Premio Campiello: intervista a Giovanni Cocco
Un anno fa, di questi tempi, ricevevo un rifiuto dietro l’altro per il manoscritto de La Caduta. “Troppo complicato”, mi sentivo ripetere. “Non è ambientato in Italia”, “non è un vero romanzo”, “non è scoccata la scintilla”. Poi è arrivata Nutrimenti, che ha deciso di scommettere sul quel testo. Un mese più tardi gli editori più grandi scatenavano un’asta per acquisire i diritti di Ombre sul lago che, al contrario, era un romanzo noir di impianto decisamente più tradizionale (scritto insieme a mia moglie, Amneris Magella). Nei mesi successivi è accaduto di tutto: i diritti di Ombre sul lago, che nel frattempo è stato pubblicato da Guanda (a soli due mesi di distanza da La Caduta, credo si tratti di un record assoluto per un esordiente), venivano acquistati in Albania, Spagna, Messico, Cile, Argentina, Germania, Paesi Bassi, Polonia e Belgio, da case editrici importantissime come Rowohlt Verlag, Ambo Anthos e Editions sur le Noir. La Caduta intanto, uscito alla fine di febbraio, mieteva consensi di critica e di pubblico (siamo in seconda edizione), arrivando a totalizzare qualcosa come 50 tra recensioni e interviste. Il lavoro fatto dalla casa editrice è stato impressionante. Adesso gli editori più grandi si contendono quelle stesse cose che per 9 anni hanno regolarmente rifiutato. Che dire? È curioso.
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