Una vetrina vuota...
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è stato una
vetrina vuota
per qualche ora.
Per non deludere
gli astanti
che stanno lì
davanti
a guardare
impenitenti
il niente
che sta sopra le
mensole,
ho pensato
di riempirlo
di tutti gli
accidenti
che i curiosi
aspettano
impazienti
ormai da qualche
ora.
Il mio laboratorio
produce parole
che hanno
l'aspetto di versi,
come i conversi
appena
fatti preti,
di nuovi santi
senza pecche
che non hanno
ancora avuto
l'occasione di
peccare.
Sono soltanto da
guardare
e leggere
per farsi
ricordare
quando
ce ne sarà bisogno
come capita a me
che ogni tanto
mi allago dei
versi di qualcuno,
della Quercia
caduta,
di Davanti san
Guido
del Passero
solitario
che ancora
cantando va
con la sua
notorietà.
Buona lettura
a chi si fermerà
prendendo il posto
di chi lo lascerà.
E senza un
accidenti,
buona lettura
senza comprare
niente.
Gioacchino
Ruocco
Ostia 23/07/2016
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