Non ho più scritto della Juve stabia perché avrei ammazzato
una squadra già morta dall'inizio del campionato, memore l’espressione di Francesco Ferruccio: - Tu
uccidi un uomo morto.
Infierire contro una squadra allo sbando non è da me. Tra l’altro
i giocatori, in più di un’occasione, avevano manifestato il loro rammarico. Ormai
la società aveva deciso il ritorno della squadra in Serie C e le sceneggiate
che ha portato vanti ne sono una dimostrazione.
Peccato per la complicità di Braglia che aveva ben presente lo stato di
salute della squadra e non ha fatto niente per utilizzare elementi locali da
promuovere. Sembra strano che nel vivaio non ce ne fossero quando invece a
Castellammare si son prodotti fior di campioni fin dalla mia tenera età.
Potevano giocare per imparare andando a lezione ad ogni
partita che affrontavano come se avessero potuto cambiare il loro destino.
Scrivo in questa maniera non per dire della mia delusione,
ma per denunciare un modo di fare di certi responsabili che uccide l’entusiasmo, la speranza e le
aspettative dei giovani che oggi si sentono sicuramente più traditi di ieri.
Andare in campo come se andassero ad un’impresa e
successivamente commentare il fallimento come colpa degli altri è stato quanto di più
deludente si poteva fare.
Hanno recitato coscientemente una retrocessione che si è
realizzata in pieno con tante sonore sconfitte che tolgono ogni dubbio ad un
atteggiamento diverso.
Almeno disse il più stupido del paese: - Me ne so’ visto
bbene d’’e mazzate ca m’hanno dato! Quanno me capita n'ata vota !
Giocare un campionato a perdere poteva succedere solamente
alla Juve Stabia.
Nessun commento:
Posta un commento