Castellammare di Stabia.
(Francesco Fusco – Il Mattino)
Castellammare di Stabia. Le analisi cancellano ogni rischio, si va verso l’imminente riapertura delle fontane pubbliche delle sorgenti di Acqua della Madonna e acqua acidula. Era lo scorso 31 maggio quando, a seguito di numerose segnalazioni riguardanti la presenza di residui nelle fontanine di via Duilio, il sindaco Nicola Cuomo ordinò il divieto della mescita. Nelle prossime ore invece, in attesa dei risultati delle controanalisi dell’Asl, il primo cittadino firmerà la revoca dell’ordinanza precedente e, quindi, disporrà la riapertura delle fonti. Determinanti per la risoluzione del problema sarebbero stati gli interventi di manutenzione commissionati dal Comune alle tubature, dopo i quali si è provveduto a realizzare nuove analisi alla sorgente ed ai bocchelli della mescita pubblica.
Le analisi hanno dato esito positivo, con i risultati conformi ai requisiti fissati dalla legge. «Con le controanalisi dell’Asl avremo la certezza che non vi è alcun pericolo – fanno sapere dal Comune – Vengono effettuati dei controlli continui ed erano state riscontrate delle difficoltà di ordine tecnico, per cui si era mescolata l’acqua con materiale che poteva causare qualche danno». Si avvia dunque alla conclusione una vicenda che ha creato non poche apprensioni in città. Finalmente gli stabiesi avranno di nuovo la «loro» acqua e, a partire dai prossimi giorni, potranno tornare alle fonti di via Duilio, con la rimozione della transenna che ne impediva l’accesso. Non è la prima volta tuttavia che si verifica un allarme del genere.
Il primo episodio si verificò nel novembre del 2012, quando molti cittadini riscontrarono la presenza di macchie marroni sul fondo delle taniche riempite di acqua acidula. Dopo gli accertamenti di routine, le fontanine di via Duilio furono riaperte nel periodo natalizio. Nel 2013, invece, il nuovo divieto che durò 30 giorni. Una vera e propria patata bollente per il Comune, concessionario in regime di proroga, per lo sfruttamento delle sorgenti. Le analisi periodiche, in passato, sono state svolte dalla società partecipata Terme di Stabia, sub concessionaria per lo sfruttamento della sorgente e incaricata del monitoraggio. Un adempimento a cui, negli ultimi anni, Terme non ha provveduto a causa delle profonde difficoltà finanziarie e delle conseguenti impossibilitò operative.
E proprio per questo motivo lo sfruttamento delle fonti Acqua della Madonna rientra nell’affitto delle strutture relative alle Nuove ed Antiche Terme, con un contratto della durata di 30 anni. Il costo stimato è di circa 4 milioni di euro. Intanto del futuro relativo all’azienda del monte Solaro si è discusso ieri mattina, nel corso di un incontro tra il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (Movimento 5 stelle) e i cittadini.
Proprio i grillini sono stati gli ispiratori della cooperativa Stabia e Terme, che punta a rilevare la struttura facendo da contraltare all’ipotesi di concordato messa in campo dall’amministrazione comunale. «Creiamo un modello Castellammare – ha affermato Di Maio – In cui gli operai diventano anche imprenditori di se stessi». Particolarmente significativo l’incontro avvenuto tra lo staff del vicepresidente della Camera dei deputati e i tecnici del Comune di Castellammare per rendere operativo e fattivo il percorso avviato. «Nessuno vuole attribuire all’iniziativa un “cappello politico” – afferma Catello De Simone, presidente della neonata cooperativa – nonostante l’evidente collaborazione del Movimento 5 Stelle. Il nostro unico obiettivo è la salvezza delle Terme. Per questo motivo ci siamo messi in gioco – conclude – e vogliamo assolutamente portare a casa il risultato». (Francesco Fusco – Il Mattino)
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