domenica 31 ottobre 2021

  In ricordo di Salvatore Alagna

 

Qualcuno ch’era grande

esiste ancora nei ricordi

di chi l’ha conosciuto

come maestro di vita

della sua ,

del suo essere uomo.

 

Qualcuno come la gallina

ha fatto l’uovo

e l’ha lasciato agli altri

per farlo germogliare

a nuova vita,

qualcuno che aveva un cuore

 

o una partita IVA

alla quale dava garanzia

con il suo volere

danda alla vita che viveva

una impronta

di uomo e di maestro.

 

L’estro che sentiva dentro

lo dava agli altri

come gli era naturale

senza rimandare

a quel domani

che non gli era congeniale

 

quando sentiva

la vita affievolirsi

e non se ne doleva

per farsi vivo sempre

nel ricordo che lasciava

come il tuo sbocciato naturale.

 

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido 01.11.2021 h 05.30

venerdì 22 ottobre 2021

 

 L’emergenza Covid-19 in Italia si avvia alla sua conclusione. Lo ha dichiarato a ‘Il Messaggero’ Fabio Ciciliano, medico, uomo della Protezione civile e della Polizia di Stato, dal primo giorno componente del Comitato tecnico scientifico.

Le sue parole: “Personalmente ritengo che nelle prossime settimane, che saranno le ultime, anche tenendo conto del continuo miglioramento degli indici epidemiologici, il Comitato tecnico scientifico dovrebbe avere un ultimo importante compito: accompagnare verso la normalità la gestione dell’epidemia da Sars-CoV-2″.

Ciciliano ha poi spiegato: “In Italia abbiamo gestito l’emergenza con una struttura che, appunto, affrontava l’emergenza, ma che non può essere infinita. Bisogna riportare nell’alveo istituzionale originario delle istituzioni deputate alla gestione ordinaria questo tipo di decisioni. Dobbiamo passare dalla gestione emergenziale alla gestione ordinaria”.

L’esperto ha anche detto: “Il 31 dicembre scade lo Stato di emergenza. In base alle leggi vigenti può essere prorogato al massimo di un altro mese, visto che a quel punto verrebbe raggiunta la durata massima di 24 mesi prevista dalla normativa”.

Ancora Ciciliano: “Dal Comitato tecnico scientifico è stato svolto un ruolo molto importante, in una fase drammatica. Saranno altri a giudicare se lo abbiamo fatto bene o male, non spetta a me dare un giudizio sull’operato di un organo di cui faccio parte. Nei momenti più bui, però, è stato giusto affidarsi alle indicazioni di un Comitato scientifico. Adesso lo scenario è mutato. Non dico che il nostro ruolo sia già finito, dico che ci avviciniamo al termine perché dobbiamo anche noi del Cts accompagnare le istituzioni verso una gestione ordinaria dell’epidemia”.

Quando sarà tolto il Green pass: il parere di Ciciliano

Parlando del recente incremento di nuovi casi positivi, Ciciliano ha anche ipotizzato quando potrebbe essere tolto il Green pass.

Il membro del Cts ha dichiarato a questo proposito: “Non vedo elementi di particolare preoccupazione. Gli uffici pubblici sono tornati all’85% di presenze, molte attività sono ricominciate. Si stanno eseguendo molti più tamponi, il numero più alto di sempre, come effetto dell’obbligo del Green pass. Troviamo più positivi asintomatici che non avremmo intercettato, ma il numero dei ricoveri non aumenta, anzi diminuisce. Intercettando tanti positivi facciamo una sorta di ‘contact tracing preventivo’ che tiene sotto controllo l’epidemia. Nei mesi invernali i virus respiratori si diffondono più facilmente ma se continuiamo a vaccinare, dopo l’inverno potremo anche rinunciare a uno strumento emergenziale come il Green pass“.

VirgilioNotizie | 22-10-2021 10:24

giovedì 14 ottobre 2021

Il direttore dell’Oms sul futuro prossimo della pandemia

 La pandemia di Covid-19 ha sconvolto le vite di milioni di persone in tutto il mondo, nel corso degli ultimi due anni. Sono ancora molti gli aspetti poco chiari, a partire da come abbia avuto origine il coronavirus Sars-CoV-2, ma è avvolto da una coltre di incertezza anche il futuro della pandemia. Su questi temi è stato interpellato dal Corriere della Sera Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione Mondiale della sanità.

Il direttore dell’Oms sul futuro prossimo della pandemia

Nell’intervista, il direttore dell’Oms ha parlato del prossimo futuro del Covid-19, che potrebbe diventare endemico o essere declassato a un semplice raffreddore o un’influenza. “È difficile dirlo – ha affermato Ghebreyesus – considerando ciò che abbiamo osservato negli scorsi due anni. Ma una cosa di cui siamo sicuri è che questo virus starà con noi per il futuro prevedibile e manterrà il potenziale di continuare a evolvere”.

“In questo momento siamo anche incerti sulla potenza delle varianti future – ha sottolineato il direttore dell’Oms – allo stesso tempo, abbiamo vaccini che si sono dimostrati efficaci a prevenire la malattia seria e la morte, dunque riducendo i costi umani e socioeconomici che abbiamo affrontato sin da quando la Covd-19 è emersa”.

Covid tra passato e futuro: le cure

Se da un lato, dunque, disponiamo di armi – o meglio, scudi – efficaci contro il Covid-19, cioè i vaccini, dall’altro non sappiamo quanto e come il virus possa ancora evolvere. In questo senso, parallelamente ai vaccini, gli sforzi della comunità scientifica sono concentrati nel trovare una cura adatta.

“Ci sono molti sforzi in corso per trovare una cura – ha detto Ghebreyesus – incluso il Solidarity Trial dell’Oms. Finora, l’Oms ha raccomandato i seguenti farmaci per trattare i pazienti in condizioni severe e critiche: corticosteroidi come il dexamethasone, l’Interlukin-6 recettore e alcuni anticorpi monoclonali”.

Inoltre, sono disponibili anche trattamenti per il Covid-19 negli stadi iniziali: “Recentemente, l’Oms ha raccomandato lo stesso cocktail di anticorpi monoclonali (casirivimab/imdevimab) per i pazienti con sintomi lievi o moderati che hanno il maggiore rischio di malattia seria, in quanto riduce la necessità di ospedalizzazione”.

Ghebreyesus (Oms): “È ancora una pandemia”

Ma sulla fine vera e propria della pandemia, il direttore dell’Oms non ha saputo fornire una risposta: “Stiamo ancora vedendo la diffusione globale della malattia che continua a mettere sottosopra la nostra salute, i sistemi sanitari, le economie e le società. Questa è ancora una pandemia”.

Ghebreyesus ha quindi spiegato il suo ruolo, come direttore dell’Oms, nei confronti di una pandemia: “In base alla legge internazionale, io ho l’autorità di dichiarare un’Emergenza di Sanità Pubblica di Interesse Internazionale, cosa che ho dichiarato il 30 gennaio 2020. Questo è l’allarme internazionale più elevato”. Si tratta di valutazioni che si ripetono ogni tre mesi, su cui esperti internazionali si confrontano per esaminare la situazione epidemiologica.

Origini del Covid, Oms: “Nessuna ipotesi esclusa, nemmeno fuga da laboratorio”

Un altro aspetto su cui gli esperti nutrono ancora molti dubbi è l’origine del Sars-CoV-2. Ghebreyesus ha spiegato che sono state effettuate diverse missioni in Cina per comprendere le origini della pandemia: “In agosto, l’Oms ha formato il Sago, Scietific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogen, per fare consulenza all’Organizzazione su considerazioni tecniche e scientifiche riguardanti le origini di patogeni emergenti e riemergenti di potenziale epidemico e pandemico – incluso il Sars-Covid-2”.

I membri del Sago sono “esperti internazionali di diverse discipline che agiranno a livello personale”, ha spiegato il direttore dell’Oms, per “stabilire lo stato collettivo e corrente degli studi sulle origini del Sars-Covid-2 e consigliare l’Oms sui prossimi passi critici”.

Tra le ipotesi ancora in campo, l’Oms non ne esclude nessuna: “Tutte le ipotesi devono continuare a essere esaminate, dalle ipotesi della trasmissione da animale a quella della fuoriuscita dal laboratorio, la quale non è ancora stata categoricamente esclusa”.

VirgilioNotizie | 14-10-2021 15:42

Vaccino, con la terza dose nuovo Green pass: il Governo chiarisceFonte foto: ANSA
Vaccino, con la terza dose nuovo Green pass: il Governo chiarisce

C hi se farà vivo per scontare gli aumenti ?

 

Aumenti luce e gas: come ottenere il bonus sociale per pagare meno

Autunno all'insegna dei prezzi al rialzo: aumentano i costi in bolletta per luce e gas, così il Governo stanzia altri 450 milioni di euro di fondi per il cd. "bonus sociale"

Come funziona il cd. “bonus sociale” e quali sono gli sconti in bolletta disposti dal Governo così da andare incontro alle famiglie in difficoltà. Per contrastare gli imminenti aumenti di luce e gas (di cui vi abbiamo parlato nello specifico qui), sono stati stanziati altri 450 milioni di euro di fondi per il 2021, ma – di fatto – a chi saranno destinati questi aiuti? Come è stato pensato e strutturato l’intervento? Sarà necessario fare domanda?

Per rispondere a queste e tante altre domande possiamo rifarci alle indicazioni fornite da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Bonus sociale, come funziona e come è cambiato nel 2021

Prima di tutto, bisogna specificare che quando si parla di “bonus sociale” ci si riferisce ad un’intera categoria di aiuti, quali:

  • il bonus elettrico per disagio economico
  • il bonus gas
  • il bonus idrico.

Solitamente l’Autorità fa rientrare questi nel gruppo dei cd. “bonus sociali per disagio economico“, che dal 1° gennaio 2021 vengono riconosciuti automaticamente ai cittadini/nuclei familiari che ne hanno diritto, senza che questi debbano presentare domanda. Sarà sufficiente che ogni anno, a partire dal 2021, il cittadino/nucleo familiare presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE utile (qui i spieghiamo come calcolarlo) per le differenti prestazioni sociali agevolate (come assegno di maternità, mensa scolastica, bonus bebè etc.)

Le condizioni necessarie per avere diritto ai bonus (cui disciplina è contenuta nel decreto legge 26 ottobre 2019 n. 124) sono:

  • appartenere ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro
  • oppure appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro, oppure appartenere ad un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

Inoltre:

  • uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve essere intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o gas e/o idrica con tariffa per usi domestici e attivo
  • oppure usufruire di una fornitura condominiale gas e/o idrica attiva.

A tal proposito, va detto che ogni nucleo familiare ha diritto a un solo bonus per tipologia – elettrico, gas, idrico – per anno di competenza.

Che cos’è e come funziona il bonus gas

Tra i bonus sociali riconosciuti alle famiglie con basso reddito, come accennato sopra, rientra il cd. “bonus gas“, ovvero uno sconto in bolletta – introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità con la collaborazione dei Comuni – per assicurare un risparmio sulla spesa per l’energia alle famiglie in condizione di disagio economico e alle famiglie numerose.

Anche in questo caso non bisognerà presentare domanda per ottenerlo, lo sconto verrà infatti riconosciuto automaticamente alle famiglie in possesso dei requisiti previsti per l’accesso ai bonus sociali (e alle relative agevolazioni).

Il valore del bonus è aggiornato annualmente dall’Autorità entro il 31 dicembre dell’anno precedente e gli importi previsti sono solitamente differenziati rispetto alla categoria d’uso associata alla fornitura di gas, alla zona climatica di appartenenza del punto di fornitura e al numero di componenti della famiglia anagrafica.

Che cos’è e come funziona il bonus elettrico

Nella categoria dei bonus sociali rientra anche il bonus elettrico, uno sconto sulla bolletta, anche questo introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità con la collaborazione dei Comuni, per assicurare un risparmio sulla spesa per l’energia elettrica alle famiglie in condizione di disagio economico e fisico e alle famiglie numerose.

Alle condizioni di accesso già elencate sopra per i bonus sociali, ne sono state previste altre, come i casi in cui una grave malattia costringa all’utilizzo di apparecchiature mediche alimentate con l’energia elettrica (elettromedicali) indispensabili per il mantenimento in vita.

Ogni cittadino che ha richiesto il bonus può visionare lo stato di avanzamento della propria domanda collegandosi alla sezione riservata “Controlla on line la tua pratica” e i controlli avverranno tramite SGAte, sistema informatico attraverso il quale vengono gestite le operazioni per verificare che il richiedente il bonus abbia i requisiti stabiliti dalla normativa per ottenere l’agevolazione.

Che cos’è e come funziona il bonus idrico

A completare l’elenco degli aiuti integrati nei cd. bonus sociali, c’è in fine il bonus idrico (detto anche “bonus acqua”). Si tratta di una misura volta a ridurre la spesa per il servizio di acquedotto di una famiglia in condizione di disagio economico e sociale, prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 ottobre 2016, emanato in forza dell’articolo 60 del cosiddetto Collegato Ambientale (legge 28 dicembre 2015, n. 221) e successivamente attuata con provvedimenti dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

È un’agevolazione che di fatto consente di non pagare un quantitativo minimo di acqua a persona per anno. Tale quantitativo è stato fissato in 50 litri giorno a persona, corrispondenti al soddisfacimento dei bisogni essenziali. In particolare, il bonus acqua garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua su base annua (pari a 50 litri/abitante/giorno) per ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente. Il bonus garantirà, ad esempio, ad una famiglia di 4 persone di non dover pagare 73 metri cubi di acqua all’anno.
Anche per il bonus idrico vale il riconoscimento automatico e le condizioni famigliari e ISEE previste in generale per l’accesso ai bonus sociali.

Se il nucleo familiare rientrerà in una delle tre condizioni di disagio economico che danno diritto ai bonus sociali, l’INPS invierà i suoi dati (nel rispetto della normativa sulla privacy e delle disposizioni) al SII, il Sistema Informativo Integrato (SII) gestito dalla società Acquirente Unico che incrocerà i dati ricevuti con quelli relativi alle forniture di elettricità, gas e acqua, permettendo di erogare automaticamente i bonus agli aventi diritto.

Il SII è una banca dati informatica che contiene informazioni utili ad individuare le forniture elettriche, gas e i gestori idrici competenti per territorio: l’incrocio dei dati contenuti nelle DSU (qui spieghiamo come usarlo anche per il reddito di cittadinanza) con quelli contenuti nel registro del SII e nelle banche dati dei gestori idrici consentirà, attraverso opportuni processi e verifiche in fase di definizione da parte dell’Autorità, di individuare le forniture da agevolare e di erogare il bonus agli aventi diritto.

Il valore del bonus idrico, a differenza del valore del bonus elettrico e gas, non è uguale per tutti gli utenti (perché la tariffe idriche non sono uniche a livello nazionale), e lo sconto sulla bolletta è diverso a seconda del territorio in cui si trova la fornitura. Dunque, per individuare lo sconto applicato in bolletta, gli utenti potranno consultare il sito del proprio gestore e verificare quale sia la tariffa agevolata del servizio di acquedotto, nonché quali siano le tariffe di fognatura e depurazione applicate e calcolare l’importo del bonus acqua.

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