mercoledì 29 novembre 2017

Piano di Sorrento, Antonio D’Aniello convoca un’assemblea pubblica per domenica 3 dicembre






Piano di Sorrento, Antonio D’Aniello convoca un’assemblea pubblica per domenica 3 dicembre


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Piano di Sorrento. Il consigliere PD Antonio D’Aniello ha convocato un’assemblea pubblica per domenica 3 dicembre, alle ore 18,00, presso i locali del centro culturale del paese, per discutere di diversi temi. Ad annunciarlo è stato lui stesso attraverso un messaggio sul suo blog ufficiale:
“Vi ricordate quando vi ho detto che il problema non è Casapound, ma siamo noi?
L’ho annunciato giorni fa, domenica 3 dicembre ho convocato un’assemblea pubblica alle ore 18. Un incontro pubblico di cui voglio essere solo la scintilla, non l’oggetto della discussione che deve volare alto. Questi saranno i temi da cui partire.
Per riscoprire l’importanza di discutere insieme e per avviare un processo di riflessione su alcune domande:
Perché abbiamo dimenticato gli ultimi?
Come mai la sinistra in penisola dibatte a lungo di congressi e legge elettorale dimenticandosi l’emergenza abitativa?
Come mai i lavoratori stagionali non conducono battaglie comuni? E perché la politica non fa nulla per sostenerli?
Perché gli amministratori locali non considerano soluzioni di sinistra per i problemi del lavoro, della vivibilità, della cultura?
Questo e tanto altro in una chiacchierata orizzontale dove ognuno avrà cinque minuti per esprimere le sue idee, indipendentemente dai ruoli ricoperti.
Vi aspettiamo per tentare, ancora una volta, di trovare ragioni nello stare insieme ed essere un argine verso la destra che trova praterie nel nostro disimpegno.
Ritrovarci, nell’azione quotidiana e nella definizione di un campo, ideale da cui ripartire”.

martedì 28 novembre 2017

Chiesa Santa Maria di Portosalvo






Chiesa di Santa Maria di Portosalvo (Castellammare di Stabia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La chiesa di Santa Maria di Portosalvo è una chiesa monumentale di Castellammare di Stabia, situata nel centro storico, appartiene alla parrocchia della chiesa dello Spirito Santo: oggi la chiesa è chiusa ed al suo interno custodiva il quadro della Madonna di Portosalvo.
Storia e struttura

La tela della Madonna di Portosalvo
Originariamente la chiesa era dedicata all'Annunziata del Molo: costruita nel 1580, al suo interno era venerato il quadro della Madonna di Portosalvo. Nel 1793, per far spazio ai costruendi dei cantieri navali venne abbattuta. Nel 1834, per volere della confraternita dei Marinai fu edificata una nuova chiesa ponendo sull'altare maggiore il quadro della Vergine: il tempio prese il nome di Santa Maria di Portosalvo[2]. Nel corso degli anni la struttura non ha subito particolari rifacimenti ma oggi è chiusa e quindi inaccessibile.
L'accesso alla chiesa è delimitato da un cancello in ferro che racchiude un piccolo sagrato[3]. La facciata principale esterna si divide in due zone: la parte inferiore è caratterizzate da quattro lesene ioniche al cui centro è posto un portale in legno e sulla sua sommità è presente una nicchia con all'interno una statua della Vergine recante in mano una croce ed ai due lati altre due cappelle con all'interno altre due statue[2]; la parte superiore invece è caratterizzata da una trabeazione nella quale si apre un ampio finestrone semicircolare[3]. L'interno è a navata unica con due cappelli laterali ed un altare maggiore sul quale era posto il quadro della Madonna di Portosalvo, oggi spostato nella cattedrale: si tratta di una tela del '500 che rappresenta una Madonna con in braccio il Bambino Gesù ed ai suoi piedi, in segno di protezione, Castellammare di Stabia come si presentava nel XVI secolo: si tratta della più antica rappresentazione esistente della città stabiese[1]. Nell'abside semicircolare diviso in tre sezioni si aprono tre finestre e quella centrale è decorata con maioliche che riprendono il quadro della Madonna; all'esterno dell'abside si trova una vasca che raccoglie le acque di una sorgente, che proprio per la vicinanza con la chiesa prende il nome di acqua della Madonna[2].

Castellammare. Riapre la chiesa di Porto Salvo chiusa dal sisma dell’80,







Castellammare. Riapre la chiesa di Porto Salvo chiusa dal sisma dell’80, custode del dipinto della Vergine sulle nuvole

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Dopo 37 anni riapre al culto la chiesetta della Madonna di Porto Salvo nel centro antico. Un evento per la città, quello di ieri pomeriggio, visto che il dipinto della Vergine sulle nuvole (ritratto anche sul gonfalone della città) è il simbolo del territorio stabiese, come protettrice dei naviganti e dei pescatori. Col terremoto del 1980 l’edificio, definito a rischio crollo, fu chiuso e non più utilizzato. Da allora l’uso del luogo sacro fu interdetto e solo ieri è tornato ai fedeli, grazie anche all’interessamento di don Pasquale Vanacore, delegato beni culturali della Curia, che ha seguito i lavori di sistemazione e agibilità. A officiare la santa messa l’arcivescovo della Diocesi sorrentino-stabiese, monsignor Francesco Alfano, entusiasta della chiesa recuperata che verrà restituita alle preghiere ed alle celebrazioni eucaristiche nel rione Acqua della Madonna. Antica e dimenticata, a tal punto che fino a qualche giorno fa davanti ai cancelli del santuario sistemavano i bidoni della spazzatura. La prima chiesa fu eretta dalla Confraternita dei marinai, non più esistente, nel 1561 per aiutare i confratelli nel momento del bisogno nelle vicinanze del porto. Poi la struttura a navata unica con un altare maggiore fu spostata per lasciar spazio al Real cantiere navale. Monsignor Sarnelli, vescovo in odore di santità, nel 1800 scriveva: «la chiesa è posta a vista di tutto il porto di Castellammare e i marinai la salutano di lontano come vero ed unico faro di luce per essi e di protezione innanzi al trono di Gesù Cristo». Entusiasta don Pasquale e quanti hanno lavorato in questi mesi per rimettere in sesto (in attesa del restauro conservativo vero) l’edificio mariano che tornerà ad essere un punto di riferimento per i fedeli del centro antico. (Titti Esposito – Il Mattino)

Regolamento per l'erogazione dei contributi economicisul territorio ambito 14

















Positano la corsa degli imbrattatori




Sorrento – Positano la corsa degli imbrattatori

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Sorrento – Positano la corsa degli imbrattatori  . Domenica prossima, 3 dicembre 2017, si disputa la Coast to Coast, la gara podistica che si corre tra Sorrento e Positano, dalla penisola Sorrentina alla Costiera amalfitana. Un evento che nel corso degli anni ha assunto un proprio ruolo nel panorama agonistico nazionale ed anche fuori dai confini italiani, anche se in alcuni casi ha provocato anche scontri e polemiche. Si ricordano, infatti, le infuocate discussioni tra amministratori pubblici e negozianti quando la maratona è stata organizzata in concomitanza con l’ultima domenica pre-natalizia, la giornata in cui si intensifica lo shopping per le feste e la chiusura delle strade ha creato danni ai negozianti. In seguito alle forti lamentele è stato deciso che la Coast to Coast si sarebbe disputata la prima domenica di dicembre e questo ha contribuito a stemperare gli animi.
Evidentemente, però, c’è ancora qualcosa che non quadra a livello organizzativo. Un paio di giorni fa, infatti, lungo le principali arterie di Sorrento ed anche in altre zone della penisola sorrentina sulla Meta – Amalfi e sulla strada di Positano sono comparse centinaia di manifesti attaccati ovunque, Si tratta di volantini firmati dagli organizzatori della manifestazione che, nello scusarsi per i disagi arrecati ai cittadini a causa della chiusura delle strade, chiedono di tifare per gli atleti in gara provenienti da ben 36 Paesi del mondo.
Ci chiediamo se il Comune di Positano sia intervenuto nel sanzionare chi ha messo le locandine. Esistono diversi modi per comunicare, i manifesti, che si pagano con le pubbliche affisioni, gli spazi pubblicitari che si pagano sui giornali, le locandine nei bar, ma non imbrattare ogni palo della S.S. 163, a parte l’abusività delle affissioni, chi le toglie?
Locandine, volantini di tutto di più, il Comune e la polizia municipale dovrebbero intervenire invece di multare solo noi cittadini che, sopratutto sulla Garitta, si sa bene che scendiamo un attimo nelle centinaia delle nostre scale e ci troviamo una bella multa sulla macchina. Se eravamo di Positano a fare una cosa del genere avevamo multa amministrativa e denuncia penale, invece agli altri tutto è permesso.

RISSA ALLA STAZIONE TRA SENZATETTO

CASTELLAMMARE DI STABIA: RISSA ALLA STAZIONE TRA SENZATETTO

In città sono presenti numerosi stranieri senza fissa dimora. Solitamente bivaccano in villa, per le strade cittadine nei pressi della Ferrovia dello Stato o della  Circumvesuviana.Africani, Indiani, Rumeni, gironzolano per le strade, senza meta, in balia di loro stessi e accompagnati da chissà quali fantasmi nella mente, potenzialmente pericolosi. Due uomini, presenti oggi fuori alla Circumvesuviana, forse  in preda ai fumi dell’alcool, hanno dato luogo a una rissa, tutto davanti agli occhi di turisti e passanti. Erano circa le 15. 30, quando in Piazza dell’Unità c’è stato  il fuggi, fuggi, generale tra le persone che hanno assistito alla scena. L’intervento delle forze dell’ordine ha provveduto a sedare la situazione ma le ferite riportate da due uomini, erano tali da dover far intervenire il personale del 118. Prestate le prime cure, sono stati portati in ospedale.

giovedì 23 novembre 2017

soddisfazione per l’avvocato penalista Francesco Gargano





Amalfi, soddisfazione per l’avvocato penalista Francesco Gargano: citazione su “Il Sole 24 Ore”
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Grande soddisfazione per un amalfitano doc. L’avvocato penalista Francesco Gargano, originario di Amalfi e residente a Napoli, è stato citato sul prestigioso quotidiano economico-finanziario “Il Sole 24 ore”. Gargano, penalista dal lontano 2000 presso lo studio legale penale associato Frojo, è esperto in materia di diritto penale societario, fallimentare, tributario, di edilizia ed urbanistica, reati contro la pubblica amministrazione.
Ecco l’articolo completo apparso:
“La difesa dei ‘White collar’ ma anche degli ultimi, quelli che non possono pagare un legale di fiducia. L’avvocato penalista napoletano Francesco Gargano coniuga due estremi della professione forense. Il suo studio è infatti tra i migliori in ambito di reati societari, tributari e ambientali, ed è il punto di riferimento di importanti aziende che spesso chiedono anche consulenze extragiudiziali. Ma Gargano resta anche il difensore dei meno abbienti, e perciò, nonostante i successi raggiunti, non si è cancellato dalle liste dei difensori d’ufficio e di quelli abilitati al gratuito patrocinio. «In qualunque caso – spiega – il mio impegno è uguale. Perché compito del penalista è vigilare sui diritti fondamentali del proprio assistito e fare in modo che la difesa, a causa delle numerose modifiche al sistema normativo e alle inefficienze degli uffici giudiziari, non divenga un inutile soliloquio.”


lunedì 20 novembre 2017

Vesuvian Institute | Presentazione del sito archeologico

Nuova stagione di ricerche per Stabiae






Nuova stagione di ricerche per Stabiae


Sito archeologico di Stabiae: presentati i risultati di studi scientifici e proposte future in una serata alla Fondazione RAS

La serata al Vesuvian Institute a Castellammare di Stabia, giovedì 6 luglio, è stata un modo per salutare e ringraziare, prima della partenza, gli studiosi internazionali provenienti dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e dall’Università del Maryland, impegnati in progetti sul sito archeologico di Stabiae, coordinati dalla Fondazione RAS e sotto la direzione scientifica del Parco Archeologico di Pompei. Un’occasione per raccontare le novità emerse dai loro lavori e per discutere, anche insieme al sindaco di Castellammare Antonio Pannullo, sulle prossime azioni sinergiche per rilanciare Stabia.
Lo scavo a Villa Arianna, condotto sotto la guida del dott. Alexander Butyagin archeologo del Museo Ermitage e del dott. Paolo Gardelliarcheologo RAS e ricercatore dell’Università LMU di Monaco di Baviera, ha interessato una superficie di circa 44 mq in un settore dell’ambiente 71 di Villa Arianna. In una prima fase costruttiva probabilmente lo spazio svolgeva la funzione di corridoio o criptoportico che univa il settore del quartiere termale con una porzione della villa ancora da scavare. Al momento dell’eruzione, come dimostrato dalle ultime indagini, l’ambiente era interessato da interventi di rifacimento, per un probabile cambio d’uso. Già oggetto di scavo sia in età borbonica sia nei decenni passati, gli interventi delle ultime settimane hanno interessato i materiali di riempimento ancora presenti al suo interno per circa 1,70 m. Al di sotto dello strato di crollo del tetto è stato trovato il piano pavimentale costituito da un battuto di calce. Gli oggetti trovati provengono per lo più dallo strato di riempimento borbonico: frammenti ceramici, porzione di lucerne, intonaci dipinti, reperti metallici tra cui una chiave. Altri elementi lasciano presagire che al momento dell’eruzione del 79 la casa era in ristrutturazione, come evidenzia la presenza di alcune porzioni di mosaico non ultimato, la presenza di anfore con calce e un accumulo di laterizi tritati per la probabile esecuzione di un piano pavimentale in cocciopesto. Le pareti dell’ambiente erano costituite da superfici intonacate di bianco, i lavori di pulitura dei restauratori hanno permesso di mettere in evidenza numerosi graffiti numerali. Il restauro ha interessato anche le pareti degli ambienti 73, 74, 83. Questo progetto ha coinvolto un gruppo di dieci persone tra archeologi, restauratori, studenti.
«Abbiamo scavato metà dell’ambiente trovando tanti elementi significativi per approfondire la conoscenza di questa Villa – racconta il dott. Alexander Butyagin – continueremo il resto l’anno prossimo. Sono otto anni che vengo a Stabiae e ogni anno è una nuova grande esperienza per me come studioso e per l’archeologia russa».
L’Università del Maryland, invece, dal 2011 si è occupata di sviluppare un progetto finalizzato alla realizzazione di un rilievo tridimensionale ad alta precisione di tutte le strutture architettoniche di Villa Ariannadel Secondo Complessodi Villa San Marcodella Domus Panoramica. In particolare si tratta di rilievi architettonici in 3D con teodolite finalizzati allo sviluppo di un “wire frame drawing” dettagliato (disegno digitale lineare in 3D) che sarà utilizzato per futuri modelli LiDAR. Quest’anno, il lavoro diretto dal professore di architettura dell’università del Maryland, R. Lindley Vann, ha riguardato in particolare Villa S. Marco con il coinvolgimento di 12 tra studenti e docenti. Il primo modello ricostruttivo di Villa Arianna, e probabilmente anche di Villa San Marco, è atteso entro quattro anni.
Durante la serata si è discusso anche del lavoro sugli Horti di Villa Arianna. Negli ultimi dieci anni il progetto ha coinvolto, sempre con il coordinamento della Fondazione RAS, 12 università europee e statunitensi in un’attività scientifica che culminerà, nel prossimo autunno, con la presentazione della sua pubblicazione nella collana “Quaderni di Studi Pompeiani” dell’Associazione Internazionale “Amici di Pompei”.
«Noi – racconta il Coordinatore generale scientifico RAS Thomas Noble Howe – siamo una Fondazione che coordina gruppi internazionali, ognuno dei quali ha portato e continuerà a portare contributi in termini di risorse umane, tecnologiche ed economiche. In dieci anni di lavoro di coordinamento RAS sono arrivati a Stabiae circa 6 milioni di dollari, grazie al contributo di 35 enti universitari».
Si è discusso anche del Visitor Center, che offrirebbe al sito di Stabiae servizi ora assenti, un progetto che la Fondazione RAS e il Comune, con la supervisione della Soprintendenza (Parco Archeologico) di Pompei vogliono rilanciare.
Il sindaco Antonio Pannullo ha ribadito la volontà di sostenere e lavorare per la realizzazione di questo progetto: «Noi e la RAS ci stiamo impegnando, insieme al Parco Archeologico di Pompei, in questo percorso di rilancio di Stabiae e penso che condividere progetti, prospettive e criticità che si vengono a manifestare sia il metodo migliore. L’ultimo incontro tenuto con il direttore Massimo Osanna sembra aprirci a prospettive positive, soprattutto per il Visitor Center che consentirà di dare non solo una serie di servizi che oggi mancano del tutto, ma anche un nuovo approccio al sito».

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