mercoledì 30 novembre 2016

Fratielle e surelle e il Rosario

La  tradizione di Fratielle e surelle é prettamente stabiese, nata da un salvataggio di un marinaio  nel mare antistante la nostra cittadina, vedi LIBERO RICERCATORE, che sorpreso da un violento fortunale riuscì a salvarsi grazie all'intervento della Madonna da lui invocata nei confronti della quale assunse l'impegno di una novena di ringraziamento negli anni successivi nei giorni che precedevano la festa della Vergina Maria officiata nelle stesse ore in cui era stato salvato con la partecipazione dei suoi parenti ed amici, del vicinato e del quartiere del porto. 


La Madonna di Pozzano o l'altra nel borgo dei pescatori vengono continuamente menzionate nella tradizione religiosa della nostra cittadina per interventi miracolosi nei confronti dei marinai o gente di mare.


Amici studiosi della cultura napoletana e napoletani doc affermano che la cosa riguarda solamente noi stabiesi, anzi qualcuno è caduto dalle nuvole sull'argomento ignoranolo addirittura.

L'anno di inizio presumibile di questa tradizione è il 1760, ma non si rintracciano cronache dell'epoca o documeti. Le conferme potrebbero venire dall curia di Sorrento o dal Vescovado di Castellammare.

E' una bella e buona tradizione che va, a mio giudizio, continuata per non dimenticare quello che di buono la religione cattolica ha tramandato e per i sentimenti di vicinanza capace di generare e ricreare. Buona NOVENA. Fratielle e surelle jammo a dicere 'o rusario a Madonna per ritornare ad essere ancora buoni e bravi come eravamo da bambini. 

Nella mia fanciullezza la voce implorante era accompagnata sempre da un'altra persona che agitava una raganella e faceva esplodere botti dal fragore intenso ma limitati nella portata, prodotti con arnesi che venivano sbattuti contro il muro per fare esplodere la carica nello scontro violento col percussore (Botti a muro)

Gioacchino Ruocco


Dal "Libero Ricercatore"

 La tradizione del “dare la voce”, è senza dubbio, una delle pratiche più antiche e caratteristiche, alle quali ancor oggi è possibile assistere. Prettamente stabiese, la voce di “Fratièlle e surélle”, echeggia alle prime ore del mattino, nel periodo della cosiddetta “Dodicina”, cioè, nei dodici giorni che precedono l’otto di dicembre in cui ricorre la festa dell’Immacolata Concezione. 
Il periodo di origine di questa tradizione popolana (non ancora precisato), dovrebbe, risalire alla fine del ‘700, o quanto meno alla metà dell'800, quando le coste di una Castellammare di pescatori e marinai, furono palcoscenico di una tragedia marinaresca, della quale si tramanda, fu protagonista un pescatore stabiese, unico superstite di un naufragio. 
Per maggiore precisione descrittiva, inseriamo il magistrale racconto della sciagura, tratto dall’opuscolo “Fratièlle e surélle” di Alminni, nel quale l’autore scrive: “Una barca o un “paranziello” come lo vogliamo chiamare, una volta fu sorpreso da una forte tempesta. La barca si dibatteva in balìa delle onde e, a causa del forte vento di scirocco...

Da Wikipedia

La storia del Santo Rosario
La sua origine si può collocare intorno al IX secolo nei monasteri d’Irlanda, dove i monaci praticavano la recita di 150 Salmi di Davide

La presenza di numerosi gruppi di laici alla ricerca della comunione con Dio portò ad una nuova forma di preghiera più adatta alla loro estrazione culturale, infatti gran parte di loro non sapeva leggere e scrivere: nacque così la recita di 150 Pater Noster al posto dei 150 Salmi.

All’inizio del XII° secolo, si diffonde in occidente la recita del Saluto Angelico (cioè la prima parte dell’Ave Maria, la cui origine è di alcuni secoli prima) al posto dei Pater Noster trasformando il Salterio biblico in un “salterio mariano”, da qui in poi venne chiamato “rosario” recitabile da chiunque.

Il certosino Enrico di Kalkarnel XIV° secolosuddivise il salterio mariano in 15 decine inseren- do, tra una decina e l’altra, il Padre Nostro. Inoltre in quell’epoca si diffuse la tradizione che il Rosario fu istituito da S. Domenico, fondatore dell’Ordine dei Domenicani, tradizione portata avanti da Alano de la Roche per convertire i non credenti e i peccatori.

Molti sono stati i Papi che hanno scritto documenti sul Rosario, a cominciare da Urbano IV (1261-64) fino a Giovanni Paolo II; molti altri, pur non avendo scritto documenti, ne hanno esaltato e raccoman- dato la preghiera definita 
Vangelo in compendio“, 
salterio del popolo“, 
catena dolce che ci riannoda a Dio“, 
preghiera della famiglia e per la famiglia“, 
scuola di contemplazione e di meditazione“.



IL SANTO RORARIO: TESTIMONIANZA DI SALVEZZA

La storia è piena di testimonianze che dimostrano come la preghiera del Rosario abbia accompagnato sia gente comune, che personaggi, artisti e pittori famosi.

In particolare, per evidenziare il grande valore di questo strumento di salvezza, si può osservare l’affresco del Giudizio Universale della Cappella Sistina, dipinto da Michelangelo negli anni 1536-1541, in cui spicca un particolare: uno dei risorti porge con la mano sinistra la corona del rosario ad un uomo e ad una donna per aiutarli a salire in paradiso, aggrappandosi ad essa.

Rosari non-cristiani
Anche in altre religioni esistono dei rosari simili, almeno nella forma se non nell'uso, a quello cattolico. 
Forse saerebbe meglio dire il contrario in quanto più antichi nella forma e nel suo utilizzo

Fra questi si possono citare:
·         il mālā in varie religioni originarie dell'India, spesso composto da semi di Rudraksha;

·         il tasbih (تسبيح) - rosario islamico;

·         il juzu (giapponese: 数珠) - rosario buddhista giapponese.




Nessun commento:

Posta un commento

NON E' UNA RECLAME - Come togliere velocemente il ghiaccio dal vetro della vostra auto

  Come togliere velocemente il ghiaccio dal vetro della vostra auto Con un acquisto di pochi euro si risolve un problema piuttosto frequente...