sabato 2 luglio 2016

I colleghi donano un'ora di stipendio per aiutare Antonio, malato di leucemia




Castellammare. I colleghi donano un'ora di stipendio per aiutare Antonio, malato di leucemia

«E’ finito un incubo, sembrava un’odissea ma fortunatamente è andato tutto per il meglio e posso solo ringraziare i miei colleghi». A parlare è Antonio D’Apice, l’operaio 51enne in lotta contro un mostro terribile come la leucemia che era stato licenziato dalla Buttol, la società che gestisce il servizio d’igiene urbana a Castellammare di Stabia, perché aveva finito i giorni a disposizione per curarsi. Ieri, al termine di un lungo incontro tra il sindaco Antonio Pannullo e i vertici della ditta, la Buttol ha deciso di riassumerlo anche se in aspettativa non retribuita. In pratica la società lo riprenderà in servizio per garantirgli la possibilità di far parte del prossimo passaggio di cantiere (la Buttol sarà sostituita nell’appalto da Igiene Urbana, la società che s’è aggiudicata la gara per i prossimi 5 anni) ma senza versargli lo stipendio per i prossimi due mesi. E qui s’è attivato il grande cuore dei suoi colleghi di lavoro. Infatti, i 160 operatori ecologici in servizio a Castellammare hanno deciso di avviare un patto di solidarietà interno. Ognuno di loro rinuncerà a un’ora del proprio stipendio proprio per garantire la mensilità anche ad Antonio D’Apice. Una decisione che consentirà al 51enne di tornare a sottoporsi alle visite specialistiche, post-intervento, a Milano.

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