bando di privatizzazione di Terme, stia per essere pubblicato per spiccare il volo in Europa, tanto secondo quelli che sono gli intenti dell’A.U. di Sint, Biagio Vanacore. Un bando pensato, elaborato e fortemente voluto da Vanacore quale conseguenza naturale della delibera SalvaSint votata da Pannullo, ed i suoi, nel consiglio comunale del 27 novembre 2017. Un bando che prevede al suo interno le Terme del Solaro, la ex caserma Cristallina, le antiche Terme con l’ex Hotel delle Terme, e che dovrebbe essere finalizzato alla ripresa del Termalismo sul territorio in sinergia con un notevole incremento di posti letto che potrebbero rilanciare la ex città delle acque, anche sotto l’aspetto della ricezione turistica. Ma intanto quello che appare molto inquietante, nella stesura di questo bando, è l’assenza della clausola sociale che l’ex sindaco Cuomo, colui che guardacaso aveva bramato Vanacore alla Sint nel 2013, e che aveva fortemente voluto ed inserito, con delibera consiliare del 6-7 giugno 2014, all’interno del bando di vendita dell’Hotel delle Terme(punto 7 pagina 9 ed oggi parte integrante di questo tentativo di privatizzazione). Inoltre, sempre la clausola, era stata reiteratamente promessa ai lavoratori dall’ex sindaco Pannullo, colui che sempre guardacaso ne ha voluto la riconferma nell’agosto 2016, che ancora oggi insiste, affermando di averne parlato con lo stesso Vanacore e che, in questi ultimi giorni, ne ha rivendicato l’inserimento sia per l’importanza strategica che sociale. Ma, sorpresa delle sorprese, l’Amministratore Unico buono per tutte le stagioni, oggi disconosce con forza (ma sostenuto da chi?) la necessità di tutelare i circa 70 lavoratori termali alla luce di “ragioni” rimaste sconosciute ai molti e ricordando che nel dispositivo deliberativo, del 27 novembre 2017, non risulta alcun cenno in riferimento alla salvaguardia di lavoratori rimasti, a nostro avviso, vittime di un vero e proprio “omicidio sociale”. Quello che rappresenta una certezza è che, questo signore, nonostante due diversi sindaci alternatisi, tra due Commissari prefettizi succedutisi, trascorrerà, anche quest’anno, le festività della Santa Pasqua ancora in “Casa Cupiello”. Con quale ruolo? Ah saperlo!!!