venerdì 27 febbraio 2015

Chiesa di San Marco evangelista in Agro Laurentino: arch. Ennio Canino (Gente di Stabia)

Roma - Piazza Giuliani e Dalmati

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San Marco evangelista in Agro Laurentino
StatoItalia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Religionecattolica
DiocesiDiocesi di Roma
Consacrazione29 maggio 1972
Inizio costruzione1970
Completamento1972
Sito webSito della parrocchia
La chiesa di San Marco evangelista in Agro Laurentino è una chiesa di Roma, nel quartiere Giuliano-Dalmata, in piazza Giuliani e Dalmati.
Essa fu costruita su progetto dell’architetto Ennio Canino (Castellammare di Stabia 1924 - Parigi 2001) tra il 1970 ed il 1972, e fu solennemente consacrata il 29 maggio 1972 dal cardinale vicario Angelo Dell'Acqua. La chiesa ricevette la visita di due papi: Paolo VInell'aprile 1973, e Giovanni Paolo II nel gennaio 1984.
L'interno conserva una Madonna in bronzo del Perrotta, ed un Crocifisso urlante, sempre in bronzo, di U. Montalbano; nella cripta è esposta una serie di mosaici raffiguranti i Santi protettori dei paesi di origine dei profughi Giuliano-Dalmati (Alto Adriatico Orientale).
La chiesa è sede parrocchiale, eretta il 9 marzo 1950 con il decreto del cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani Pastoris vigilantis. Dal 1973 è sede del titolo cardinalizio di San Marco in Agro Laurentino. Essa è affidata alle cure dei Frati minori conventuali, che ne sono i proprietari.
Nella sede originaria dove era sita la chiesa, sorgono i giardini intitolati al maestro Lodovico Zeriav. All'interno di essi il monumento della Lupa romana di Pola.

Ennio Canino: Chiesa di Nostra Signora de La Salette

Chiesa di Nostra Signora de La Salette

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La chiesa di Nostra Signora de La Salette è una chiesa di Roma, nel quartiere Gianicolense, in piazza Madonna de La Salette.

Storia

Essa fu costruita tra il 1957 ed il 1965 su progetto dagli architetti Vivina Rizzi e Ennio Canino (Castellammare di Stabia 1924 - Parigi 2001) e dedicata alla Madonna de La Salette.
La chiesa è sede parrocchiale, istituita il 18 giugno 1957 con il decreto del cardinale vicario Clemente Micara Neminem quidem fugit, ed affidata ai missionari di Nostra Signora di La Salette, che ne sono i proprietari. Essa inoltre è sede del titolo cardinalizio di "Nostra Signora de La Salette", istituito da papa Paolo VI il 29 aprile 1969.

Descrizione

L’esterno è preceduto da un'ampia scalinata che dà accesso al tempio. La facciata è suddivisa in due terrazzamenti: sul primo è posta l’entrata; il secondo si caratterizza per alte vetrate che fanno da sfondo alla statua della Madonna titolare, apparsa nel 1846 a La Salette in Francia, su cui aggetta una specie di alto baldacchino in cemento armato. La chiesa è affiancata da un campanile, tra i più alti di Roma (il Quercioli lo misura in 52 metri).
L’interno è a pianta centrale con pareti in laterizio che convergono in modo sinuoso verso l’unico altare. Secondo il Quercioli
« Nostra Signora de la Salette da molti è giudicata un caposaldo dell’architettura sacra dei nostri giorni. »
(M. Quercioli, op. cit., p. 375)

Ennio Canino: architetto - Gente di Stabia in trasferta



È MORTO ENNIO CANINO 
Si è spento a Parigi uno dei maggiori maestri dell'architettura sacra del XX secolo. Amico e consulente di Paolo VI, era nato 77 anni fa a Castellammare di Stabia. 
Canino ha impostato l'approccio del nuovo linguaggio architettonico sacro successivo al Concilio Vaticano II, realizzando ben tredici chiese moderne. 
Tra le principali opere, figurano: la Chiesa di Corviale, quella di Stella Maris a Ostia, e a Roma la Chiesa madre dell'ordine delle Salette a Monteverde, la Chiesa di San Marco all'Eur, quella di San Liborio al Nomentano, e la sede del Banco di San Paolo in piazza dell'Opera. 
Libero docente di composizione architettonica aveva insegnato all'Università di Roma e a quella di Notre Dame negli Stati Uniti, Canino ha scritto, inoltre, numerosi saggi sull'architettura liturgica e sulla strutturazione dell'ambiente urbano. 
KwArt News di Giovedì 27 Settembre





Architetture religiose a Roma

Chiesa di Corviale, quella di Stella Maris a Ostia, e a Roma la Chiesa madre dell'ordine delle Salette a Monteverde, la Chiesa di San Marco all'Eur, quella di San Liborio al Nomentano, 
e la sede del Banco di San Paolo in piazza dell'Opera. 





giovedì 26 febbraio 2015

Ce steva na vota…



Ce steva na vota ‘a pacienzia ‘e Tatillo
ch’era n’nommo tanto tranquillo
ca comme jeva o comme veneva
tutte cose s’alliggereva.

LL’ommo cchiù ‘nfame ‘e isso redeva,
ca ll’ommo cchiù onesto a isso piaceva.
Faceva na vita ‘e pane e cepolla
‘e stiente e fatiche,

ma teneva na figlia Tatella
ch’era nu poco spullecarella.
Ma nun jenno p’’o lluongo e p’’o stritto
ve conto ‘o fatto deritto deritto

comme fuje ca Tatillo perdette
‘a pacienzia e ‘o rispetto
pe chi rispette ‘un avette p’’a figlia.
Cusumiello c’ogne gghjuorne passava

ogne juorne ‘e cchiù s’allargava
cu Tatella c’appena ‘o vedeva
sempe attuorne lle jeva
ch’era ancora na guagliuncella.

Pe farla figliola ce ne vuleva.
LL’Urdemo dente ll’era caduto
cu bbona salute a diece anne,
ma ‘o guaglione ca già s’allizzava

‘a tuccava e ‘a facette ‘mpazzì
ca chiagnette pe tutt’a jurnata
‘e nu chianto ca nun ghieva a fernì.
Comme fuje e nun fuje  mmiez’’o chianto

l’ascette  chello ch’ero succieso.
LL’ommo primma nun ce credette.
Nun puteve essere stato chillu
cricco, chill’ommo de niente.

O t’acchiappe ‘e schiaffe e faie finta
‘o l’acchiappe pe pietto e ll’accire!
Qua’ ragione, qua’ piso ‘e sustanze
na panza po’ suppurtà ?

L’acchiappaje e le rette
cu santa raggione pe stuorte e deritto
na lezione ca chi s’allicorde
le tremma  ancora ‘a voce a cuntarla,

pecchè ‘a tanno nun se cchiù visto
Nu fatto comme a chisto.
Nun ve conto ‘o riesto
pecchè ‘a pasta s’è cotta.

Si se ntosta l’aggio fa cu ‘a ricotta,
na frettata e ll’uoglio ‘n avaste.
Ce sta ggente ca sceglie ‘a ragione
e po’ ‘o vuto.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido   27/02/2015

Inserita nella raccolta “ Ce steva na vota”

lunedì 23 febbraio 2015

frana a Castellammare: famiglie isolate


Via Tuoro, come rilievo Google, 

è posta nel comune di Casola 

e non di Castellammare di Stabia


Maltempo in Campania, 

frana a Castellammare: famiglie isolate

domenica 22 febbraio 2015, 16:44 di 












Venticinque nuclei familiari, una comunità di recupero per tossicodipendenti e una piccola attività artigiana sono isolati a causa di una frana che ha trascinato a valle parte di via Tuoro, unica strada di collegamento tra Castellammare di Stabia (Napoli) e monte Coppola, ai piedi del monte Faito, nella zona più colpita dalle piogge di oggi in Campania con accumuli di 70mm. Sul luogo sono giunti i tecnici della Regione, la Protezione civile regionale e locale. Il vicesindaco Maria Rita Auricchio ha spiegato che la strada, al momento, è percorribile in piccola parte solo dai pedoni. Impossibile prevedere i tempi per il ripristino della viabilità. La frana ha trascinato a valle gran parte della strada e non si sa se sia possibile arrestare il movimento franoso. Via Tuoro è stata già in parte interessata da una frana a qualche metro da quella odierna, richiedendo l’intervento del Genio civile. A parte le forti piogge delle ultime ore, il sospetto è che nel terreno si stia infiltrando l’acqua trasportata da una enorme e antica condotta idrica lesionata.

Promozione di una fiaccolata per opporsi allo strapotere della delinquenza locale.





Se avessi dei dubbi non avrei esternato le mie idee che sono quelle che porto avanti da quando sono nato.
Ho dubbi invece sulla risposta di contrasto da parte della cittadinanza che si sente sana.
Capisco le paure, ma bisogna mettersi in gioco con la faccia e l'anima.
Smettiamola di dire armiamoci e partite.
I santi e gli eroi non sono quelli che fanno il lavoro sporco.
Saranno anche delinquenti quelli che mettono le bombe, 
ma, a differenza degli onesti, 
mettono in gioco la loro esistenza da quando qualcuno li messi ai margini della vita sociale.

Non suggerisco compromessi, ma un repulisti generale.

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Patrizia Ruocco ha commentato il tuo post in Ruocco Tribù.
 
Patrizia Ruocco 24 febbraio 9.03.46  

Potremmo anke noi qui a Marcianise ma ...... 

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P e r   o p p o r s i   a l l o   s t r a p o t e r e 
della delinquenza locale 

Castellammare di Stabia - Hotel Miramare



E' chiaro che una parte della popolazione è in evidente difficoltà economiche di sopravvivenza ed è anche chiaro che la politica locale è finita nelle mani di gente incapace di leggere il fenomeno sociale di decadenza dei valori morali che sta attraversando già da parecchi anni Castellammare di Stabia; è evidente che la gente non si accontenta più di pane e cipolle e che per sopravvivere bisogna quantomeno alimentarsi per conservare la propria dignità, ma è anche evidente già da molti anni che a Castellammare sono presenti gruppi di potere delinquenziali che non appartengo solamente a quelli meno indigenti che sono diventati spacciatori di droga.
Bisogna ammettere che questa città è diventata un laboratorio dove crescere ed addestrare la delinquenza futura.

Le continue note di cronaca vanno in questa direzione e le crassazioni, le speculazioni, il malaffare politico e privato non hanno più un freno.

Tutti sanno e tutti conniventi verrebbe da dire, ma quanti sanno e hanno le prove del denaro facile dovrebbero passarsi le mani sulla coscienza e recarsi presso il magistrato di turno per raccontare quello che sanno.

Non immaginavo una città tanto omertosa, tanto camorrista, tanto indifesa moralmente da diventare preda di quelli che fanno la voce grossa.

Non risparmiarono neppure Giovanni Paolo II che credette alla buona fede di persona martoriate salvo poi a scoprire che la storia era un'altra.

La cronaca fatta da soffiate o da incidenti di percorso ci fa scoprire che a Castellammare non si costruiscono più navi ma anche milioni di euro falsi, cattiva gestione di beni della comunità, arresti di personaggi insospettabili, professionisti di prim'ordine che fanno fallire per il proprio tornaconto l'infallibile raccolta della monnezza, la dissacrante distruzione di posti di lavoro con chioschi che non sono stati più riedificati.

Anche il calcio è stato preso a pretesto per arricchirsi da una delinquenza che tutti conoscono e nessuno riesce a distruggere, mentre tutti sanno dove alloggiano e sperperano i soldi cosi malamente guadagnati.

Scanzano che era ricordata come la cittadella rossa per la sua fede politica è diventata invivibile e dimenticata con fabbricati ancora in piedi in attesa di un prossimo terremoto sul quale lucrare dall'una e dall'altra parte del contendere il potere.

Su questo blog ho pubblicato una pagina di titoli  di cronaca del 2014 non per mettere merda in faccia alla città, ma per risvegliare dall'indifferenza quelli che hanno bisogno di una scossa.

Un sito locale "Il libero ricercatore" nella pagina o rubrica "Sei stabiese se..." raccoglie le motivazioni di quelli che dichiarano di sentirsi stabiesi se... ma non rintraccio fra esse neppure un proposito di essere stabiese e voler modificare il destino di questa città.

Un esempio positivo è l'Associazione Myo che ha richiamato l'attenzione sulla realtà di Via Santa Caterina
diventandone l'anima propositiva e fattiva di una rinascita e riqualificazione.

Altre sicuramente esistono,  ma difronte allo strapotere di atti camorristici e terroristici che ormai stanno diventando manifestazione abituali bisogna agire per fare pulizia dimostrando con fiaccolate, manifestazioni corali che la parte buona ancora esiste e non ha paura di nessuno.

Facciamo appello alle mamme che sono a conoscenza dei degradi familiari che poi si manifestano in maniera così tragica, ad abbandonare le posizioni di difesa del proprio territorio parentale e denunciare tutto quello che sanno. Il recupero della coscienza individuale per una più complessa e collettiva per interessi non di parte ma di tutti.

La rinascita non può passare attraverso un nuovo seppellimento della città che non cancellerebbe sicuramente i malvagi che hanno trasferiti i loro quartieri altrove, ma neppure attraverso un commissariamento dell'amministrazione che non può essere commissariata per stupidità, per negligenza.

Bisogna che la popolazione produttiva si riunisca attorno all'idea di una convivenza civile con un progetto di città futura aperta al benessere di tutti attraverso un patto sociale che riconosca i valori della legittimità, dell'uguaglianza, della libertà e della libera iniziativa.

Ordigno davanti al supermercato,

Castellammare. Ordigno davanti al supermercato, auto danneggiate e vetri delle case in frantumi

PER APPROFONDIRE: ipermercatoordigno
A+ A- Stampa
Un'esplosione ha danneggiato, intorno alle 22.30, l'ipermercato «Sole 365», aperto da circa un mese a Castellammare di Stabia, in via Pietro Carrese. Lo scoppio ha causato danni all'esercizio commerciale e ha mandato in frantumi i vetri degli appartamenti dei palazzi circostanti.

domenica 22 febbraio 2015

Delfina: deve essere accaduto qualcosa di brutto.... e commenti

Notizie

Dev'essere accaduto qualcosa di brutto... Si è sentito un boato... ho pensato a un tuono, ma ora si sentono continuamente delle sirene...
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