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Falò dell'Immacolata 2011 |
Dalle argomentazioni espresse sia da Simone La Mura che da Antonio Sessa che manifestano punti di vista e preoccupazioni che scaturiscono da un avvenimento come è nu FUCARACCHIO che non è un piccolo fuoco, ma un fuoco che farebbe tremare i polsi anche al più esperto dei fuochisti, si percepiscono sia il desiderio di portare avanti una tradizione sia la necessità di convogliarla in un luogo delegato come è già stato fatto negli anni addietro sulla spiaggia del lungomare favorendo un confronto tra quei rioni che sentono tale esigenza per manifestare il rispetto delle tradizioni e l'animo di portarle avanti cosa che deve avvenire nel rispetto totale delle norme di sicurezza in quanto le iniziative estemporanee degli anni addietro che anche io ho vissuto in parte tra Mezzapietra e il Rione San Marco non sempre sono state portate avanti con il necessario giudizio per evitare conseguenze disastrose a chi ne era l'artefice e a chi ne era spettatore. Le cronache degli anni addietro parlano chiaro.
Ho scritto che con il solo vietare si crea malanimo e disaffezione. Chi governa la città deve nel ruolo che si è scelto e nel quale è stato confermato con il voto, essere sempre affianco ai suoi concittadini e comunque al servizio di quelli che governa, creando alternative sicure alle improvvisazioni che credo dovrebbero lasciare posto ormai a quelli che hanno buon senso e vogliono crescere nella legalità e nel rispetto degli altri. La libertà è un bene comune e per conservarla e farla diventare la cosa più preziosa che abbiamo per vivere in pace occorre che quelli di buon senso soccorrano quelli che vivono sull'onda dell'entusiasmo senza saperlo misurare e utilizzarlo appieno.
Le pene sono e restano comunque un deterrente da utilizzare come ultimo elemento di dissuasione, ma l'amministrazione comunale deve sentire come suoi anche gli avvenimenti che sono nostri, della nostra cultura popolare per i motivi che ci inducono ad attuarli.
La nota pubblicata, rilasciata dall'amico Raffaele Bracale, studioso della tradizione e del dialetto napoletano, parla chiaro: la novena è un fatto puramente stabiese e anche il fucaracchio. A Napoli, a solo trenta chilometri da Castellammare di Stabia, ignorano questa nostra festa che potrebbe diventare invece anche di altri solamente se questa amministrazione al di là del vietarla la trasformasse, conservandola come festa dedicata all'Assunta, in un avvenimento folcloristico e spettacolare per poratare a Castellammare tutti quelli che si sentono turisti, quantomeno quelli dei paesi vicini come succedeva nel dopo guerra quando venivano il sabato e la domenica a vedere un film, una corsa di motociclette, una sfilata storica, ecc. ecc. spendendo i soldini o i soldoni che si portavano appresso.
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verissimo
avete ragione io vivo in provincia di Bergamo ma sono di castellammare mio padre
era di privati e mamma di scanzano manca l'organizzazzione e quante cose si
potrebbero fare in una citta come la nostra la invidiano tanti ....un saluto a
tutti voi !!!
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le pene e i controlli ci vogliono anzi lo vogliono anche le
persone per bene che hanno paura, purtroppo manca l'organizzazione. ma tutto
ciò perchè nessuno si mette in mezzo ad organizzarsi come associazione civile
per l'immacolata e tradizioni folkloristiche
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Cronologia
commenti
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appunto, io sono favorevole a questo, affinchè non si perda la
tradizionale immacolata di castellammare. I divieti, le pene, inaspriscono
gli animi, le amministrazioni passate e presenti, non hanno progettato nulla
in merito.
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antonio sessa non si può parlare di passato ma dobbiamo vedere
il presente anche il presente appena trascorso. sono giovane e parlo degli
ultimi 7-8 anni di cui ho assistito. la mentalità è cambiata, 40 anni fa
quando stavano i clan e la camorra, avevano cmq un certo senso del rispetto
verso anziani donne e bambini. non si doveva andare a dare fastidio a chi non
dà fastidio e tante altre cose.... poi qualcosa è cambiato ed ora ci sono i
cosidetti wappi, ragazzi che si improvvisano delinquenti e boss e che fanno
quello che vogliono fregandosene. la popolazione ha sempre aiutato nella
raccolta offrendo legna da mobili o altro che si dovevano disfare, invece poi
è nato il fenomeno degli adolescenti che rubavano nelle case e nelle terre,
di alberi sradicati sui boschi di quisisana e distruzione della zona, con
aumento del rischio idrogeologico a causa dell'inesistenza delle radici.
basterebbe solo una buona organizzazione ed un lavoro fatto tutto l'anno come
raccogliere potature ed effettuare manutenzione degli alberi dei boschi di
quisisana e quindi anche potandoli o piantandone altri li dove vengono
tagliati
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caro simone la mura, a scanzano quando ero piccolo si faceva
nelle palazzine della prevola (pergola) non è mai successo niente, certo che
qualkocsa è cambiato nel dna stabiese
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penso che devono essere organizzate in maniera sicura,
questanno non è prevista nemmeno il palio in villa comunale. gioacchino ti
devo contraddire sull'affermazione fatta che ogni quartiere ha bruciato senza
rischi. ricordo per la mia zona di scanzano, sulla pavlott la catasta di
legno una volta cadde contro l'edificio, una volta fece un boato per la
tanica di benzina. A privati invece bruciarono i fili dell'enel e della
telecom, oltre al fatto che bloccarono vico sant'eustachio. di fronte al
centro laser un ragazzo rischiò di ardere vivo e cosi via.... i pericoli ci
sono sempre stati. io organizzerei l'evento in altro modo. magari
commissionando alla fincantieri delle basi per i soli 5 - 6 rioni principali
della città, quindi nominare i responsabili che faranno dei corsi appositi
con la protezione civile e i vigili del fuoco. la legna dovrà essere
selezionata onde evitare tossicità ed eventualmente durante l'anno si potrà
raccogliere scarti e legna varia non più utilizzabile ma da ardere solamente.
Il fenomeno più pericoloso è quello dei furti in case semi abbandonate o in
baracche, oppure il taglio abusivo degli alberi sul faito e quisisana
(basterebbe che durante l'anno con le associazioni addette si facesse un
controllo su questi alberi e relative potature con legna da riutilizzare per
i palio dei falò. Anche se tradizionalmente e folkloristicamente i falò
venivano accesi sulle coste per la tradizione dei marinai a mare nella
tempesta che non ritornavano e il voto alla madonna per farli tornare a casa
e quindi una volta ritrovati in riva furono fatti asciugare creando proprio i
falò
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infatti anche io sono del parere che i falò bisogna lasciarli
nei quartieri, a memoria e per anagrafica sono 38 anni che si son fatti, il
faito è sempre li rigoglioso...
Cronologia
commenti
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Ogni quartiere ha bruciato di tutto senza rischiare le vite
del quartiere. Sono a favore dei falo circoscrizionali come e' sempre stato,
forse basterebbe un occhio in piu per far salva la tradizione!? Fratiell e
surell solamente o con o e senza rischio per le tradizioni calde?
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quest'anno per fratiell e surrell c'è ancora l'indulgenza, ma
per i falò che vanno messi alla pari, cisranno ammende e denuncie penali...
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Hai conferma che le usanze sono state represse anche
quest'anno?
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no!!!, i nostri amministratori la stanno uccidendo
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pure io li ricordooo ma c'e ancora questa usanza
bellissima....quanti ricordiii !!!!
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bei tempi bellissimi ricordi
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io
me lo ricordo , li ho sentiti ,mi viene la pelle d'oca a pensarci.
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La risposta data non mi sembra molto corretta a quanto mi
risulta a Castellammare c'è sempre l'usanza della processione con canti la
notte del 7dicembre "fratiell e surell" sono anche io di c.mare è
anche se nin abito più li sono crescita con questa festa .... e rivedo ancora
la mia mamma d il mio papà fino a 2anni fa vecchietti asoettare il loro
passaggio. .....
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SONO SOMMERSO DAL VOSTRO ENTUSIASMO E DALLA VOSTRA PARTECIPAZIONE. VI AUGURO BUONE FESTE E SE 'IL FUCARACCHIO" CI SARà FATEMELO SAPERE INVIANDOMI I VOSTRI RESOCONTI E LE VOSTRE IMMAGINI.
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