domenica 31 agosto 2014

LA JUVE STABIA ESCLUSA DALLA B - uNiMBROGLIO BEN ORGANIZZATO.

serie-b

Ripescaggi : Puzza di imbroglio dopo le dichiarazioni shock del Presidente del Pisa a TLP

FONTE: http://www.tuttolegapro.com/
Non solo la Juve Stabia sul piede di guerra, ma anche il Pisa. Il presidente Carlo Battini non ci sta dopo la beffa subìta ieri pomeriggio. Addirittura il patron toscano era stato chiamato dai vertici federali per recarsi a Firenze, dove qualche ora dopo sarebbe dovuta arrivare l’ufficializzazione del ripescaggio in cadetteria dei nerazzurri. Durante il tragitto qualcosa è mutato e al momento dell’arrivo di Battini nel capoluogo regionale è giunta la doccia fredda: Vicenza in Serie B. Il numero uno del sodalizio pisano si sfoga in esclusiva a TuttoLegaPro.com.
È vero che ieri ha scoperto del mancato ripescaggio direttamente a Firenze?
“Io sono uno di quelli che non si nasconde dietro un dito. Le voglio raccontare tutta la veritá. Ero in ufficio con il mio socio e dalla Federazione mi chiamano intorno alle 15 e mi dicono di recarmi a Firenze; perché sarebbe arrivata l’ufficializzazione del nostro ripescaggio in B e ci sarebbero state da svolgere le interviste di rito…”.
Nel viaggio qualcosa dev’essere andato storto…
“Non accetto di essere stato preso in giro. Non è mica carnevale, che in un’ora si cambiano improvvisamente le decisioni. Ci sono milioni di euro in ballo. Voglio andare fino in fondo a questa questione. Ci prenderemo sul campo la cadetteria, che qualcuno ci ha tolto…”.
Il suo diesse Pino Vitale è andato giù durissimo e sembrava pronto a dimettersi…
“Lo sfogo del direttore è comprensibile a caldo. Poi tutto è rientrato nei ranghi…”.
Se le dico che il direttore generale della Lega di Serie B, Paolo Bedin, è un dirigente del Vicenza e dichiarato simpatizzante biancorosso: cosa le viene in mente?
“Tre giorni fa hanno fatto una grande festa a Vicenza. Probabilmente erano sicuri che le cose sarebbe finite in maniera positiva per loro. C’erano tutti i dirigenti. Bedin? A pensar male – diceva qualcuno – si fa peccato, ma qualche volta, magari, ci si azzecca…”.
Veniamo al reale motivo della vostra bocciatura: certificazione dello stadio a norma e dell’impianto luci arrivata fuori tempo. È vero?
“Noi avevamo una certificazione risalente all’8 di giugno, secondo cui tutto era in regola per lo stadio Arena Garibaldi. Ce l’hanno richiesta ieri alle 14 e alle 15.14 ci hanno detto che eravamo fuori tempo massimo. Non le sembra bizzarra come vicenda?”.
In effetti…
“È stato un pretesto per escluderci. Cercavano un appiglio al quale aggrapparsi per estrometterci…”.
Farete ricorso?
“Certamente. Sta partendo in queste ore il reclamo verso il Coni, non finisce qui e non ci arrendiamo. I nostri documenti erano tutti in regola: sono sicuro di quanto affermo e intendo dimostrarlo…”.
Non vi arrendete…
“Faremo ricorso in tutti i tribunali possibili. Vogliamo giustizia per il nostro club e i nostri tifosi. In Italia chi è perbene viene preso in giro…”.
Le faccio una provocazione: pentito di aver votato con convinzione Tavecchio quale presidente della Figc?
“Non rinnego nulla. Meno male che l’ho votato Tavecchio e mi sono speso per la sua candidatura, altrimenti ci andava peggio (risata ndr). È una persona seria, ma chi gli sta intorno non lo so…”.

venerdì 29 agosto 2014

Supermercato rapinato in pieno giorno


Domenica di paura: banditi armati rapinano supermercato in pieno giorno

PER APPROFONDIRE: rapinasupermercatodomenica
di Francesco Ferrigno
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CASTELLAMMARE DI STABIA. Banditi armati al rione «San Marco»: rapinato questa mattina il supermercato «A&O» di via Cicerone, alle spalle di via Cosenza. D

ue malviventi, entrambi armati di pistola, hanno atteso l’apertura dell’esercizio commerciale per entrare nei locali insieme ad un dipendente. I rapinatori hanno portato via circa 4mila euro: illeso, ma sotto choc, il lavoratore.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Ps di Castellammare, agli ordini del primo dirigente Pasquale De Lorenzo e del vicequestore Daria Alfieri, che hanno effettuato i rilievo e fatto partire le indagini. Il supermercato lo stesso 10 dicembre fu danneggiato dall’esplosione di una bomba carta.

Le forze dell’ordine in quell’occasione seguirono la pista dell’atto intimidatorio a fini estorsivi in vista delle festività di fine anno. L’esplosione non causò feriti ma solamente danni ingenti alla serranda dell’esercizio commerciale.
domenica 3 agosto 2014 - 15:12   Ultimo agg.: 17:12
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Incendio in Via De Gasperi - Castellammare di Stabia


EDIZIONI LOCALI:

Incendio distrugge deposito di carta a Castellammare

Castellammare di Stabia - Uno spaventoso incendio  è divampato nelle prime della mattinata in un deposito di carta e materiali per la casa in via De Gasperi. L’allarme è  stato lanciato intorno alle 6,00. I primi a giungere sul posto sono stati i vigili del Fuoco, che vista la situazione che si andava complicandosi con il passare dei minuti hanno chiesto rinforzi ai distaccamenti di Torre del Greco e Ponticelli. Moltissimo il fumo nero che si innalzato e che era evidente anche da lontano e dalle zone limitrofe di Sorrento e Napoli. Le fiamme sono state domate dopo circa cinque ore. Non si registrano per fortuna feriti. C’è ora da accertare la causa dell’incendio. La polizia è già a lavoro. Non si esclude che il rogo possa essere di matrice dolosa. Non è la prima volta che un incendio si verifica nella zona, se consideriamo quello registrato alcuni giorni fa in un cantiere di fibra ottica nel vicino comune di Gragnano.

lunedì 25 agosto 2014

Antica Stabia Pizzeria, ma a Roma



C.mare di Stabia - cassa armonica

Gente di Stabia in trasferta...









Via Tiburtina 613 - Roma



Piazza Orologio - C.mare di Stabia

sabato 23 agosto 2014

Evasione record,

 scoperto in strada il giorno dopo la reclusione ai domiciliari



I carabinieri della stazione di Castellammare di Stabia, questa notte, hanno arrestato un uomo di 31 anni, sorpreso in libertà dai domiciliari, ai quali era stato sottoposto il giorno prima, per il furto di uno scooter.

Sottoposto, questa mattina, al rito direttissimo è stato condannato, per entrambi i reati, a 10 mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena.

 

venerdì 22 agosto 2014

Auguste Piccard: stabiese acquisito.

Auguste Piccard

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Auguste Piccard
Auguste Piccard (Basilea28 gennaio 1884 – Losanna24 marzo 1962) è stato un fisico ed esploratore svizzero, famoso per le sue esplorazioni della stratosfera e delle profondità marine.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Nel 1913, con il fratello gemello Jean, cominciò a compiere ascensioni mediante palloni aerostatici.
Per studiare gli stati ionizzati, i raggi cosmici e la radioattività nell'atmosfera, progettò (nel 1925) e realizzò un pallone con cabina stagna in grado di raggiungere per la prima volta quote stratosferiche. Dopo varie ascensioni sempre con il fratello Jean, nel 1932 Auguste Piccard salì ad oltre 16.000m, Jean, naturalizzato americano, lo superò due anni dopo toccando in aerostato i 17.500m.
Ma ormai Auguste non pensava più alle massime altezze, bensì alle massime profondità, ossia all'esplorazione subacquea. A tale scopo ideò il batiscafo, concepito come un pallone sottomarino: un galleggiante di forma allungata, pieno di liquido più leggero dell'acqua (benzina), munito di zavorra (granigli di ferro) e di una cabina stanza circolare. Auguste realizzò un primo modello di batiscafo, il FNRS 2, che nel 1948 con pilota automatico scese a 1308 m; ma il collaudo fu insoddisfacente. Sottoposto a sostanziali modifiche in un cantiere navale francese, fu ribattezzato FNRS 3. Frattanto, con il figlio Jacques, riuscì a costruire in Italia un nuovo batiscafo, il Trieste.
Nel 1953, il FNRS 3 scendeva a 2100m al largo di Tolone; ma nello stesso anno il Trieste, con Auguste e Jacques Piccard a bordo, scendeva e toccava i 3150m di profondità al largo di Ponza. L'anno seguente il FNRS 3 aveva la rivincita immergendosi fino a 4050m. Ma nel gennaio 1960 il Trieste (ceduto nel frattempo agli Stati Uniti) con a bordo Jacques Piccard e Donald Walsh raggiungeva i 10.911m nella fossa delle Marianne nell'Oceano Pacifico.

La famiglia[modifica | modifica sorgente]

La famiglia Piccard è famosa per aver compiuto numerose imprese. Il padre di Jacques, Auguste Piccard, ha superato due volte il record di altitudine con il pallone aerostatico, nel 1931 e 1932. Il figlio di Jacques, Bertrand Piccard, è stato il primo uomo a volare intorno al mondo senza fermarsi, impresa compiuta con il pallone aerostatico "Orbiter 3" a marzo del 1999.
  • Auguste Piccard (Fisico, aeronauta, pilota di aerostati, idronauta)
    • Jacques Piccard (Economista, esploratore, pilota e progettista di sottomarini)
      • Bertrand Piccard (aeronauta, pilota di aerostati)
  • Jean-Felix Piccard (Chimico organico, aeronauta, pilota di aerostati)

Trieste (batiscafo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Trieste
Il batiscafo Trieste.
Il batiscafo Trieste.
Descrizione generale
Civil Ensign of Italy.svgFlag of the United States.svg
TipoBatiscafo
Proprietario/aU.S. Navy dal 1958
CantiereAcciaierie di Terni/Cantieri Riuniti dell'AdriaticoTrieste eCastellamare di Stabia (NA)
Varata26 agosto 1953
Radiata1º giugno 1971
Destino finaleIn mostra al Museo Navale delle Marina U.S.A. a Washington dal1976.
Caratteristiche generali
Lunghezza18 m
Larghezza3,5 m
Profondità operativa-10.917 m (Fossa delle Marianne)m
Equipaggio2
voci di navi presenti su Wikipedia
Il Trieste è stato un batiscafo equipaggiato per resistere alle enormi pressioni delle profondità marine in grado di contenere un equipaggio di due persone. Il 23 gennaio 1960 conquistò il record di profondità raggiunta con una discesa a 10.902 metri nel punto più profondo del pianeta: la fossa delle Marianne. Quest'esperienza fissò un record tuttora imbattuto e replicato soltanto il 26 marzo 2012, quando il regista James Cameron ripeté l'impresa in solitaria, raggiungendo la profondità di 10.898 metri sul batiscafo monoposto "Deepsea Challenger". Fino a quel momento gli unici due sommergibili che avevano ripetuto l'impresa del Trieste (Kaiko tra il1995 e il 1998 e Nereus nel 2009) erano privi di equipaggio.


Struttura

Il Trieste fu ideato dallo scienziato svizzero Auguste Piccard, che applicò gli studi ed i suoi esperimenti con il pallone stratosferico, per la costruzione del batiscafo che venne eseguita in Italia. In seguito (nel 1958) il Trieste venne acquistato dalla U.S. Navy per 250.000 $.
Il batiscafo era costituito fondamentalmente da una camera riempita dibenzina per permettere il galleggiamento del Trieste e da una sfera a pressione costante separata dal resto della struttura. Questa struttura rivoluzionò il metodo di immersione: mentre prima una sfera era calata in acqua da una nave, rimanendo sempre collegata ad essa tramite un cavo, il Trieste era in grado di muoversi liberamente, senza essere collegato in alcun modo alla nave durante l'immersione.
Il Trieste era lungo più di 15 m, ma buona parte della sua grandezza era dovuta alla presenza di una serie di galleggianti riempiti con 85 m³ di benzina e di compensatori riempiti d'aria. L'equipaggio doveva stare nella sfera di 2,16 m, attaccata al fondo della struttura, per raggiungere la quale era necessario attraversare un tunnel che passava attraverso il galleggiante.
Principali caratteristiche del Trieste
L'interno della sfera in cui si trovava l'equipaggio era accessoriata per permettere la vita di due persone due in modo completamente indipendente, tanto dalla nave in superficie, quanto dal resto della struttura. Con un sistema a circuito chiuso simile a quello utilizzato nelle navicelle spaziali, l'aria entrava nella sfera da cilindri in pressione e l'anidride carbonica veniva eliminata passando attraverso scatole metalliche a calce sodata. Il sistema era alimentato da batterie.
La sfera fu costruita a Terni, in Italia, dalla Società delle Fucine delleAcciaierie di Terni. Fu realizzata in due pezzi (semisfere) forgiati e temprati in olio. Per resistere alla pressione di 110 MPa (1,25 tonnellateper cm²) calcolata nella parte inferiore, le pareti della sfera furono costruite di 12,7 cm (lo spessore era sovradimensionato, in modo da permettere alla sfera di sopportare pressioni anche superiori a quelle previste). La sfera pesava 13 tonnellate. Il galleggiante era necessario perché era impossibile progettare una sfera abbastanza grande per mantenere una pressione sopportabile per un uomo ed allo stesso tempo con delle pareti abbastanza sottili da permetterne il naturale galleggiamento. Fu scelta la benzina come liquido per riempire i galleggianti perché è meno densa dell'acqua e mantiene le sue caratteristiche di incomprimibilità anche a pressioni elevate. Lo scafo fu invece costruito nel cantiere navale di San Marco dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Trieste, verso la fine del 1952. La sfera fu quindi fissata allo scafo nel cantiere navale di Castellammare di Stabia (NA), e la prima immersione avvenne il 16 agosto 1953 nelle acque di Capri. La prima vera immersione avvenne il 30 settembre 1953, dalle ore 08.18 alle ore 10.40,a 3150 metri nella fossa del Tirreno al largo dell'isola di Ponza.
L'unico contatto visivo con l'esterno era reso possibile da un singolo blocco a forma di cono di plexiglas, unico materiale trasparente che potesse sopportare pressioni così elevate. L'illuminazione esterna fu resa possibile con delle speciali lampadine al quarzo, in grado di resistere a pressioni superiori alle 1000 atmosfere senza subire modificazioni.
Nove tonnellate di pellet in ferro fungevano da zavorra poiché le pressioni estreme non avrebbero permesso l'immissione di aria nelle eventuali zavorre. Questa zavorra di ferro era liberata tramite elettromagneti, in modo tale da permettere al Trieste di risalire immediatamente in superficie in caso di guasto all'impianto elettrico.
Don Walsh e Jacques Piccardall'interno del Trieste

L'immersione nella Fossa delle Marianne

Il Trieste partì da San Diego il 5 ottobre 1959 alla volta dell'isola di Guam, per dare inizio al progetto Nekton (una serie di immersioni nella profondissima fossa delle Marianne)
Il 23 gennaio il Trieste raggiunse il punto più profondo della fossa delle Marianne con a bordo Jacques Piccard, figlio di Auguste, e Don Walsh, della U.S. Navy. Questa fu la prima volta che un batiscafo, con o senza equipaggio, raggiunse quella profondità. I sistemi di bordo indicarono una profondità di 11.521 m, anche se successivamente questo dato fu portato a 10.916 m, e misure ancor più precise nel 1995 portarono la profondità a 10.911 m. sino ad una misurazione definitiva del 2009 pari 10.902 m.
Per portare a termine la discesa ci vollero 5 ore, e i due uomini rimasero nel punto più profondo della crosta terrestre per circa venti minuti. Una volta raggiunta la profondità massima, Piccard e Walsh riuscirono inaspettatamente a rimettersi in contatto con la nave di supporto in superficie con un sistema sonar/idrofono. I messaggi, per percorrere la distanza che separava il Trieste dalla superficie, impiegavano 7 secondi.
I due dell'equipaggio osservarono sul fondo dell'oceano la presenza di sogliole oplatesse, che provano l'esistenza di forme di vita anche a questi valori di pressione.
Dopo il Trieste solo tre batiscafi hanno raggiunto le profondità della fossa delle Marianne:
  • il Kaiko (senza equipaggio), nel 1995, ma lo scafo si perse in mare durante una missione nel 2003;
  • il Nereus (senza equipaggio), nel 2009.
  • il batiscafo pilotato da James Cameron nel marzo del 2012.

Altre immersioni del Trieste

L'emblema del Trieste
Nell'aprile del 1963 il Trieste fu modificato per essere utilizzato nell'Oceano Atlantico. Nell'agosto dello stesso anno fu utilizzato per la ricerca dell'USS Tresher. Quest'ultimo fu ritrovato nei pressi del New England a 2,56 chilometri al di sotto della superficie.
Dopo questa missione il Trieste fu smantellato e la sua sfera pressurizzata fu utilizzata nelBatiscafo Trieste II. I batiscafi di tipo Trieste furono definitivamente eliminati nel 1983 per essere sostituiti dai sommergibili di tipo Alvin che risultano essere più resistenti e più duraturi benché possano raggiungere profondità massime di soli 6000 metri.
La sfera pressurizzata originale del batiscafo Trieste è tuttora nell'U.S. Navy Museum aWashington.

In arte e in letteratura

La canzone The Trench del compositore danese Ste van Holm è un omaggio all'immersione nella Fossa delle Marianne.
Il Trieste compare in The Extraordinary Event of Pia H., romanzo del 2008 dello scrittore canadese Nicola Vulpe.
La discesa del Trieste è stata narrata in Nekton, un racconto di Paolo Agaraff incluso nell'antologia del 2010 "Onda d'Abisso"

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