CRONACA DELLA PARTITA
Finalmente i primi tre punti, quasi tutti meritati. Un collettivo che incomincia a ragionare e a dare i frutti che i tifosi aspettavano per dimenticare i sessant’anni di attesa, per tornare a casa con un motivo di leggerezza in corpo e una ragione per credere al proprio riscatto morale. La vittoria di una squadra che viene da quattro sconfitte, tutte meritate, fa anche questo: mette addosso un’euforia che fa sentire meglio anche i morti e dimenticare i guai che la città sta attraversando.
Speriamo in una prossima vittoria e che questa non sia l’unica. La squadra è sembrata meglio disposta in campo e qualche elemento più immerso nella realtà della partita. Denilevicius, Scozzarella, Sau ed Erpen che sono quelli che maggiormente si son fatti vedere in campo assieme al portiere hanno dato l’idea finalmente di una squadra che gioca al calcio professionistico.
Certo la piazza di Castellammare non offre grandi opportunità di tifo e di attenzione, ma le caratteristiche delle realtà cittadine che ormai si sono accasate nella serie B sono queste ad eccezione del Torino, della Sampdoria di Genova e del Bari, sono realtà che si aggirano dai 50 ai 100 mila abitanti, motivo che potrebbe spiegare gli abbandoni a ripetizione di quelli che sono partiti o di chi si è eclissato e non dà notizie.
Castellammare non è una realtà di facinorosi, anche se ha al suo interno elementi che andrebbero estirpati perchè i loro vivere non si accorda a quello civile degli altri, ma questo è un problema politico e di chi attiene alla sicurezza del vivere quotidiano.
L’andamento del risultato è stato altalenante, ma è stata la reazione della squadra a galvanizzare gli spettatori sugli spalti e quelli che con altri mezzi seguivano lo sviluppo della partita.
Zeman è un grande allenatore e merita tutta la stima che ho accumulato per lui in questi anni, ma doveva mettere a dura prova l’avversario che fin dall’inizio ha dimostrato l’intenzione, finalmente, di far suo il risultato riuscendoci. Le azioni quasi sempre limpide, salvo quella che ha portato al risultato finale, hanno dato, oggi, ragione al tecnico di casa che dovrebbe gestire al meglio gli elementi a sua disposizione in particolar modo quelli che hanno voglia di riscatto (vedi le critiche di Cesar) giocando per il proprio avvenire e di quello della squadra.
LE SQUADRE IN CAMPO.
Juve Stabia (4-4-2): Colombi; Dicuonzo, Scognamiglio, Mezavilla, Baldanzeddu (72' Maury); Zito, Scozzarella (74' Raimondi), Cazzola, Erpen; Danilevicius (63' Di Tacchio), Sau. A disposizione: Seculin, Danucci, Zaza, Tarantino. All. Piero Braglia
Pescara Calcio (4-3-3): Anania; Zanon, Brosco, Bocchetti, Balzano; Togni, Gessa (65' Kone), Cascione; Insigne, Immobile, Sansovini (65' Soddimo). A disposizione: Pinsoglio, Perrotta, Petterini, Corsi, Maniero. All. Zdenek Zeman
Arbitro: Massimiliano Velotto di Grosseto
Assistenti di linea: Salvatore Longo di Paola e Marco Avellano di Busto Arsizio
4° Ufficiale: Francesco Paolo Saia di Palermo
Note. Giornata soleggiata. Terreno di gioco in buone condizioni.
Angoli: 9 - 6
Recuperi: 4' (2 T)
Ammoniti: Balzano (PS), Soddimo (PS); Mezavilla (JS); Cazzola (JS)
Espulsi: Bocchetti (PS)
Marcatori: 25' Togni (PS); 38' Danilevicius (JS); 50' Scozzarella (JS); 72' Immobile (PS) rig.; 90' Erpen (JS) rig.
GLI AVVERSARI
Fondata nel 1936, ha disputato cinque campionati di Serie A (1977/78, 1979/80, 1987/88, 1988/89, 1992/93) e trentatré campionati di Serie B; ha inoltre vinto un campionato di Serie B (1986/1987), due campionati di Serie C (1940/1941, 1973/1974) e un campionato di Serie D (1972/73) prima di essere stata dichiarata fallita il 19 dicembre 2008. Inoltre, fino ad oggi, è la prima e unica squadra di calcio abruzzese ad aver raggiunto la Serie A.
Il 20 gennaio 2009 è stata rilevata all'asta fallimentare da un nuovo assetto societario che fa capo all'imprenditore della pasta e dell'edilizia Giuseppe De Cecco e all'imprenditrice edile Deborah Caldora, figlia di Armando, già presidente della squadra ai tempi della prima promozione in Serie A. La società attuale, quindi, seppur fondata nel 2009, riprende lo stemma, i risultati e i piazzamenti del Pescara Calcio nato nel 1936.
Gli albori del calcio a Pescara (1910-1940)
Nel 1927, su proposta di Gabriele D'Annunzio, il governo istituì la Provincia di Pescara unendo i due centri di Pescara e Castellamare in un'unica città. In questo contesto di spirito unitario si unirono le società calcistiche formando la società Tito Acerbo, dalla vita effimera.
Nel 1930 venne invece a formarsi il primo embrione del Pescara Calcio grazie alla fondazione della Società Sportiva Abruzzo, allenata da un allenatore professionista. La squadra, nella stagione 1931-32, partecipò al Campionato di Seconda Divisione Regionale vincendolo con ampio margine sulle compagini di L'Aquila e di Chieti..
Nel 1930 venne invece a formarsi il primo embrione del Pescara Calcio grazie alla fondazione della Società Sportiva Abruzzo, allenata da un allenatore professionista. La squadra, nella stagione 1931-32, partecipò al Campionato di Seconda Divisione Regionale vincendolo con ampio margine sulle compagini di L'Aquila e di Chieti..
Nell'estate del 1986, a causa della radiazione per fallimento del Palermo, la squadra fu ripescata in Serie B. Il 21 giugno 1987 il Pescara conquistò la serie A classificandosi al primo posto alla pari con il Pisa.
Dopo due stagioni deludenti il Pescara, con Galeone in panchina, tornò in Serie A al termine del campionato 1991-92, classificandosi secondo dietro al Brescia. La permanenza della compagine adriatica fu però ancora una volta breve: dopo aver impressionato favorevolmente ad inizio campionato battendo la Roma e mettendo sotto il Milan per 4-2 per poi perdere 5-4, la squadra retrocederà al termine della stagione nonostante la presenza di importanti giocatori come Dunga, John Sivebæk appena laureatosi Campione d'Europa e il redivivo Slišković. Unica vittoria Dopo l'esonero di Giuseppe Galderisi al culmine di una perdurante crisi tecnica, la guida della squadra è affidata ad Antonello Cuccureddu. L'ex bandiera della Juventus riuscirà a condurre il Delfino biancazzurro alla salvezza.[15]
La conquista della Serie B (2009-2010) e l'arrivo di Zeman
Stadio
Nei primi anni dopo la fondazione, il Pescara Calcio utilizzava come stadio l'attuale Piazza 1º Maggio. A partire dagli anni '30 invece, utilizza il campo "Rampigna". Poi, fino all'inaugurazione del nuovo stadio stabilisce i suoi inconti nella cosiddetta "Fossa dei Leoni". Il 29 dicembre 1955 viene inaugurato l'attuale Stadio Adriatico con un'amichevole contro il Calcio Como.
Palmarès
Partecipazione ai campionati
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
A | 5 | ||
B | 33 | ||
C | 28 | ||
D | 9 |
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