Alfredo Cottrau
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Alfredo Cottrau (Napoli, 26 settembre 1839 – Napoli, 23 maggio 1898) è stato un ingegnere italiano. Fu uno dei maggiori progettisti di strutture in ferro per lestazioni e ponti ferroviari a traliccio, nonché di opere di alta ingegneria in ferro.Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Alfredo Cottrau nacque a Napoli da genitori alsaziani stabilitivisi nel 1804. Fece i suoi studi in Francia sin dall'età di dieci anni presso il collegio della Marina Militare francese a Tolone e poi li proseguì a Parigi nella Ecole preparatoire de Marine, aiutato in tal senso dal fatto che alcuni parenti erano degli ufficiali della Marinafrancese. Tornato a Napoli iniziò a lavorare, in uno stabilimento meccanico, come apprendista aggiustatore e poi come disegnatore meccanico.Nel 1858 fece ritorno in Francia e prese impiego presso la società Ernest Goüin e C.ie, una delle maggiori specialiste in ponti e tettoie metalliche per stazioni ferroviarie. Si fece subito strada collaborando a grandi progetti di ponti e stazioni per le ferrovie russe tra Pietroburgo e Varsavia.
Poi si mise in evidenza, per grandi opere costruite anche in Italia, come il ponte sul Po a Mezzanacorti a trave doppia per ferrovia e strada costruito a tempo di record tra il 1865 e il 1867. La struttura, grandiosa, era lunga 824 metri ed era composta di 10 campate su piloni costruiti con una tecnica molto innovativa.A soli trent'anni Cottrau aveva già acquisito un grande credito al punto che gli venne conferito il titolo di Ingegnere ispettore delle costruzioni metalliche.
Nel 1866 il Ministro dei Lavori Pubblici Jacini aveva incaricato proprio l'ingegnere Alfredo Cottrau, divenuto ormai un tecnico di fama internazionale, di studiare un progetto di ponte sullo Stretto di Messina tra Calabria e Sicilia.La sua opera continuava inarrestabile; costruiva il ponte girevole di Taranto e nel 1868, per conto della Società Italiana per le strade ferrate meridionali, il viadotto diCastellaneta sulla linea ferroviaria Bari - Taranto; questa era un'opera abbastanza insolita per l'Italia perché costituito da una travata continua di 230 metri sostenuta da pile metalliche a traliccio alte fino a 70 metri.Nel contempo aveva ottenuta la libera docenza presso la Regia Scuola di applicazione degli Ingegneri ed Architetti di Napoli. Nel 1881 venne decorato di Medagliad'oro al merito industriale.Tra i tanti progetti uno, quello di un ponte militare portatile istantaneo, da lui brevettato, suscitò l'interesse del grande Eiffel che con alcuni adattamenti lo fece adottare dal Genio militare francese. Alfredo Cottrau ha realizzato numerose gallerie in ferro e vetro per le stazioni. È noto il suo lavoro per la Stazione Centrale di Napoli (1867)[1]. Cottrau scrisse molte opere sulle costruzioni metalliche che fecero testo per molto tempo appresso.Alcune opere[modifica | modifica wikitesto]
- Ponte sul fiume Po a Mezzanacorti sulle ferrovia Voghera- Pavia.
- Ponte Girevole a Taranto sull'uscita del porto.
- Viadotto di Castellaneta sulla ferrovia Bari-Taranto.
- Ponte sul fiume Ticino a Sesto Calende.
- Ponte sulla Dora Riparia a Torino.
- Ponte sul fiume Piave a San Donà di Piave.
- Copertura a lucernaio del Museo Civico Gaetano Filangieri
- Due anni dopo, nel 1870 assumeva la conduzione dell'Impresa industriale italiana di costruzioni metalliche di Castellammare di Stabia producendo fino al 1887 oltre 4000 lavori differenti.
- Alfredo Cottrau. Nel 1870-71
fu fondata a Castellammare l’Impresa Industriale Italiana di Costruzioni
Metalliche (I.C.M.) legata allo sviluppo ferroviario del Paese. Primo
direttore fu il napoletano ing. Alfredo Cottrau, esperto del ramo che
porta lo stabilimento a specializzarsi nella trasformazione del ferro
laminato per produrre ponti e sistemi di copertura in ferro che vengono
installati in tutta Europa. All’ing. Cottrau, l’11 aprile del 1990, fu
intitolata nella cosiddetta antica località Ogliastro, la già “I traversa
strada Napoli”, di Castellammare.
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lunedì 11 luglio 2016
Alfredo Cottrau . - Gente di stabia - Gente di Stabia
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