Terme di Stabia-Pannullo “Il Breve” e le Terme, quale disegno?
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(di Carlo Carrillo) – Un Sindaco “formato speciale”, quello che abbiamo letto nelle dichiarazioni lasciate filtrare, appena oggi, sulla vicenda di Sint in risposta all’appello, lanciato dal centrodestra stabiese, reo di aver chiesto il rinvio della pubblicazione del bando per l’affidamento di Terme di Stabia. Un Pannullo trasformato, saranno probabilmente le conseguenze della faticosa campagna elettorale, che si è scagliato con virulenza contro Prima Stabia lanciando addirittura astruse, nonché improbabili, accuse all’indirizzo degli avversari politici che, a voler ricordare i ruoli ricoperti nell’ultimo consiglio comunale liquefatto, ha rappresentato l’opposizione, in modo corretto e leale senza mai dar luogo a confusioni di ruoli istituzionali nell’ambito dell’assise comunale. Un sindaco dalla memoria corta, anzi cortissima, volendo considerare lo stato “confusionale” con il quale ha affrontato il problema delle Terme e dei Termali nei diciotto mesi del suo mandato. Volendola dire tutta, il suo partito, il PD per chi non lo sapesse, attraverso la precedente amministrazione Cuomo ha portato al fallimento la società per la modestissima cifra di “trentamila euro”, salvo poi impegnarne Centomila(sempre di euro) a garanzia di una proposta “Concordataria” rigettata dal giudice Del Sorbo in quanto ritenuta “non fattibile giuridicamente”. Vogliamo parlare degli uomini(professionisti ed azzeccagarbugli) che, sotto la tutela del partito di maggioranza relativa, sono entrati in questo “circuito” fallimentare che ha lavorato, ed accade tutt’ora, nella direzione di “aggredire” quelle poche e modeste risorse custodite dal curatore fallimentare onde poter riscuotere, in regime di prededuzione, a danno dei lavoratori e di ex fornitori? Ma il problema più grande è arrivato con il sindaco Pannullo “Il breve”, il quale, dopo aver perso tempo prezioso, ha pensato bene di confermare Vanacore(nominato dal suo predecessore alla Sint) aumentandogli addirittura gli emolumenti che dal 5 agosto del 2016 lievitarono, improvvisamente, da dodicimila euro annui a diciottomila. Quando Pannullo e la sua amministrazione, decisero di affrontare il problema Terme, eravamo ormai arrivati al mese di Marzo 2017, si presentarono in consiglio comunale con una delibera di “Project Financing” per le Antiche Terme che, fortemente avversata da lavoratori ed opposizioni, trovò l’approvazione del consiglio comunale celebrato, per la prima volta nella storia della città, a porte chiuse, avendo provveduto a cacciare fuori dall’aula giornalisti, cittadini e lavoratori. In particolare, i lavoratori Termali furono addirittura sgomberati con la forza fuori dalla casa comunale. Orbene, quel “Project Financing”, voluto per forza mostrando i muscoli si rivelò, al pari della “Corazzata Potemkin”, una cagata pazzesca. Invero, il frutto del “laborioso” lavoro di Pannullo&Co si tramutò in un fallimento totale, preso atto che una sola offerta valida fu prodotta, alla pubblicazione del bando, e che nella giustificazione di bocciatura fu data la seguente motivazione: “L’offerta pervenuta non è connotata da puntuali specificazioni inerenti alla fattibilità degli interventi e delle azioni proposte”. Ad appena un mese dal fallimento del bando “Project” fu pubblicato immediatamente un altro bando, questa volta per lo stabilimento al solaro ed in particolare per il parco idropinico per soddisfare, evidentemente, le necessità dei “Compagni di Merenda” che, molto probabilmente, non essendo riusciti a realizzare il progetto “Zeppole&Panzarotti” in quel di piazza Ammendola avevano deciso di puntare al Solaro. Ma alla fine della fiera, dopo numerosi sopralluoghi effettuati da imprenditori interessati, anche quel bando terminò il suo percorso con un altro sonoro “fallimento”, infatti nessuna offerta pervenne alla scadenza prefissata. Insomma una sfortunata ed irrealizzabile “storia d’amore” quella che il Breve, e qualche suo fido scudiero consigliere, aspirante imprenditore ed esperto di acque, hanno tentato di portare a termine con le Terme di Stabia. Poi, d’improvviso, la folgorazione nel deserto ideale e programmatico di una amministrazione che, sin da aprile 2017, mentre dava segnali di disgregazione al suo interno, con particolari ed inediti regolamenti di conti consumati sottotraccia, tirava fuori dal cilindro la delibera “Salvasint” quale panacea di tutti i mali per risolvere i problemi delle Terme di Stabia. Una delibera approvata in un consiglio comunale che sanciva, contestualmente, la pace con alcuni aventiniani, e mantenuto valido, nel numero legale, solo dall’inesperienza dei “grillini” rimasti, nel frattempo, in aula a manifestare il loro inutile dissenso attraverso il voto contrario. In quella occasione, il centrodestra stabiese, abbandonò compatta l’aula non avendo avuto l’opportunità di potersi confrontare attraverso passaggi istituzionali obbligati, leggasi commissione consiliare, né attraverso una riunione di capigruppo consiliari. Una delibera molto delicata e particolare, per i suoi contenuti, votata nella più assoluta disinformazione da parte di un consiglio comunale quantomeno approssimativo. E’ di queste ultime settimane, nel bel mezzo delle consultazioni politiche, la caduta dell’amministrazione Pannullo(il Breve) a seguito della sfiducia firmata da ben sei consiglieri della ex maggioranza in compagnia di otto consiglieri di opposizione. Nel frattempo, l’amministratore unico di Sint, che dovrebbe rappresentare nel suo ruolo di tecnico la garanzia per i cittadini tutti, è impegnato in campagna elettorale con il PD e gira con il candidato Manniello, e Pannullo, alla ricerca di “improbabili” consensi ma, allo stesso tempo, esercita un ruolo che, alla luce della situazione, non garantisce proprio nessuno, tranne che il PD e l’ex sindaco, circa l’imparzialità che tale ruolo imporrebbe. Questa la ragione che ha spinto il gruppo di Prima Stabia, ossia gli uomini del centrodestra stabiese, a richiedere lo slittamento della pubblicazione del bando, proprio per garantire quei lavoratori, ai quali il sindaco aveva promesso l’inserimento della “Clausola sociale” all’interno dello stesso che, secondo alcune indiscrezioni filtrate, non sarebbe stata contemplata avendo il sindaco (a detta di un sub commissario) “omesso” di rappresentare questa legittima nonche’ giusta esigenza. Trattasi di una semplice dimenticanza oppure di una scelta politica maturata all’interno del gruppo che Pannullo rappresentava nel contesto amministrativo? Ma la posizione di Vanacore, considerato il suo impegno politico per il PD, può ancora oggi essere valutato come imparziale e di garanzia, al di sopra delle parti politiche, nel mezzo di una lunga e velenosa competizione elettorale? Ah saperlo
Castellammare di Stabia lì 01/03/2018