venerdì 31 luglio 2020

Questo Governo ne ha dette e fatte tante....

Questo Governo ne ha dette e fatte tante che ha stancato peggio del CORONA VIRUS.

Prendersi l’incarico di governare senza un’esperienza del genere già praticata non doveva proprio succedere.

Sarà pure un professore universitario ma ha la faccia dell’incosciente.

Non bastano le buone intenzioni  e fare promesse. Le strategie di governo sono altre.

I cinque stelle eletti sono riusciti solamente a portarsi a casa uno stipendio che non avevano mai visto, ma non sono riuscite a mantenere in piedi il governo al quale avevano dato vita assieme ai loro nemici di sempre.

Chiarito l’equivoco e fatto un nuovo governo che è partito per non fare abortire del tutto l’esito delle urne e il reddito di cittadinanza hanno creato altri posti di lavoro per avviare l’elargizione economica a chi non ha voglia di lavorare e aspetta da una vita che gli salti addosso, mentre l’ILVA rischiava e rischia di chiudere.

Se fosse per le malattie che provoca sarebbe andata anche bene, ma non per mettere a spasso altra gente come quelli di Napoli.

Fossero Mandrake qualche risultato illusorio poteva anche aversi, ma dopo  aver gestito il ministero dell’occupazione il sig Di Maio, nulla sapente, si è fatto promuovere Ministro degli esteri. Speriamo che non combini altri guai. Non si è saputo più niente del Fondo del partito delle Cinque stelle che si era dato il compito di promuovere e finanziare attività imprenditoriali.

Se queste sono le premesse abbandoniamoli alla deriva ma senza portarli a Pantelleria per fare altro rumore e niente altro. Ma sbrighiamoci.

Dovevano rinviare le bollette e non è stato fatto. Anzi le bollette le poste non le ha neppure recapitate. Dovevano essere distribuiti soldi a pioggia e soltanto qualcuno li ha visti.

Hanno promesso mari e monti senza poter andarci in ferie ad eccezione loro che si fanno anche autotrasportare.

Bastavano 15 giorni di chiusura senza sprechi di soldi e di perdite economiche ma non vogliono neppure sentirselo dire. Con un quadro incerto è logico conservare le misure di sicurezza attive, ma non diamo luogo alla fiera delle baggianate a ripetizione sfidando la fortuna per chi non si è ammalato.

 

                                               Gioacchino Ruocco


A Castellammare di Stabia Fervore di fede sulla collina di San Cataldo per il santuario della Madonna della Libera. di Anna Iozzino







A Castellammare di Stabia


Fervore di fede sulla collina di San Cataldo

per il santuario della Madonna della Libera.

 

Si rende necessario il concorso dei fedeli per l'ampliamento del tempio

e la sistemazione della strada di accesso

 

Castellamare. dì Stabia, 22

 

Il piccolo tempio di Santa Maria della Libera, che ha sede sulla fertile collina di San Cataldo, di fronte all'incantevole golfo partenopeo, è insufficiente a contenere l'enorme afflusso di gente che vi giunge in devoti pellegrinaggi, provenienti da tutti i paesi vesuviani o in occasione di speciali funzioni liturgiche.            

Per esempio, quest'anno, nella notte di Natale, intere famiglie

salivano per la strada stretta a tortuosa che porta al Santuario per ascoltare la Santa Messa di mezzanotte. L'ora notturna e l'atmosfera natalizia rendevano il luogo ancora più suggestivo; gli alberi di ulivo proiettavano la loro ombra scura verso il ciclo, dove le stelle brillavano più lucenti che mai tra nuvole bianche e scure, che, spinte da una leggera brezza vagavano disordinatamente come un immenso gregge in cerca del suo pastore. In lontananza le luci delle case sembravano anch'esse tremule stelle, cadute sulla terra, in una notte di grazia.

A mezzanotte, il piccolo tempio, di stile neoclassico, e il cortile antistante, erano gremiti da una folla devota e commossa, e parecchie persone, visto che era impossibile assistere alla  S. Messa, a malincuore riprendevano la via del ritorno.

E’ pur vero, come tempo fa fu affermato dal comitato «pro Santuario della Libera», che ragioni di misticismo e di tradizione vogliono che il tempio conservi, anche nella devozione immensa che lo circonda, il carattere di un Eremo di alta montagna, ma bisogna tener presente che i fedeli che si recano al Santuario, attratti dalla speranza di essere liberati da mali fisici e spirituali, crescono ogni giorno di più e che  molti, specialmente in occasione di pellegrinaggi provenienti da Terzigno, Portici, Resina, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata, Torre del Greco, sono costretti a sostare nel piccolo cortile, poiché la chiesetta non riesce a contenere che un centinaio di persone. Ampliare il Santuario non vuol dire trasformarlo in un immenso tempio, cosa d'altronde impossibile, poiché sorge in una zona estremamente montagnosa, ma utilizzare sapientemente quel poco di spazio che ancora può essere sfruttato per ingrandirlo di qualche metro quadrato.

Altro grave problema che da anni non viene risolto, è quello della viabilità: un primo lotto di lavori è stato recentemente eseguito, ma l'ultimo tratto che porta al Santuario è ancora costituito da una mulattiera ciottolosa e disagiata. Sarebbe utile che le imprese cittadine di materiali da costruzione e anche quelle dei paesi vesuviani, unissero i loro sforzi per offrire gratuitamente quantitativi di materiali, per iniziare sia i lavori di ampliamento del Tempio che per migliorare la strada di accesso.

Il Santuario della Madonna della Libera oltre ad essere un nido di fede, è anche una culla d'arte, poiché il trittico dipinto sulla concavità della roccia è fattura di un vero artista. La Madonna, con in braccio il Bambino, ha alla sua destra S. Giovanni Evangelista, secondo la tradizione iconografica paleo-cristiana, mentre alla sua sinistra vi è un santo, in paramenti vescovili come quelli usati nei primi secoli del Cristianesimo. Padre Ludovico da Saviano, dopo approfonditi studi, ha identificato in quel santo, San Cirillo Alessandrino, il famoso Patriarca di Alessandria che si battè energicamente contro le eresie di Nestorio, che negava in Gesù Cristo una persona unica e non considerava Maria come Madre di Dio, ma solo come Madre del Cristo-uomo. La meravigliosa policromia del quadro, l'armonia delle masse, una pittura così satura di contenuto psicologico testimoniano l'esperienza tecnica e la sensibilità artistica dello sconosciuto e valente pittore che seppe fondere arte e fede cosi intimamente ed efficacemente da creare un vero capolavoro, il quale da anni parla un muto linguaggio di speranza ai cuori sofferenti.

Tra le varie ipotesi che sono state formulate per dare una spiegazione logica sia al titolo del dipinto, sia alla sua singolare posizione, la più accreditata è l'ipotesi iconoclasta.

Durante il secolo VII salì sul trono d'Oriente Leone l'Isaurico, che proibì ai cattolici di adorare le sacre immagini. Tutti coloro che non ubbidivano ai suoi ordini o si rifiutavano di consegnare le statue e i quadri sacri erano accusati di idolatria, perseguitati e uccisi. Anche a Stabia i soldati dell'imperatore seminavano il terrore fra la popolazione, distruggendo e bruciando le abitazioni dei Cattolici e imbrattando di calce anche opere di inestimabile valore artistico.

Gli Stabiesi furono costretti ad abbandonare la città in massa e si rifugiarono sul monte San Cataldo dove vissero per giorni e settimane interminabili, nel terrore di qualche assalto da parte delle orde bizantine e nello squallore più cupo di una vita randagia.

Fu allora che un ignoto pittore dipinse sulla vita roccia del monte San Cataldo la dolce immagine della Vergine, che venne chiamata dagli stessi Stabiesi «Santa Maria della Libera»,  e che, con la dolcezza del suo sguardo, infuse in quegli uomini cosi perseguitati il coraggio necessario per sopportare tutte quelle avversità.

Poi la persecuzione cessò e gli Stabiesi ritornarono in città, ricostruirono le loro case e, insieme agli orrori della persecuzione, dimenticarono anche la Vergine dipinta sulla roccia, che rimase esposta alla furia dei venti, delle acque e di ogni sorta di intemperie. Qualche secolo dopo la sacra immagine fu trovata da alcuni contadini, che edificarono in quel luogo una piccola e rudimentale cappella che fin dall’inizio fu meta di molti pellegrinaggi, specialmente parte dei comuni della penisola sorrentina, che, data la loro vicinanza al mare, erano continuamente minacciati dalle invasioni saracene.

Entro la fine dell'anno 1993 con una solenne funzione, sul capo di Santa Maria della Libera sarà posta una splendida corona d'oro, simbolo della immensa devozione dei fedeli per questa sacra immagine della Vergine, che da ben quindici secoli guarda e consola, dalla ripida parete rocciosa, con occhi dolci e pensosi, tutti coloro che si rivolgono a lei e che ispirò a don Ferdinando Palmini quella dolce ode che dice: “...ma soli - o popolo di Stabia, la Regina - a salutare e i mali - va al suo trono a deporre. -Oh! come lieto— si sentirà lo spirito allora quando - il volto nero, il volto mansueto, - ti fermerai mirando”.

 

 

Anna lozzino 

ROMA :  Anno CII -  Numero 21 -  Martedì 22 gennaio 1963 -  pag. 5

 

 


martedì 28 luglio 2020

Decreto agosto: dal lavoro alle tasse, il piano di Gualtieri


Decreto agosto: dal lavoro alle tasse, il piano di Gualtieri

Il titolare dell'Economia ha illustrato lo schema generale del nuovo decreto in audizione sul Piano nazionale di riforma (Pnr)


Mercato del lavoro, fisco, scuola: sono diversi i settori su cui il Governo intende intervenire con il decreto di agosto, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in audizione sul Piano nazionale di riforma (Pnr) e il nuovo scostamento di bilancio. Il titolare del Tesoro ha così illustrato lo schema generale del nuovo decreto, che si baserà sul nuovo scostamento da 25 miliardi richiesto dall’Esecutivo.
Le maggiori risorse, ha detto Gualtieri, saranno utilizzate “per occupazione, fisco e liquidità, enti territoriali, istruzione. Il Governo vuole intervenire e rendere più selettiva la Cig introducendo anche incentivi alle assunzioni”, ha poi annunciato. Ma Il decreto di agosto prevederà anche interventi “su automotive e turismo”, e anche “sulla questione del terremoto e sulla questione pertinenziali” delle spiagge, ha detto il Ministro.

Mercato del lavoro

“Sono all’esame interventi per sostenere il mercato del lavoro“, per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato e aiutare le imprese “a fare uscire lavoratori dalla cassa integrazione”. Ci sarà anche una deroga alle norme sui contratti a termine e la proroga delle procedure semplificate per lo smart working nel privato”, ha spiegato il Ministro. Che ha anche sottolineato come “i più recenti dati economici indicano che la nostra economia ha iniziato la risalita dal minimo di marzo-aprile”. La stima è che “la ripresa sia continuata in giugno e luglio, tuttavia il secondo trimestre registrerà in media una forte caduta del Pil con altrettanto marcato rimbalzo nel terzo trimestre”.

Fisco

Ma per far ripartire davvero l’economia, essenziali sono le iniziative di sostegno alla liquidità, che potranno contare, ha detto Gualtieri, su “misure di carattere fiscale”. Saranno quindi riprogrammate “le scadenze relative ai versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di emergenza prevedendo la possibilità di rateizzare il debito fiscale su un orizzonte temporale definito in modo da assicurare che per il 2020 si riduca sensibilmente il peso dell’onere che altrimenti graverebbe su contribuenti in difficoltà”.
Inoltre, saranno “ulteriormente differiti i termini per la ripresa della riscossione attualmente fissati al 31 agosto”, ha annunciato il Ministro. Ulteriore intervento sul tavolo del Governo, una più complessiva “riscrittura sostanziale del calendario fiscale per le partite Iva che superi il sistema degli acconti puntando sulla certezza di quanto incassato”.

Cassa integrazione

In merito alla Cig, in particolare, l’idea è quella di rendere “più selettiva la cassa integrazione guadagni: sono allo studio interventi in continuità alle misure attualmente in vigore con la proroga di 18 settimane della cassa integrazione”. Gualtieri ha proseguito annunciando “elementi di differenziazione e selezione della platea delle imprese”, mentre il Governo chiederà “a quelle che possono un contributo a questo strumento”. La differenziazione, ha poi proseguito, “sarà probabilmente basata sui dati della fatturazione elettronica, sul diverso impatto della crisi”.

Scuola

Alla scuola, saranno invece destinati 1,3 miliardi. “Innanzitutto ci saranno risorse aggiuntive, poco meno di un miliardo nell’anno scolastico per consentire le assunzioni a tempo determinato di docenti per ridurre il numero di studenti per classe”, ha detto Gualtieri. Inoltre, il Governo prevede di stanziare risorse anche per l’acquisto degli strumenti necessari per il rientro in sicurezza, tra cui “i famosi banchi”.
“Complessivamente si tratta di risorse significative: 950 milioni saranno ripartiti un terzo e due terzi tra ’20 e ’21, come l’anno scolastico, e circa 300 milioni andranno per le strutture che non sono solo per i banchi con le rotelle”, ha annunciato il Ministro.

lunedì 27 luglio 2020

Ancora a SPERARE una retrocessione ormai certa.


         Ancora a SPERARE una retrocessione ormai certa.
Caserta l'ha portata in Serie B e Caserta la riporta in cerie C.                                              (G.Ruocco)


Juve Stabia-Cremonese 1-2 (10°, 85° Ciofani, 95° Rossi)

Juve Stabia-Cremonese, segui la diretta testuale del match dallo stadio “Romeo Menti”: le Vespe obbligate alla vittoria per l’obiettivo salvezza

LIVE – Juve Stabia-Cremonese 1-2 (10°, 85° Ciofani, 95° Rossi)

 

90°+6 Finisce 2-1 per la Cremonese la sfida verità del “Menti”. Un risultato impietoso che costringe la Juve Stabia a dover vincere a Cosenza nell’ultima giornata di campionato per poter rientrare negli spareggi playout. Una Juve Stabia che ha subito il primo gol per un errore in uscita di Provedel nel primo tempo ma che poi, pur avendo il possesso palla per gran parte della gara, non ha mai seriamente impensierito il portiere Ravaglia della Cremonese. Cambi molto tardivi di Fabio Caserta, qualche scelta iniziale sbagliata come quella di Addae, tra i peggiori, e una squadra che nel lockdown non si è mai ritrovata. Venerdì prossimo Vespe di scena a Cosenza per l’atto finale. Le Vespe potranno solo vincere per disputare i playout altrimenti sarà retrocessione diretta.

95° gol di Rossi praticamente inutile a gara ormai finita. Colpo di testa di Cissè, parata di Ravaglia e tap-in di Rossi

85° Ciofani raddoppia per la Cremonese: va al tiro Arini dal limite, la palla viene ribattuta da Ciofani che non è in fuorigioco (tenuto in gioco da Forte) e batte Provedel per il 2-0 della Cremonese

82° entrano Rossi e Bifulco per Canotto e Di Mariano nella Juve Stabia

80° fa tutto molto bene Ricci che libera in area Di Mariano la cui conclusione è tutta da dimenticare

73° entra Cissè ed esce Addae nella Juve Stabia

71° ammonito Addae per simulazione

69° colpo di testa di Ravanelli su calcio d’angolo, palla di poco fuori

67° Addae ben servito in area di rigore va al tiro ma Ravaglia para da distanza ravvicinata

65° Di Mariano si libera bene sulla fascia sinistra ma sbaglia il cross mettendo sul fondo. Si gioca in pratica solo nella metà campo della Cremonese ma è un possesso sterile con le Vespe che non creano mai azioni pericolose andando a sbattere sempre sul muro difensivo eretto da Bisoli.

57° ammonito Zortea per fallo su Di Mariano

51° fallo di Crescenzi su Canotto, l’arbitro sorvola e lo stesso Crescenzi va al tiro con Provedel che para in bello stile

50° Cremonese pericolosissima con Claiton sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Addae di testa fa un involontario assist a Claiton che tira ma para Provedel in uscita

46° entra in campo Gustafson al posto di Castagnetti per la Cremonese

SECONDO TEMPO

47° Finisce il primo tempo con la Cremonese in vantaggio per 1-0. Un vantaggio che forse punisce troppo la Juve Stabia che aveva approcciato bene la gara ma poi è arrivato l’errore di Provedel che ha spianato la strada al colpo di testa di Ciofani su angolo battuto da Castagnetti dopo dieci minuti di gioco. Le Vespe dopo il gol subito hanno fatto fatica a creare gioco andando spesso a sbattere sul muro difensivo eretto da Bisoli. Sul finire del primo tempo un errore madornale del sig. Abbattista di Molfetta che non giudica da rosso un fallo da ultimo uomo di Claiton su Mallamo che si apprestava ad entrare in area e a battere Ravaglia.

46° annullato un gol di Forte per presunto fallo di Addae su Ravaglia in uscita o addirittura per fuorigioco millimetrico dello stesso Addae

44° errore gravissimo del sig. Abbattista che giudica solo da giallo un fallo di Claiton da ultimo uomo su Mallamo lanciato a rete

41° Zortea lavora un bel pallone sulla destra e va al tiro di sinistro con Provedel che fa buona guardia

36° Forte lavora un bel pallone al limite dell’area di rigore e libera al tiro Di Mariano di interno destro con la palla che sibila vicino al palo alla sinistra di Ravaglia. E’ la migliore occasione costruita dalle Vespe nel primo tempo

32° su angolo battuto da Calò dalla sinistra per poco la palla non termina in rete su deviazione di Ciofani per il più classico degli autogol

30° bruttissimo fallo di Castagnetti su Forte a centrocampo. L’arbitro Abbattista lo ammonisce

26° Juve Stabia che non riesce a ritrovarsi dopo la mazzata del gol di Ciofani che ha spezzato in due la gara a favore dei lombardi

24° ammonito Ciofani per perdita di tempo

20° Calò pesca Canotto in area di rigore ma ferma tutto l’arbitro fischiando fuorigioco

10° Cremonese in vantaggio: sul primo angolo battuto da Castagnetti, svetta di testa Ciofani e fa secco Provedel apparso nella circostanza in gravissimo ritardo. Nel frattempo notizie bruttissime dagli altri campi con il Cosenza in vantaggio per 2-0 ad Empoli con le reti di Bittante e Riviere

1° Juve Stabia in campo con un 4-2-3-1 con Mallamo dietro bomber Forte e Canotto e Di Mariano rispettivamente sulla fascia destra e sinistra. Il duo di centrocampo è costituito da Calò e Addae

PRIMO TEMPO

La Juve Stabia dopo la brutta prova dello stadio “Penzo” e la sconfitta molto grave con il Venezia, cerca in un “Romeo Menti” ancora a porte chiuse di tenere accesa la fiammella dell’obiettivo salvezza diventato sempre più difficile da perseguire. A due giornate dalla fine del campionato infatti le Vespe sono a quattro punti dalla zona salvezza e ad un punto dal Pescara quintultimo. Dietro corrono sia il Cosenza (ad un punto ormai dalle Vespe) che il Trapani (a tre punti). E proprio il Cosenza di Occhiuzzi ospiterà la Juve Stabia nell’ultima giornata di campionato.

Tra le Vespe ancora assente Salvatore Elia per problemi muscolari, torna dalla squalifica Francesco Di Mariano. Torna disponibile Karamoko Cissè. Problemi alla schiena per Roberto Vitiello. Tanta curiosità per vedere se mister Fabio Caserta tornerà al collaudato modulo tattico 4-3-3 che la Juve Stabia aveva utilizzato sia col Frosinone che col Chievo, abbandonandolo per un 4-3-1-2 senza risultati apprezzabili nel primo tempo col Venezia letteralmente regalato agli avversari.

Nella Cremonese di mister Bisoli, torna disponibile Valzania ma mancherà Terranova, in buon periodo di forma, per squalifica. Stagione finita per Deli e Piccolo, non convocato Kingsley mentre è pienamente recuperato Castagnetti che ha assorbito una botta rimediata con lo Spezia. Fuori all’ultimo minuto anche Parigini, ex di turno, per un risentimento muscolare.

La gara sarà diretta dal sig. Abbattista di Molfetta che sarà coadiuvato dai guardalinee Scatragli e L. Rossi mentre il quarto uomo sarà il sig. Marchetti.

 

FORMAZIONI UFFICIALI

JUVE STABIA (4-3-3): Provedel; Fazio (Melara dal 90°), Troest, Allievi, Ricci; Addae (Cissè dal 73°), Calò, Mallamo; Canotto (Bifulco dal 82°), Forte, Di Mariano (Rossi dal 82°)

Allenatore: sig. Fabio Caserta

CREMONESE (4-3-3): Ravaglia; Bianchetti, Claiton, Ravanelli, Crescenzi; Arini, Valzania, Castagnetti (Gustafson dal 46°); Zortea (Gaetano dal 89°), Ciofani, Palombi (Mogos dal 60°)

Allenatore: sig. Pierpaolo Bisoli

Una giornata spaziale per Castellammare con l'arrivo in città dell'astronauta Roverto Vittori,

Pierluigi Fiorenza
 è con 
Diana Carosella
 e altre 9 persone.

Una giornata spaziale per Castellammare con l'arrivo in città dell'astronauta Roverto Vittori, dell'astrofisica
Mariafelicia De Laurentis
premio Einstein 2020, dello scienziato Fabio Peluso, dell'ingegnere aeronautico
Marcello Spagnulo
presidente della società spaziale MarsCenter, del colonnello Aniello Violetti Dirigente Unità Politiche Spazio e Aerospazio presso la Presidenza del Consiglio e di tanti altri.
Tutti testimonial della candidatura stabiese a capitale della Cultura italiana 2022. Certo ci sono ancora tante criticità ma Castellammare, agli occhi di chi la vede per la prima volta o ci ritorna, appare bellissima. E allora perché non credere in un sogno e lavorare per trasformarlo in realtà?
I commenti di ieri, nei confronti dei nostri beni artistici e paesaggistici, sono stati autenticamente “spaziali”.
All'Amministrazione tocca impegnarsi sempre più per risolvere problemi decennali, a iniziare dalle Terme, e rilanciarne il turismo (l'unico settore che potrebbe ancora offrire una svolta produttiva). A noi cittadini, invece, tocca fare squadra senza sgambettarci.
Candidarsi a capitale della cultura italiana è un'occasione che non va sprecata se ancora vogliamo credere in un futuro migliore, nonostante le numerose difficoltà. Ma se mettiamo sempre il brutto davanti al bello sarà difficile rialzarsi.
(Gentilmente astenersi da commenti di chi è in campagna elettorale)
Pierluigi Fiorenza, Enrico Discolo e altri 155
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