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La tranvia Castellammare di Stabia – Sorrento è stata una linea tranviaria della Campania, che univa la stazione FS di Castellammare di Stabia con Sorrento, attraversando quasi interamente la penisola sorrentina: inaugurata nel 1906, fu chiusa nel 1946, a seguito del prolungamento della Circumvesuviana da Castellammare di Stabia a Sorrento.
Da sempre, a causa della difficile orografia del territorio, la penisola sorrentina
aveva sofferto dell'isolamento con il resto del napoletano, con il quale era collegata tramite
una stretta e tortuosa mulattiera,
che solo nel 1843 per volontà di Ferdinando II delle Due Sicilie, fu
ampliata e percorribile solo con carrozze o a dorso di mulo. Tuttavia restava il
problema dell'assenza di un collegamento veloce con Napoli: fu cosi
che nel 1885, un industriale francese,
Giuseppe Haour, propose la costruzione di una linea tranviaria, che partendo da
Sorrento, giungesse a Castellammare di Stabia, nella piazza antistante la stazione FS per
proseguire, in treno, per Napoli.
Problemi di natura burocratica portarono nel 1903 l'industriale a
cedere i diritti del progetto ad un consorzio di 34 persone, che aveva assunto
il nome di Società per
Azioni delle Tranvie Sorrentine: i lavori di realizzazione della
linea, affidati alla ditta Roberto Scotto di Tella, proseguirono a rilento e
l'inaugurazione avvenne il 20 gennaio 1906.
I tempi di percorrenza dell'intero percorso che era di 19,6 km , erano di un'ora e
36 minuti, con una cadenza di un tram ogni trenta minuti. Tra Meta e Sorrento a si aggiungeva un servizio
navetta tra , con una cadenza
oraria tale che su questa tratta passasse un convoglio ogni quindici minuti.
La trazione era elettrica, a 600 Volt e due sottostazioni una a Meta, nei
pressi del deposito e una a Castellammare di Stabia.
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I problemi finanziari portarono ad accantonare i progetti di
prolungamento della tranvia dalla città stabiese verso la stazione SFMS di Torre Annunziata,
per creare un collegamento con i comuni vesuviani e da Sorrento verso Massa Lubrense.
Il tram presso lo
stabilimento termale dello Scrajo
Ne 1921 nel consiglio di
amministrazione entrarono alcuni membri della SFSM: che permisero di rimodernare il servizio. Tuttavia
lo scoppiò della seconda guerra mondiale provocò, anche se non direttamente,
numerosi danni alla linea. Il 6 gennaio 1946, con l'apertura del
prolungamento della ferrovia da Castellammare di Stabia a
Sorrento, la tranvia diviene un inutile doppione e lo stesso giorno
venne chiusa.
Tracciato [modifica]
Il tram a piazza
Municipio a Castellammare di Stabia
La tranvia partiva originariamente dalla stazione FS di Castellammare di Stabia, dove era posto un
doppio binario, per proseguire poi lungo il centro cittadino, fino all'altezza
dell'ingresso dei cantieri navali e della Antiche Terme, dove il binario
diventava singolo[3].
Si proseguiva per la parte bassa della frazione di Pozzano,
dov'era posto un raddoppio dei binari per permettere gli incroci, e poi verso
lo stabilimento
termale-balneare dello
Scrajo: oltre ad un nuovo raddoppio della linea, il percorso era
particolarmente tortuoso a causa delle numerose curve. La tranvia transitava
poi per il centro di Vico Equense,
passava sul ponte di Seiano e
proseguiva verso la frazione di Montechiaro: durante questo tragitto si
incontravano quattro punti per l'incrocio delle automotrici. Iniziava cosi il
tratto più difficoltoso della linea, che, tramite una stretta strada e curve a
bassissimo raggio, superava il
costone roccioso che conduceva a Meta,
la cui fermata con raddoppio era posta dinanzi alla basilica di Santa Maria del Lauro[3].
Il tragitto diventava da qui in avanti pianeggiate e dopo aver
superato il deposito vetture, attraversava i comuni di Piano di
Sorrento e Sant'Agnello,
dove erano posti altri posti di raddoppio, fino a giungere a Sorrento:
la tranvia terminava, dopo aver attraversato tutto il centro cittadino, in
località Ponte Parsano, a doppio binario. L'intera tranvia aveva una lunghezza
di 19,4 km
e nel corso della sua storia non ha mai subito variazioni di percorso, eccetto
lo spostamento del capolinea di Castellammare, nel 1934, dalla stazione FS a
quella SFSM:
per consentire questo movimento fu realizzato un raccordo di pochissimi metri,
in quanto la tranvia passava nei pressi della ferrovia[3].
Percorso
Il tram in sede propria
lungo quella che oggi è la statale 145 Sorrentina
Materiale
rotabile
Un'automotrice della
tranvie sorrentine
Il parco rotabile della tranvia era dotato di sedici elettromotrici e nove rimorchiate,
che vennero ordinate il 10 ottobre 1903 all'industria Siemens di Berlino:
avevano una lunghezza di 9,60
metri ed equipaggiate con motore Siemens. Le casse era
in legno e divise in prima e seconda classe per
un totale di 22 posti a sedere: in seguito al rinnovamento del 1934 la prima classe fu eliminata ed i
posti a sedere aumentati a 24; le vetture erano dotate di otto finestrini su
ogni lato, oltre ad un lucernaio superiore, lungo quanto il vano passeggeri. La
colorazione era giallo paglierino e rosso, con la parte
frontale color nocciola, mentre a partire dagli anni '20 si passò al verde. Delle nove
rimorchiate, sei erano destinate al trasporto dei viaggiatori, mentre le altre
tre erano utilizzate come bagagliaio.