La prima domanda, inevitabile, è questa.
Tutto marketing?
Nonostante mi occupi quasi ogni giorno di sicurezza e qualità alimentare, non mi ero mai interessato particolarmente al sale. Sapevo che c’erano vari tipi di sale, ma al supermercato sono sempre andato diretto al sale (fino o grosso) “normale”, da 17 centesimi al chilo, senza starci a pensare troppo.
Poi ho notato, in altri scaffali insieme alle spezie, gli altri sali, e ciò che mi ha colpito maggiormente è stato il prezzo.
Ad esempio sale blu di persia, sale rosa dell’Himalaya, sale grigio di Bretagna: prezzo, circa 30 euro al chilo. Nemmeno filetto e controfiletto di Angus costano così tanto. O i vari tipi di sale affumicato.
<
Al che mi sono chiesto che cosa potesse essere a far costare così tanto questo sale, posto che non erano tracce d’oro perché tra gli ingredienti c’era solamente (in quello che ho visto) il sale e l’argilla rossa. Un insieme non proprio di valore, che mi ha fatto scoprire, per l’ennesima volta, quanto il marketing possa essere potente.
SCOPRI ANCHE: il sale di Epsom, un rimedio naturale per il corpo e la casa
I sali colorati
Classificare i sali non è semplice, perché una classificazione legale o tecnologica accettata da tutti non è disponibile. Possiamo tuttavia dividere i sali in tre gruppi, macrogruppi, giusto per averne un’idea:
- Il sale normale, quello che usiamo tutti i giorni, che è Cloruro di Sodio più o meno Iodio (che viene aggiunto per evitare le patologie da carenza, e abbiamo il sale iodato, a bassissimo prezzo).
- sale aromatizzato, che è sale con aggiunta di spezie, ed è praticamente un prodotto miscelato, è sale e qualcos’altro;
- Il sale colorato, che è sale come il primo (senza iodio, però) estratto da miniere in cui la stratificazione geologica durata millenni ha fatto sì che si unissero delle impurità, a volte colorate, al sale, che gli conferiscono la tipica colorazione blu, grigia, rossa o rosa a seconda delle qualità.
I sali colorati, tuttavia, sono essenzialmente… Beh, sale, con qualche elemento in più dato dalle impurità che contengono:
- in certi casi possono essere metalli come il cobalto o (più frequente) il ferro, magari ossidato (che si chiama ruggine) e che conferisce la tipica colorazione della ruggine.
- Se il ferro è particolarmente poco, il bianco prevale ed abbiamo il sale rosa, o quasi bianco, se ce n’è tanto è molto rosso.
Da qui partono i consigli del marketing che dicono che il sale così o il sale cosà fa bene, perché contiene l’elemento X, l’elemento Y, l’elemento Z, allunga la vita, previene l’anemia, e così via, offrendo una giustificazione del perché il sale colorato debba costare una trentina di euro al chilo.
Ma che cosa abbiamo fatto noi? Siamo andati a vedere quante di queste sostanze contiene il sale e i dati sono molto interessanti.
SCOPRI: come cucinare senza sale, tutti i consigli
Le caratteristiche nutrizionali dei vari tipi di sale
Per fare l’esempio ho preso in considerazione il sale rosa dell’Himalaya, che dell’Himalaya non è (tra l’altro) e che cercando su articoli scientifici ho scoperto contenere da 0,02 a 50 mg di ferro ogni 100 grammi, dipende dai grani.
Ferro nel sale dell’Himalaya
Visto che ci sono grani praticamente bianchi e grani molto rossi, facciamo una media di 25 mg di ferro per 100 grammi di sale.
Per capire se sono pochi o sono tanti abbiamo preso alcuni alimenti (volutamente consumati anche dai vegetariani/vegani perché sono coloro che più facilmente vanno incontro a carenze) andandone a controllare il contenuto in ferro, per scoprire che:
- Il pane contiene all’incirca 2 mg di ferro per 100 gr
- Le patate, cotte, ne contengono all’incirca 0,6 mg per 100 gr
- La passata di pomodoro ne contiene circa 2,2 gr
Sono prodotti presi a caso giusto per provare, ma potete vedere anche gli altri alimenti e non ci si discosta particolarmente.
Secondo le indicazioni della SINU (Società Italiana Nutrizione Umana) si raccomandano 10 mg di ferro al giorno per gli uomini, circa 20 per le donne.
Per cui, facendo una media di 2 mg di ferro per 100 grammi di alimenti, bisogna mangiare 500 grammi di “alimenti” al giorno, frazione che tra pasta, pane, verdura, carne, pesce si raggiunge senza problemi.
FOCUS: ecco la ricetta della pasta di sale e come conservare cibi sotto sale
Ferro nel sale rosa
E il sale rosa? Anche il sale rosa contiene 2 mg di ferro per 100 grammi, solo che non ne possiamo mangiare 100 grammi, a differenza del pane: probabilmente moriremmo.
Se non sapete la dose di sale che mettete, in tutto, in ogni piatto ogni giorno ve la dico io: circa 5 grammi, 10 a dir tanto.
In 10 grammi di sale ci sono 0,25 mg di ferro, che certo non contribuiscono a lenire la carenza, se la abbiamo.
Bisogna prendere degli integratori seri, non certo il sale rosa.
Questo giochino l’ho fatto con il rosa, ma se prendete qualsiasi altro tipo di sale colorato e caro scoprirete che le differenze sono minime, e che le “qualità benefiche”… beh, se ci sono sono molto nascoste. Talmente bene che sembrano quasi non esserci…
CONSIGLIO: scopri le nostre ricette di sale aromatizzato alle erbe
Il fatto che sala meno è dovuto al fatto che il sale è diluito dall’argilla presente tra le molecole di cloruro di sodio.
Vantando queste presunte qualità benefiche, chi lo produce ha scoperto non una miniera di sale, ma una miniera d’oro, se le persone sono disposte a pagare così tanto per avere il sale colorato.
Unico motivo per acquistarlo, forse, è la questione estetica, rende i piatti più colorati, ma certo non una questione salutistica.
A conclusione di tutto, qualcuno potrebbe dire “Va bene, lo dici tu, ma ci sono fior di nutrizionisti che dicono il contrario, io credo più a loro che al Guiggi“. E io rispondo “Giusto, fai bene“.
Solo che quando queste cose smetto di dirle io e inizia a dirle l’Istituto Superiore di Sanità, beh, la questione inizia ad essere “leggermente” più credibile.
Nessun commento:
Posta un commento