Castellammare. Bando per l’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna e Acetosella, il Comune non ha più rivali
Castellammare di Stabia. Bando per l’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna e Acetosella, il Comune non ha più rivali per ottenere le due fonti in concessione. L’avviso pubblico bandito a settembre 2017 dalla Regione prevede l’aggiudicazione per 15 anni di sette sorgenti: Acqua della Madonna, Don Carlo, Ofelia, Lete, Acidule Plinio, Ferrarelle II e Futurella. Per la […]
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Castellammare di Stabia. Bando per l’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna e Acetosella, il Comune non ha più rivali per ottenere le due fonti in concessione. L’avviso pubblico bandito a settembre 2017 dalla Regione prevede l’aggiudicazione per 15 anni di sette sorgenti: Acqua della Madonna, Don Carlo, Ofelia, Lete, Acidule Plinio, Ferrarelle II e Futurella.
Per la fonte nel centro antico stabiese e all’interno dell’omonimo quartiere dell’Acqua della Madonna, erano stati due i soggetti ad aver presentato un’offerta. Oltre al Comune di Castellammare si era fatta avanti l’associazione temporanea di impresa (Ati) Accadue O/A.M Costruzioni. Alla verifica dei documenti nella seduta dell’11 dicembre scorso, l’Ati non aveva presentato le opportune garanzie bancarie e per questo motivo la commissione presieduta dall’avvocato Lidia Buondonno aveva deciso di sospendere le operazioni di gara in attesa dell’integrazione dell’Ati. Atti che non sono mai arrivati e che hanno decretato l’esclusione degli imprenditori stabiesi dalla gara regionale. Terminata la fase istruttoria, nei prossimi giorni saranno aperte le buste contenente l’offerta economica e – salvo colpi di scena – le sorgenti torneranno in gestione alla città di Castellammare. La base d’asta per l’Acqua della Madonna è la più bassa tra le setti sorgenti messe a bando dalla Regione: appena 540 euro annui per un importo complessivo nei 15 anni di concessione di 8.100 euro. Per l’assegnazione invece della sorgente Fonti Acidule Plinio, meglio conosciuta come Acetosella, il Comune è stato l’unico a chiederne la concessione. La base d’asta in questo caso è di 8.726 euro all’anno per un totale nei 15 anni di 130.890 euro. «Siamo soddisfatti dell’andamento della gara – commenta Roberto Elefante, consigliere di maggioranza – in attesa che arrivi l’ufficialità per l’assegnazione ci stiamo già preparando al bando unico per la sub concessione delle due sorgenti».
Ora che il Comune è «solo» quali sono i piani dell’amministrazione? Al bando regionale avrebbero potuto aderire molti più imprenditori, visti anche i costi minimi per le concessioni stabiesi. Così non è stato e non è detto che l’interesse possa aumentare in una seconda fase. «Le fonti nascono nella struttura di proprietà del Comune in via Brin – continua Elefante – per la logistica invece pensiamo di portare imbottigliamento e imballaggio nella parte alta della città in spazi delle Nuove Terme, più vicine all’autostrada e fuori dal traffico cittadino». L’idea, per ora solo quella, è di creare un «modello Fiuggi» dove termalismo e acqua si fondono. Fino ad oggi le esperienze di privati per le acque minerali stabiane non hanno avuto esiti felici. Per prima fu la Iamm, fallita nel 2002, a gestire in sub concessione dal comune l’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna. Fu poi lo stesso Ente a chiedere i danni alla società per i canoni non pagati. L’Acetosella invece, venduta tra le Eccellenze Campane in eleganti bottiglie di vetro con la denominazione Luxury Italian Water, era gestita dalla Stabia Mare srl fallita nel maggio nel 2017. (Fiorangela d’Amora – Il Mattino)
Commento: Le acque di Castellammare non sono combustibili, ma si incendiano. (vedi "Acqua della Madonna)
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