STABIA IN FIERA....c'è chi canta e c'è chi suona!
Si è svolta stamattina presso l’Hotel Miramare la conferenza stampa per la presentazione della 2^ Edizione di Stabia in Fiera, che si terrà dal 10 al 18 settembre prossimi nel piazzale delle Nuove Terme di Castellammare di Stabia (Na). Ad illustrare il programma delle serate il direttore artistico nonché ballerino e coreografo Tony Martin, sono anche intervenuti il sindaco Avv. Antonio Pannullo, l’organizzatrice “VIPS EVENTS” nella fattispecie Alessandro Somma, Cristina Somma e Luigi Schettino, assente giustificata per impegni di lavoro Veronica Maya, ha moderato gli interventi il capo dell’ufficio stampa Tiziana Adolescente. Peccato a dirla tutta che la conferenza stampa è apparsa più come l’autocelebrazione di un evento che si presenta sulla carta come social e che, a detta degli intervenuti, sarà il fiore all’occhiello che concluderà questa triste estate incolore, lasciata spoglia di eventi significativi. Buonismo ed ottimismo a iosa in conferenza stampa perché il Social Stabia Fest rappresenterà, sempre a detta degli addetti ai lavori, un momento di gioia che farà “distrarre” gli stabiesi dalle problematiche della città. Un evento per tutti i gusti, concerti neomelodici, esibizioni di danza, talent show, giochi, la mascotte “Ino il gatto bambino” sarà l’amico per i più piccoli e poi tante sorprese….speriamo che l’ufficio stampa, all’oscuro delle stesse, sappia delucidarci nei giorni avvenire. Saremo impopolari ma c’è da riflettere come da sempre la cultura in questa città venga relegata in contenitori di eventi sporadici che aprono i battenti per qualche giorno, occupano spazi e spazio, mettono in moto dispendiose macchine organizzative, si presentano come contenitori culturali e di aggregazione sociale e poi lasciano alle loro spalle il vuoto assoluto, il buio totale. Nel caso del piazzale delle Nuove Terme di Castellammare, dove si terranno gli 8 giorni di Kermesse, un ritorno al buio presto auspicato da chi nel frattempo non potrà più prodigarsi in effusioni con l’amata a causa appunto dei riflettori di Stabia in Fiera, mai gli stessi furono più odiati dagli amanti e amati sul luogo! La kermesse è stata appunto definita sociale e, per tutto il tempo della conferenza, abbiamo provato a capire quale ricaduta sociale diretta e positiva essa lascerà alla città senza trovarne alcuna. Ci siamo inoltre chiesti perché essere invitati ad una conferenza stampa dove nessun giornalista ha avuto l’opportunità di porre alcuna domanda ma di belle parole ne abbiamo sentite tante? Come pure perché il Sindaco, che immaginiamo assorbito da impegni più importanti ,vista la situazione territoriale cittadina, non abbia delegato opportunamente a presenziare in conferenza l’assessore Carla Di Maio, competente in materia di politiche sociali, attività produttive, spettacoli e cultura e bla, bla. Forse ci sono obblighi morali a cui non ha potuto sottrarsi? Inoltre sarebbe stato auspicabile che lo Stabia Social Fest avesse aperto la comunicazione ai tanti volontari ed associazioni di territorio che si stanno muovendo attivamente per il decoro della città e per mantenere vive certe realtà che in città stanno sprofondando? Le kermesse sono vetrine spesso socialmente sensibili a dare spazio a chi s’impegna quotidianamente sul territorio. Ci siamo domandati infine ma la cultura dove sta? Purtroppo la triste realtà è che questa città assomiglia sempre di più alla “Città di Pulcinella” e mentre i governatori del popolo raccontano che va tutto bene e che con qualche taralluccio e un po’ di vino si supera tutto, per le strade stabiesi si aggirano i Pulcinella che si adattano a fare un po’ di tutto per sopravvivere, alcuni parlano scorati e altri, affetti dal seme della follia, sparlano ma tutti ci raccontano in fondo una grande verità. Questa è la città delle contraddizioni che passa dal Paradiso delle belle parole, delle grandi promesse, dei verbi coniugati al futuro, all’inferno della realtà, delle strade sporche, del commercio in ginocchio, dei verbi coniugati al passato (la Stabia che fu!) e mentre Pazzariello, Sarchiapone e Razzullo se la cantano e se la suonano sotto l’albero della Cuccagna, Pulcinella e gli stabiesi vivono (e alcuni sopravvivono) tra mille contraddizioni, con moglie e figli a carico e il lunario da sbarcare, forse non andranno mai a “distrarsi” a Stabia in Fiera, alcuni non hanno nemmeno i 5 euro per il socialissimo biglietto di entrata all’area spettacoli. Eppure (forse assurdamente) ci credono ancora e hanno una gran voglia di riscossa nonostante le avversità. Agli organizzatori diciamo grazie per lo sforzo e per l’evento organizzato ma per favore non definitelo culturale è un’offesa ad una città che ha dimenticato la cultura negli scantinati delle scuole!
Pina Longobardi
Redazione Sei Periodico
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