Blog di cronaca, riflessioni, storia, attualità, arte, avvenimenti, personaggi dentro e fuori del territorio e del tempo di questa città che si dice fondata da Ercole, distrutta dal Vesuvio e rinata senza conseguire quel successo che da secoli meriterebbe per le innumerevolo sorgenti curative e non che danno acqua e refrigerio alla città e a quelli che le attingono.......
mercoledì 28 settembre 2011
G.S. - MICHELE TITO: il giornalista - 020
Michele Tito nasce a Homs (Libia) il 22 maggio 1925.
All'età di cinque anni parte per l'Italia con la famiglia, stabilendosi prima a Cassino e Salerno poi e definitivamente a Castellammare di Stabia nel 1933, dove compie gli studi, frequentando prima il liceo classico "Plinio Seniore" e poi l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", laureandosi in Scienze Politiche.
All' inizio degli anni '50, fresco di laurea, inizia a Napoli l'attività giornalistica, collaborando a Il Mattino d'Italia prima, a Il Mondo di Mario Pannunzio ed a L'Europeo di Arrigo Benedetti poi.
Sono gli anni del dopoguerra. Napoli, al pari del paese, uscita dal conflitto malconcia, si dibatte tra mille difficoltà per risanare le ferite della guerra.
Le elezioni del 1953 confermano nel mezzogiorno d'Italia il risultato elettorale del voto referendario, assegnando la vittoria alla destra monarchica e fascista.
Napoli è nella morsa del laburismo. Proprio a Castellammare di Stabia, la "Stalingrado del sud", riconosciuta quale "laboratorio politico" del Paese, la D.C. dà vita nel 1954 al primo esperimento accordo con la destra fascista, portando alla guida della Città una giunta di centro-destra. Di lì a poco l'operazione, trasferita a livello nazionale, porta le destre al governo del Paese.
Sulle pagine de Il Mondo, Michele Tito cura la rubrica Aria di Napoli, dove con grande lucidità ed acutezza riporta la realtà della società napoletana di quei giorni.
Apprezzato subito negli ambienti giornalistici, nel luglio 1953 riceve da Il Messaggero l'incarico di corrispondente a Parigi.
Nella Capitale francese soggiorna sette anni, facendo valere la sua competenza di esperto di politica internazionale.
Di grande interesse in questi anni i servizi inviati da Algeri e Parigi sulla rivolta del paese nord-africano nel 1957. Discriminazione della popolazione di colore che esige parità di trattamento, emancipazione della donna, fanatismo religioso della popolazione indigena, protezioni alleanze e complicità nel clima di terrore instauratosi, l'errata visione della rivolta da parte della Francia ed il ruolo del "Fronte di Liberazione" vengono tratteggiati con puntualità dalla penna di Tito sulle pagine de IL Messaggero del 24 febbraio 1957 "Solo con un'abile opera psicologica si può risolvere la questione algerina".
Lo conobbi ch'ero ancora un ragazzetto. Avevo 16 anni e frequentavo l'Istituto nautico di Piano di Sorrento.
Me lo fecero conoscere gli amici del partito radicale di allora che mi volevano con loro, nonostante la mia giovane età. Nel gruppo, a vario titolo c'erano elementi di spicco della cultura stabiese, professori universitari, giornalisti ed altri che non feci in tempo a conoscere.
Dopo la pubblicazione sul giornale La Voce di Stabia, organo di stampa del partito comunista di Castellammare di Stabia che aveva sede sul lungomare, di alcune mie poesie e noterelle, volute dal mio professore di italiano al nautico, vennero a cercarmi in molti . Non che rappresentassi chi sa che, la mia coscienza di allora era di tipo morale non politica, comunque tra gli altri conobbi anche Michele che per il suo lavoro incontrai di rado. Frequentavo anche il fratello più piccolo che veniva alla parrocchia della Starza, ma non di più.
Era, come gli altri, il fratello più grande, l'amico di cui volevo seguire le orme, ma ho solo ancora un grande desiderio e quello che faccio lo faccio per non morire di malinconia.
Nella biografia mancano tante notizie, mancano tante cose che potrebbero far capire meglio il suo carattere e il suo pensiero. Michele è una figura che non va persa di vista.
un Saluto ai lettori.
S A L U T I
Come è mia abitudine, di tanto in tanto, cerco di avere un dialogo diretto con le persone che abitualmente o saltuariamente visitano i tre blog che porto avanti per il desiderio, non di chattare, ma di portare il mio pensiero agli altri e di divulgare le notizie che acquisisco e possono tornare utili .
Vivo a Roma dove il lavoro mi portò nel 1973, proveniente da Torino dove avevo trascorso dieci anni sempre dedicandomi all'attività di preventore nel settore degli apparecchi a pressione non trascurando le mie aspirazioni letterarie che la mia inclinazione alimenta spontaneamente e indirizza vero la poesia, la critica d'arte, il teatro, la narrativa, il cinema, ecc.
Come potete appurare leggendo il mio curriculum ho collaborato con molte riviste, con diversi editori, ho avuto delle rubriche settimanali scrivendo di prevenzione infortuni nel mondo del lavoro, ho collaborato con il CNR per uno studio sull'amianto, ecc., ma ad un certo momento ho sentito la necessità di diventare una voce libera anche per onorare chi mi ha pubblicato senza remore, per onorare quel benedetto professore di italiano Giuseppe Iorio di Piano di Sorrento che per primo fece pubblicare i miei versi in lingua napoletana che all'epoca avevo scritto, la professoressa di storia Riccio che mi onorava della sua stima e della sua comprensione promuovendomi presso tutti quelli che conosceva e tutti quelli che fin dall'inizio mi hanno stimato e avuto a cuore non aspettandosi da me nientaì'altro che la mia amicizia considerato che all'epoca avevo soltanto 15 anni.
Quanto vorrei rivedere quelli che canticchiavano le mie canzoni che avevano ascoltate soltanto dalla mia voce e nessuna radio trasmetteva ancora e quelli che mi chiedevano di leggere le mie poesie!
Quelle che non sono riuscito ancora a pubblicare sulla carta le sto pubblicando attraverso i tre blog che gestisco (http://gentedistabia.blogspot.com ; http://saladattesa1.blogspot.com/ ; http://ruoccotribu.blogspot.com/ ) per lasciarle a chi le gradisce e le apprezzerà.
Il blog lo messo su anche per mostrare a tutti quelle persone che vivono sottotono accontentandosi dell'attenzione del parente o dell'amico ma sono dei veri artisti che vanno aiutati ad emergere per tramandarli a quelli che verranno. Basta anche un solo verso per essere un poeta che merita rispetto e considerazione.
Per recuperare la memoria delle tante figure stabiesi che stimavo, ma che non sono mai assurte alla notorietà e che oggi nessuno conosce e nessuno ne ha mai sentito parlare.
Nei prossimi giorni, quindi, potreste trovarvi a leggere di persone letteralmente sconosciute e di personaggi ben noti che fin qui hanno onorato la nostra città a fianco di notizie che esulano dal contesto cittadino o che specificatamente ne parlano.
Un saluto particolare lo voglio dare al lettore che mi segue con assiduatà dalla Germania che in poco tempo ha accumulato molti passaggi. Voglio prendere nota dei sui desideri e rendergli la soddisfazione di trovare, non dico tutti i giorni, le notizie che desidera assieme a quelle che mi toccano di più.
Il blog ha raggiunto, a tre giorni dalla fine del mese, un buon traguardo senza campagne pubblicitarie, senza promettere, questa è veramente la prima volta, di arpionare i lettori con argomenti facili ed emozionali.
L'ho fatto perchè la sua assiduità mi ha stordito per qualche attimo fino a volerla tra i lettori abituali con la visione del suo volto e l'amicizia che sicuramente mi potrà offrire.
Auguro a tutti quelli che mi seguono e continueranno a farlo una buona lettura se troverete accettabile le cose che scrivo.
Saluti Gioacchino Ruocco
STABIA e JUVE STABIA A CONFRONTO NEI LORO CAMPIONATI DI B
STABIA > < JUVE STABIA
Si è parlato subito di retrocessione nel rispetto della tradizione in quanto analizzando il passato campionato di B di 60 anni fa e quello che si sta svolgendo si riscontrano situazioni coincidenti almeno fino a questo momento.
La squadra è partita con un punto di penalizzazione, successe anche allora. Alla prima partita fu sconfitta dal Piombino (4-2), alla seconda pareggiò col Monza (1-1), alla terza pareggiò con il Livorno (1-1), alla quarta fu bastonata dal Marzotto (4-0), alla quinta pareggio col Modena (1-1) e alla sesta le buscò dal Genova. Dopo sei giornate aveva realizzato solamente 3 punti per i tre pareggi conseguiti. L’attuale compagine ha fatto meglio realizzandone quattro in quanto oggi alle vittorie vengono assegnati 3 punti se no la situazione sarebbe letteralmente pari.
Ricordo l’entusiasmo di allora, ma ero un ragazzo anche se giocarono molte partite a due passi da casa mia e qualcuna l’ho veduta dai balconi che ancora affacciano su via Panzini.
Mio padre non mi permise mai di andare nella bolgia domenicale della partita, tante erano le probabilità di pestaggi dentro e fuori con interventi della polizia che con i manganelli non è mai riuscita a calmare i facinorosi.
Il Campionato di Serie B del 1951-1952 fu il ventesimo campionato cadetto di categoria disputato in Italia, il sedicesimo a svolgersi a girone unico, ma il primo al quale approdava lo Stabia dopo lo spareggio col Foggia che aveva sconfitto col punteggio di 2 -1.
Quell’anno le squadre passarono da 21 a 20 con la prospettiva decisa dal Lodo Barassi di passare a 18 nell’anno successivo.
Dalla serie A arrivarono la Roma e il Genova classificatesi rispettivamente penultima e ultima. Per la Roma era la prima volta e le neo promosse delle serie minori erano lo Stabia , il Piombino, il Marzotto e il Monza.
Lo Stabia a fine campionato realizzò solamente 18 punti che lo fecero retrocedere nella serie C da dove era arrivato con tanto entusiasmo e pochi mezzi assieme a Venezia, Livorno, Pisa, e Reggiana.
Le prime partite in casa, si fa per dire, venivano giocate a Napoli al campo dell’Arenaccia che consentiva solo a pochi tifosi, i più volenterosi, di seguire la squadra.
Memorabile fu invece fu la partita in casa con la Roma che fu giocata al Menti di Castellammare. Prima dell’inizio arrivò negli spogliatoi che sugli spalti c’era anche Silvana Pampanini che era una sfegatata tifosa della Roma. Il portiere dello Stabia che invece era uno sfegatato ammiratore dell’attrice una volta saputo della sua presenza chiese all’allenatore e ai suoi dirigenti di avere l’onore e il piacere di conoscerla. Gli risposero come a un ragazzino: - Se giochi bene, te la facciamo conoscere.
Il portiere era bravo, ma da quel momento fece cose impossibili riuscendo a parare tutt’i tiri che arrivavano in porta e non furono pochi. A Roma lo Stabia aveva perso l’incontro con il punteggio di 3-0, mentre al Menti l’incontro finì tra la meraviglia di tutti 0-0 contro una squadra che aveva dato l’anima per vincerla.
Lo Stabia di partite ne azzeccò poche riuscendo a collezionare, come abbiamo scritto, solamente diciotto punti, mentre il Venezia che era quello qualificato meglio ne aveva totalizzato quasi il doppio (34)
Aveva vinto 5 partite a 2 punti l’una, ne aveva pareggiate 9, ne aveva perse 24, subendo 81 goal e riuscendo a segnare solamente 35.
La notizia me la confermò, qualche anno fa un ex giocatore della squadra che aveva giocato quella partita, residente ad Ostia Lido, dove risiede anche il sottoscritto, che rivestiva il ruolo di attaccante.
La notizia me la confermò, qualche anno fa un ex giocatore della squadra che aveva giocato quella partita, residente ad Ostia Lido, dove risiede anche il sottoscritto, che rivestiva il ruolo di attaccante.
Come quest’anno era partito con un punto di penalizzazione per cui i punti finali tornano tranquillamente
Gioacchino Ruocco
lunedì 26 settembre 2011
Feste soppresse 2
CONDONO
Prorogati al 31 dicembre 2011 i termini per il recupero delle somme non pagate da chi ha aderito al c.d. condono tombale.
CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA'
Eliminato nella sua versione iniziale (che prevedeva per il settore privato una tassa del 5% sui redditi oltre i 90mila euro e del 10% oltre i 150mila euro), il contributo di solidarietà è stato reintrodotto come contributo del 3% per la parte di reddito eccedente i 300mila euro.
COOPERATIVE
Taglio alle agevolazioni: in particolare, aumenta dal 30% al 40% il peso che gli utili avranno nella formazione della base imponibile delle cooperative.
EVASIONE FISCALE
Carcere per chi evade per oltre 3 milioni di euro se l'ammontare dell'imposta evasa supera il 30% del fatturato. La norma che prevedeva l'indicazione nella dichiarazione dei redditi della propria banca è stata al momento eliminata. I Comuni incasseranno il 100% delle somme recuperate attraverso la lotta all'evasione fiscale.
FARMACIE
Via libera all'emendamento che limita la liberalizzazione delle farmacie attraverso il mantenimento del c.d. "numero chiuso".
FESTIVITA'
Stop alle feste patronali. Si salvano il 25 aprile, il 1° maggio, il 2 giugno e le feste religiose previste dal Concordato.
GIUSTIZIA
Previste sanzioni disciplinari per avvocati, magistrati e consulenti che non rispettano il calendario processuale. Saranno inoltre ridotti tribunali e uffici giudiziari di primo grado. Soppressi gli uffici del giudice di pace che hanno sede diversa rispetto a quella circondariale.
IRES
Aumenta dal 27% al 37,5% (+10,5%) l'IRES per le società di comodo (una società che per 3 anni consecutivi presenta dichiarazione in perdita sarà considerata "non operativa" e quindi società di comodo).
IVA
L'aliquota ordinaria aumenta dal 20% al 21%.
LICENZIAMENTI
Introdotta la possibilità di derogare con accordi aziendali anche dalle norme in materia di licenziamento.
MEDIAZIONE
Prevista una sanzione, di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio, per chi non si presenta al procedimento.
MINI-ENTI
Salta la norma con la quale si volevano tagliare i piccoli enti (meno di 70 dipendenti) culturali e di ricerca: salva, tra gli altri, l'Accademia della Crusca.
MONEY TRANSFER
Via libera all'emendamento presentato dalla maggioranza (Lega Nord) che introduce un'imposta di bollo (2% e minimo 3 euro per ciascuna operazione) sui trasferimenti di denaro all'estero: esente, presentando codice fiscale e matricola Inps, chi versa regolarmente i contributi previdenziali.
PARLAMENTARI
Ridimensionati i tagli alle indennità parlamentari: 20% oltre 90mila euro e 40% oltre 150mila euro solo per chi svolge un'attività lavorativa con reddito uguale o superiore del 15% rispetto all'indennità parlamentare stessa.
PENSIONI
La manovra prevede l'aumento dal 2014 dell'età pensionabile per le donne del settore privato.
PROFESSIONISTI
Viene introdotto l'obbligo di assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale attraverso una riforma degli ordini da effettuare entro 12 mesi.
PROVINCE
La manovra non conterrà la soppressione delle province ma soltanto una riduzione del 50% del numero dei consiglieri regionali.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Taglio del 30% della retribuzione di risultato al dirigente nel caso in cui la P.A. non centra i propri obiettivi di risparmio.
RENDITE FINANZIARIE
L'aliquota di tassazione aumenta al 20% (sono esclusi BOT e previdenza complementare).
ROBIN TAX
Il 100% dei proventi della Robin Tax sarà destinato agli enti locali.
SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Nuova liberalizzazione che reintroduce l'art. 23-bis del D.L. 25 giugno 2008, n. 112 precedentemente abrogato dall'esito del referendum del 12-13 giugno 2011(scheda rossa).
SISTRI
Ripristinato con un emendamento il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi: l'entrata in vigore è prevista il 9 febbraio 2012.
SPENDING REVIEW
Via libera all'emendamento dell'opposizione (PD) per la ridefinizione dei costi standard delle amministrazioni centrali.
TAGLIO DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
Delega al Governo per l'emanazione di uno o più decreti legislativi volti alla riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari con l'obiettivo di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza.
TIROCINIO FORMATIVO
Il ricorso al c.d. stage viene limitato a contratti della durata di 6 mesi ed entro 12 mesi dal giorno della laurea. La Circolare 24/2011 del Ministero del lavoro specifica le deroghe.ù
TRACCIABILITA'
Il limite per l'uso del contante e dei titoli al portatore scende da 5.000 a 2.500 euro.
domenica 25 settembre 2011
G.S. - VINCENZINA STRICELLI : Stabiesi in trasferta. 019
Vincenziana |
Vincenzina ha qualcosa più di 90 anni, ma è una forza della natura e continua a produrre bontà dal suo cucinino a Torino.
La conosco sin da quando ero piccola perchè il suo papà (il “nonno” Ugo) era nostro vicino di casa e mi teneva compagnia finché la mamma non tornava dal lavoro: il racconto di quei pomeriggi con lui richiederebbe un blog a parte…..
Ma torniamo a Vincenzina, che produce cioccolatini, pasticceria napoletana DOC, grandi piatti della tradizione stabiese e anche i liquori più buoni e aromatici. Sono riuscita ad avere la ricetta del suo liquore di caffè e cioccolato e – con il suo permesso – la pubblico sperando che vogliate provare…” racconta Cinzia Maria Cripe Pedagna sul suo blog “il gusto dei ricordi – the flavor of memories” http://cinziamaria.wordpress.com/ col quale da più di due anni rievoca la storia della sua famiglia e fornisce le ricette che ha appreso dalla nonna, dalla madre, dagli amici o da quelli che hanno lavorato per lei nel suo ristorante che è rimasto aperto fino a qualche hanno fa.
Ho conosciuto la signora Vincenzina visitando il blog di Cinzia Maria che frequento dal suo nascere, catturato dalle ricette che pubblica e dalla sua prosa attenta e precisa nel descrivere con asciuttezza, come una vera scrittrice che non scade mai nel luogo comune, nel già letto e riletto, nelle frasi fatte, nelle ripetizioni, sia gli avvenimenti che le stanno a cuore, sia le ricette che spero un giorno trovi la forza e la voglia di raccogliere su carta.
La sua storia, così come è raccontata, potrebbe benissimo essere trasferita su pellicola anche gli avvenimenti narrati hanno l’eroicità della quotidianità, il resoconto dell’impegno che la sua famiglia a messo in atto per assicurarsi un avvenire degno di stima e di soddisfazione economica.
Cinzia ha di bello che è sincera ed onesta e non dice bugie per nulla la mondo; ogni giorno mette in gioco tutta se stessa e i sui sentimenti e non disdegna di raccontare la sua fortuna che discende principalmente dagli insegnamenti della nonna la rendeva partecipe alla sua maniera delle sue esperienze culinarie sobbarcandosi il lavoro di dover tradurre in misure certe le approssimazioni delle nonna che nadava avanti con misure primordiali come un pizzico, una manciata, una spruzzatina
La seguo perché i suoi ricordi fanno rivivere i miei, la mia fanciullezza, la mia vita passata in campagna e quelli vissuti a Castellammare di Stabia negli anni della mia formazione. Le ricette di Cinzia hanno i sapori in buona parte della nostra cucina stabiese che riescono a confortare lo spirito e lo stomaco in un equilibrio che è capace di non creare disservizi.
Le persone presentate sul blog durante questi tre anni di esistenza sono state molte e il piacere di averle conosciute è stato sempre grande. Quando, però, ho visto il volto di Vincenzina, mi è sembrato di averla conosciuta da sempre. Il volto mi è risultato subito familiare e carico di una voglia di vivere che mi ha fatto dimenticare gli anni che ha, che non fa pensare alla vecchiaia come una condanna da evitare, che posso andare “avanti tutto” tranquillo.
La voglia di inserirla sul blog è partita subito per farla conoscere agli stabiese che non la conoscono e farla ricordare a quelli che eventualmente l’hanno dimenticata.
Per fare più in fretta e rendere la notizia più godibile ve la propongo con le parole di Cinzia che me l’ha raccontata come di seguito.
Vincenzina è nata a Castellemmare di Stabia 94 anni fa. Suo padre si chiamava Ugo Stricelli e i suoi fratelli Eugenio e Carmine.
Eugenio era conosciuto al rione Spiaggia perchè faceva il ciabattino e andava in giro con una carrozzina a motore perchè da piccolo aveva avuto la polio e non camminava bene se non con le stampelle.
Il nonno Ugo abitava vicino a noi e mi faceva compagnia durante i pomeriggi in cui la mamma lavorava: ho ascoltato da lui storie di guerra, di campi di concentramento e sapeva, però, anche essere una persona di grande spirito.
Era un uomo bellissimo, alto, con capigliatura bianca e un gran portamento. Una classe e una eleganza innate.
Intorno agli anni 60 abitava di fronte al Miramare e di fianco all’ Hotel Virginia.
Vincenzina si sposò con Vittorio Savarese col quale ebbe 5 figli: Teresa, Rosa, Rita, Francesco e Nello.
Negli anni ’60 si trasferirono tutti a Torino in cerca di un lavoro per una vita economicamente più dignitosa dove i componenti della famiglia si sono sistemati benissimo con lavori soddisfacenti e belle famiglie. Il matrimonio tra Vincenzina e Vittorio naufragò invece nei primi anni 70.
Sin da allora Vincenzina è stata mantenuta nella bambagia dai suoi figli che la seguono e curano meravigliosamente. Oggi è la signora bella che hai visto in foto sul mio blog: ha 94 anni e una verve da fare invidia a una trentenne. Sforna dolci e piatti tradizionali a tutto spiano e riesce perfino ad inviarmi i cioccolatini fatti da lei ogni Natale.
Vincenzina e la mia mamma erano grandi amiche e la mia mamma le cuciva gli abiti anche senza che lei fosse presente, che erano sempre fatti a pennello. Si raccontavano tutto e si volevano molto bene, e così hanno cresciuto anche i figli.
Pur non vedendoci spesso, talvolta anche per anni, riprendiamo il dialogo come se ci fossimo lasciate da una settimana, frutto dell’educazione e dell’amore che le ha unite fin da ragazze che hanno trasmesso anche a noi figli e continua ad esistere nonostante le distanze.
Non ho altre foto di Vincenzina e vorrei poterne avere e non ho alcuna foto del nonno Ugo che vorrei farti conoscere.
Spero che queste poche informazioni ti possano aiutare ad imbastire un articolo o una storia per il tuo blog. Se hai altre curiosità fammi pure delle domande, vedrò di trovare qualcosa in più nella mia memoria.
Cara Cinzia, quando la signora ci leggerà sarà lei stessa a mandarti qualche altra fotografia, sarà ancora lei a raccontarti quello che della sua esistenza non conosciamo ancora.
Una donna così vivace e felice di vivere non può, come non lo ha mai fatto, e il tuo racconto lo testimonia, tenere tutta per sé la gioia che la pervade, la carica vitale che la anima.
Il compito che ha qui sulla terra è quello di dare agli altri quello che agli altri manca: la forza di vivere e di gioire dentro e fuori di sé, intorno a sé, per tutti quelli con i quali viene a contatto per recuperali dallo smarrimento in cui sono precipitati per le traversie della vita.
La signora è una missionaria della gioia.
Cinzia Maria Cripe / Gioacchino Ruocco
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UNA RICETTA DELLA SIGNORA VINCENZINA
LIQUORE CAFFE’ E CIOCCOLATO
(liquore caffè )
1 lt + 1/2 di acqua naturale – 250 gr caffè - kg 1,300 zucchero – 4 bustine vaniglia – 1/2 lt alcool
(liquore cioccolato)
1/2 lt latte – 400 gr zucchero – 80 gr cacao amaro in polvere – 1 bustina vaniglia – 110 gr alcool
Come potete intuire dalle due diverse dosi la preparazione è di 2 liquori che poi vanno miscelati tra loro.
Cominciamo con il preparare tutti i 250 gr di caffè usando l’acqua in bottiglia e quando questa è terminata usiamo il caffè già pronto come liquido – al posto dell’acqua - per finire di fare il caffè. Mettiamo in pentola e uniamo tutto il kg 1,300 di zucchero e le 4 bustine di vaniglia facendo sciogliere il tutto.
Facciamo raffreddare e uniamo il mezzo litro di alcool. Lasciamo a riposare anche mezza giornata. Nel frattempo facciamo bollire il latte. Poi sciogliamo cacao e zucchero insieme al latte e poi uniamo la vaniglia. Portiamo ad ebollizione per un solo minuto e poi spegniamo e facciamo raffreddare. Alla fine uniamo i 110 gr di alcool.
Quando entrambe le preparazioni saranno fredde – in una terrina o in una brocca – mescoliamo le stesse quantità di liquore di caffè e di cioccolato ( per esempio, 1/2 litro di liquore al caffè con mezzo litro di liquore al cioccolato), finchè non avremo esaurito tutto il preparato.Questo serve per avere un equilibrio preciso di sapori ed aromi. Fatto ciò possiamo poi imbottigliare e conservare. Vincenzina consiglia un passaggio in frigo prima di servire, ma è ottimo anche a temperatura ambiente appena esce dalla dispensa. Come regalo di Natale immagino che sarà graditissimo……
La ricetta è stata pubblicata sul blog Il gusto dei ricordi- the flavor in data 20 settembre 2011
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UNA RICETTA DELLA SIGNORA VINCENZINA
LIQUORE CAFFE’ E CIOCCOLATO
(liquore caffè )
1 lt + 1/2 di acqua naturale – 250 gr caffè - kg 1,300 zucchero – 4 bustine vaniglia – 1/2 lt alcool
(liquore cioccolato)
1/2 lt latte – 400 gr zucchero – 80 gr cacao amaro in polvere – 1 bustina vaniglia – 110 gr alcool
Come potete intuire dalle due diverse dosi la preparazione è di 2 liquori che poi vanno miscelati tra loro.
Cominciamo con il preparare tutti i 250 gr di caffè usando l’acqua in bottiglia e quando questa è terminata usiamo il caffè già pronto come liquido – al posto dell’acqua - per finire di fare il caffè. Mettiamo in pentola e uniamo tutto il kg 1,300 di zucchero e le 4 bustine di vaniglia facendo sciogliere il tutto.
Facciamo raffreddare e uniamo il mezzo litro di alcool. Lasciamo a riposare anche mezza giornata. Nel frattempo facciamo bollire il latte. Poi sciogliamo cacao e zucchero insieme al latte e poi uniamo la vaniglia. Portiamo ad ebollizione per un solo minuto e poi spegniamo e facciamo raffreddare. Alla fine uniamo i 110 gr di alcool.
Quando entrambe le preparazioni saranno fredde – in una terrina o in una brocca – mescoliamo le stesse quantità di liquore di caffè e di cioccolato ( per esempio, 1/2 litro di liquore al caffè con mezzo litro di liquore al cioccolato), finchè non avremo esaurito tutto il preparato.Questo serve per avere un equilibrio preciso di sapori ed aromi. Fatto ciò possiamo poi imbottigliare e conservare. Vincenzina consiglia un passaggio in frigo prima di servire, ma è ottimo anche a temperatura ambiente appena esce dalla dispensa. Come regalo di Natale immagino che sarà graditissimo……
La ricetta è stata pubblicata sul blog Il gusto dei ricordi- the flavor in data 20 settembre 2011
Juve Stabia - Pescara: 3 - 2
CRONACA DELLA PARTITA
Finalmente i primi tre punti, quasi tutti meritati. Un collettivo che incomincia a ragionare e a dare i frutti che i tifosi aspettavano per dimenticare i sessant’anni di attesa, per tornare a casa con un motivo di leggerezza in corpo e una ragione per credere al proprio riscatto morale. La vittoria di una squadra che viene da quattro sconfitte, tutte meritate, fa anche questo: mette addosso un’euforia che fa sentire meglio anche i morti e dimenticare i guai che la città sta attraversando.
Speriamo in una prossima vittoria e che questa non sia l’unica. La squadra è sembrata meglio disposta in campo e qualche elemento più immerso nella realtà della partita. Denilevicius, Scozzarella, Sau ed Erpen che sono quelli che maggiormente si son fatti vedere in campo assieme al portiere hanno dato l’idea finalmente di una squadra che gioca al calcio professionistico.
Certo la piazza di Castellammare non offre grandi opportunità di tifo e di attenzione, ma le caratteristiche delle realtà cittadine che ormai si sono accasate nella serie B sono queste ad eccezione del Torino, della Sampdoria di Genova e del Bari, sono realtà che si aggirano dai 50 ai 100 mila abitanti, motivo che potrebbe spiegare gli abbandoni a ripetizione di quelli che sono partiti o di chi si è eclissato e non dà notizie.
Castellammare non è una realtà di facinorosi, anche se ha al suo interno elementi che andrebbero estirpati perchè i loro vivere non si accorda a quello civile degli altri, ma questo è un problema politico e di chi attiene alla sicurezza del vivere quotidiano.
L’andamento del risultato è stato altalenante, ma è stata la reazione della squadra a galvanizzare gli spettatori sugli spalti e quelli che con altri mezzi seguivano lo sviluppo della partita.
Zeman è un grande allenatore e merita tutta la stima che ho accumulato per lui in questi anni, ma doveva mettere a dura prova l’avversario che fin dall’inizio ha dimostrato l’intenzione, finalmente, di far suo il risultato riuscendoci. Le azioni quasi sempre limpide, salvo quella che ha portato al risultato finale, hanno dato, oggi, ragione al tecnico di casa che dovrebbe gestire al meglio gli elementi a sua disposizione in particolar modo quelli che hanno voglia di riscatto (vedi le critiche di Cesar) giocando per il proprio avvenire e di quello della squadra.
LE SQUADRE IN CAMPO.
Juve Stabia (4-4-2): Colombi; Dicuonzo, Scognamiglio, Mezavilla, Baldanzeddu (72' Maury); Zito, Scozzarella (74' Raimondi), Cazzola, Erpen; Danilevicius (63' Di Tacchio), Sau. A disposizione: Seculin, Danucci, Zaza, Tarantino. All. Piero Braglia
Pescara Calcio (4-3-3): Anania; Zanon, Brosco, Bocchetti, Balzano; Togni, Gessa (65' Kone), Cascione; Insigne, Immobile, Sansovini (65' Soddimo). A disposizione: Pinsoglio, Perrotta, Petterini, Corsi, Maniero. All. Zdenek Zeman
Arbitro: Massimiliano Velotto di Grosseto
Assistenti di linea: Salvatore Longo di Paola e Marco Avellano di Busto Arsizio
4° Ufficiale: Francesco Paolo Saia di Palermo
Note. Giornata soleggiata. Terreno di gioco in buone condizioni.
Angoli: 9 - 6
Recuperi: 4' (2 T)
Ammoniti: Balzano (PS), Soddimo (PS); Mezavilla (JS); Cazzola (JS)
Espulsi: Bocchetti (PS)
Marcatori: 25' Togni (PS); 38' Danilevicius (JS); 50' Scozzarella (JS); 72' Immobile (PS) rig.; 90' Erpen (JS) rig.
GLI AVVERSARI
Fondata nel 1936, ha disputato cinque campionati di Serie A (1977/78, 1979/80, 1987/88, 1988/89, 1992/93) e trentatré campionati di Serie B; ha inoltre vinto un campionato di Serie B (1986/1987), due campionati di Serie C (1940/1941, 1973/1974) e un campionato di Serie D (1972/73) prima di essere stata dichiarata fallita il 19 dicembre 2008. Inoltre, fino ad oggi, è la prima e unica squadra di calcio abruzzese ad aver raggiunto la Serie A.
Il 20 gennaio 2009 è stata rilevata all'asta fallimentare da un nuovo assetto societario che fa capo all'imprenditore della pasta e dell'edilizia Giuseppe De Cecco e all'imprenditrice edile Deborah Caldora, figlia di Armando, già presidente della squadra ai tempi della prima promozione in Serie A. La società attuale, quindi, seppur fondata nel 2009, riprende lo stemma, i risultati e i piazzamenti del Pescara Calcio nato nel 1936.
Gli albori del calcio a Pescara (1910-1940)
Nel 1927, su proposta di Gabriele D'Annunzio, il governo istituì la Provincia di Pescara unendo i due centri di Pescara e Castellamare in un'unica città. In questo contesto di spirito unitario si unirono le società calcistiche formando la società Tito Acerbo, dalla vita effimera.
Nel 1930 venne invece a formarsi il primo embrione del Pescara Calcio grazie alla fondazione della Società Sportiva Abruzzo, allenata da un allenatore professionista. La squadra, nella stagione 1931-32, partecipò al Campionato di Seconda Divisione Regionale vincendolo con ampio margine sulle compagini di L'Aquila e di Chieti..
Nel 1930 venne invece a formarsi il primo embrione del Pescara Calcio grazie alla fondazione della Società Sportiva Abruzzo, allenata da un allenatore professionista. La squadra, nella stagione 1931-32, partecipò al Campionato di Seconda Divisione Regionale vincendolo con ampio margine sulle compagini di L'Aquila e di Chieti..
Nell'estate del 1986, a causa della radiazione per fallimento del Palermo, la squadra fu ripescata in Serie B. Il 21 giugno 1987 il Pescara conquistò la serie A classificandosi al primo posto alla pari con il Pisa.
Dopo due stagioni deludenti il Pescara, con Galeone in panchina, tornò in Serie A al termine del campionato 1991-92, classificandosi secondo dietro al Brescia. La permanenza della compagine adriatica fu però ancora una volta breve: dopo aver impressionato favorevolmente ad inizio campionato battendo la Roma e mettendo sotto il Milan per 4-2 per poi perdere 5-4, la squadra retrocederà al termine della stagione nonostante la presenza di importanti giocatori come Dunga, John Sivebæk appena laureatosi Campione d'Europa e il redivivo Slišković. Unica vittoria Dopo l'esonero di Giuseppe Galderisi al culmine di una perdurante crisi tecnica, la guida della squadra è affidata ad Antonello Cuccureddu. L'ex bandiera della Juventus riuscirà a condurre il Delfino biancazzurro alla salvezza.[15]
La conquista della Serie B (2009-2010) e l'arrivo di Zeman
Stadio
Nei primi anni dopo la fondazione, il Pescara Calcio utilizzava come stadio l'attuale Piazza 1º Maggio. A partire dagli anni '30 invece, utilizza il campo "Rampigna". Poi, fino all'inaugurazione del nuovo stadio stabilisce i suoi inconti nella cosiddetta "Fossa dei Leoni". Il 29 dicembre 1955 viene inaugurato l'attuale Stadio Adriatico con un'amichevole contro il Calcio Como.
Palmarès
Partecipazione ai campionati
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
A | 5 | ||
B | 33 | ||
C | 28 | ||
D | 9 |
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