domenica 29 settembre 2013

PALERMO - Juvestabia : 3 - 0



Stadio La Barbera - Palermo
















Il resoconto dell’incontro parla poco di Juve Stabia, anche se non mancano da parte di essa momenti buoni e coraggiosi nell'affrontare la squadra avversaria che ha un carattere e una voglia di riscatto che la nostra non sembra avere.

Il minimo contrattuale è assolto sfruttando, come al solito, l’entusiasmo iniziale o la forza della disperazione che chi mena per prima mena due volte anche se pur avendo menato tante volte per prima poi è finita per prenderle lo stesso.


Il complessivo non ha forza nelle gambe e nel cuore e più di tanto non riesce a dare. Usciremo fuori, quasi certamente, da questa esperienza se non si corre ai ripari di un rinnovamento organizzativo ed identitario.
Non si può continuare a vivere con le eredità del passato. 

L’impostazione è sempre la stessa e ancora più deludente quando il capataz non è in panchina. I moduli possono variare, ma la qualità del gioco resta solamente istintiva. Una volta esaurita finisce con sonore mazziate e punti persi.

Certo anche la Juve Stabia è stata pericolosa, ma resta il fatto che i goal presi sono tre e la passeggiata a Palermo ha prodotto uno nuovo stallo oltre quello con il Lanciano che doveva segnarne la resurrezione.





Quando il modulo è la disperazione il risultato è sempre come quello di oggi. Una compagine male assortita che non riesce a muoversi dalla stazione di partenza.


A mio giudizio non c’è più niente da fare già da adesso. L’ultimo tentativo è quello di cambiare manico, come ha fatto il Palermo. 

Gattuso era un bravo giocatore, pieno di voglia di giocare e di onorare il suo contratto, che è una cosa diversa da essere un bravo tecnico. Onore a Gattuso, ma non basta il brevetto di allenatore per fare questo mestiere.

La partita è un cantiere in continua evoluzione e se non sia ha capacità organizzativa e di analisi degli avvenimenti che si susseguono in campo, l’impalcatura rischia di crollare come è crollata quella della Iuvestabia sotto il peso delle tre reti palermitane.

Palermo (4-3-1-2): Sorrentino; Morganella, Andelkovic, Terzi, Daprelà; Bolzoni, Barreto, Verre (dal 40's.t. Troianiello); Di Gennaro (dal 22's.t. Pisano); Dybala (dal 28's.t. Lafferty), Hernandez. A disp.: Ujkani, Pisano, Milanovic, Stevanovic, Lores, Ngoyi, Belotti. 
All.: Giuseppe Iachini

JUVE STABIA (4-4-2) Calderoni; Ghiringhelli, Lanzaro, Murolo, Zampano (dal 1's.t. Martinelli); Ciancio (dal 1's.t. Suciu), Jidayi, Caserta, Vitale; Di Carmine, Doukara (dal 22's.t. Sowe). A disp.: Viotti, Davì, Doninelli, Diop, Di Nunzio, Parigini. 
All.: Mauro Isetto


RETI: Di Gennaro al 23'p.t., Hernandez (pen.) al 35's.t., Lafferty al 47's.t.

ARBITRO: Filippo Melchiori (Ferrara)

ASSISTENTI: Alberto Tegoni (Milano) - Marco Avellano (Busto Arsizio)

AMMONITI: Andjelkovic, Barreto, Verre (PA), Vitale, Murolo (JS)

ESPULSI: Lanzaro (JS)

RECUPERO: 2' e 3' 

mercoledì 25 settembre 2013

Lucia de Cristofaro

Lucia de Cristofaro

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Biografia 






Nasce nel 1960 a Castellammare di Stabia (Na), secondogenita di Rosa Boerio e di Attilio de Cristofaro. Il padre è diretto discendente dei Baroni de Cristofaro di Scordia, in provincia di Catania (vedi Armoriale delle famiglie italiane), dipendente del Ministero della Ricerca presso l’Istituto di Genetica e Biofisica di Napoli, dopo la difficile esperienza vissuta durante la II Guerra Mondiale (Attilio de Cristofaro fu uno degli ufficiali italiani fatti prigionieri a El Alamein dato per disperso dalla CRI Internazionale e poi ritornato in Italia con mezzi di fortuna). Attualmente vive a Scafati (Sa), dove svolge quotidianamente anche la professione di docente, giunta al ventinovesimo anno di carriera. Bambina vivace ama i giochi all’aperto, anche se la sua passione sono il disegno, dove inizia a spaziare con la fantasia inventando tante storie. Accanita lettrice sin da piccola, a nove anni affronta tutta la saga delle avventure dei Corsari e di Sandokan di Salgari, e continua poi con i classici da I promessi sposi a Guerra e Pace, daMadame Bovary a Anna Karenina, tutte eroine dall’animo romantico da cui non riuscirà a guarire nemmeno da adulta. Ma sarà la letteratura, la saggistica e la poesia impegnata a caratterizzare la sua giovinezza, quando partecipa ai collettivi studenteschi e alle redazioni degli allora giornali ciclostilati. Dal 1978 al 1986 si interessa della direzione artistica di una discoteca napoletana, contemporaneamente studia all’università, e lavora part-time nel settore immobiliare, nel settore pubblicitario e della comunicazione, facendo anche esperienza per alcuni mesi presso un noto studio legale. Dal 1980 al 1983 lavora presso un'importante agenzia investigativa, ma sarà attraverso la poesia e la narrativa che riuscirà a trovare la sua massima espressione professionale e artistica. Nel settembre del 1983, vincitrice di concorso, inizia la sua carriera di docente. Il 7 luglio 1984 convola a nozze con Arturo Fiore e da questa unione nel 1985 nasce il primogenito Adriano e nel 1992 la secondogenita Laura. Nel 1997, dopo aver scritto tante sceneggiature teatrali per amici attori e per la scuola, pubblica il suo primo romanzo La doppia vita di Rosalin, cui seguiranno altre opere e tanti premi letterari. Nel 2001 fonda insieme ad Arturo Fiore la Albatros Edizioni, di cui è oggi presidente. La casa editrice, oltre a diverse opere letterarie, edita la rivista mensile Albatros Magazine, di cui è direttore responsabile. Dal 2005 è annoverata tra i soci del Rotary - Distretto 2100, attualmente al club Maddaloni, ed è inoltre Socio Onorario di varie associazioni letterarie o che operano in varie nazioni a livello medico e di supporto alla popolazione. Nel 2010 si candida alla Regione Campania, ottenendo un ottimo riscontro di voti come prima esperienza politica pur non riuscendo ad essere eletta. Nel 2010/2011 ha diretto il mensile Rotary - Distretto 2100 e dal 2010 è direttore del mensile Volcei Oggi. Attualmente viaggia molto per tenere seminari sulla scrittura creativa e la comunicazione, e tanti sono ogni anno i suoi interventi in rassegne letterarie e artistiche in qualità di critico.

La carriera nella scuola [modifica | modifica sorgente]

Nel 1982 partecipa al concorso statale del Ministero della Pubblica Istruzione e lo vince, prendendo servizio a settembre 1983. Nello stesso anno le viene affidato il compito di soprintendere alle elezioni di Istituto. Nel 1985 ha il suo primo incarico di vicariato, cui si succedono varie nomine: responsabile di plesso per vari anni, coordinatore di corsi di aggiornamento, collaboratore del dirigente per svariati anni, tutor di Storia, referente all’ambiente dal 1985, figura strumentale, figura sensibile, sindacalista.

La carriera da scrittore [modifica | modifica sorgente]

Nel 1997 esordisce nella narrativa con La doppia vita di Rosalin (Edito da Marotta Editore). Il romanzo giallo, genere che l’autrice predilige, ottiene ben presto un successo di lettori e di critica. L'opera vince il "Premio Lerici" per la narrativa edita, ed è oggi arrivato alla sesta ristampa. Inizia così una fervente attività di scrittrice e di poeta, con tanti riconoscimenti assegnategli in tutta Italia, tra cui il "Premio Montecatini", il "Premio Viareggio Tavolozza", due edizioni del "Premio Città di Venezia" (premio conferitole dal grande poeta Mario Luzi), il "Premio Cervantes Città di Barcellona" (premiazione avvenuta in occasione della Fiera del Libro di Barcellona), il "Premio scrittore esordiente" al Salone del Libro di Torino nel 1999, il "Premio Donna dell’Anno" nel 2000, il "Premio Università della Magna Grecia" nel 2006, quattro edizioni del "Premio Lerici" per la narrativa e la poesia inedita, quattro edizioni "Premio Città di Fucecchio", due edizioni del "Premio Città di Empoli", due edizioni del "Premio Città di Pompei", due edizioni del "Premio Primavera Strianese". È stata inoltre investita dell’onorificenza di Accademico dell’Accademia dei Sarrastri e di Accademico di Paestum. Nel 1998 pubblica con la Versiliana Editrice Il tempio della vanità (giunto alla seconda ristampa) e nel 1999 Racconti di fine millennio, (Versiliana Editrice - due ristampe) che offrono uno spaccato su un secolo ormai al tramonto, attraverso protagonisti antieroi che vivono le trame felici e drammatiche della quotidianità. Nel 2000 pubblica Venere allo specchio (Albatros Edizioni - quattro edizioni) con discreto successo, ma la svolta arriverà nel 2006 con la pubblicazione del romanzo L'impronta della verità, considerato dalla critica anche vero e proprio saggio narrativo-antropologico, basato sulle esperienze vissute dall'autrice durante i suoi diversi viaggi in Africa, capace di narrare luoghi e personaggi immersi nella fitta rete di illegalità che fa soffrire l’intero continente. Nel 2008 ritorna, quindi alla poesia pubblicando Quattro pensieri diversi (Albatros Edizioni).

La carriera da giornalista [modifica | modifica sorgente]

Dal 2003 è alla direzione di Albatros Magazine, nato da una sua idea nel 2001. A tale progetto partecipa inizialmente solo come direttore editoriale in qualità di Presidente della Albatros Edizioni, per poi assumere in prima persona la direzione del Magazine che detiene tuttora. Tanti sono i convegni cui partecipa come relatore e le lezioni a giovani che desiderano avviarsi alla carriera giornalistica. Numerosi, poi, sono i riconoscimenti che le sono assegnati negli anni per l’impegno e lo stile della rivista, che in poco tempo diventa punto di riferimento di settore in Italia e all'estero presso le comunità italiane. Dal 2009 dirige anche la rivista Volcei Oggi[1] del Comune di Buccino (Sa), con l’obiettivo di far conoscere i preziosi reperti storici di tale località agli studiosi di tutto il mondo. Dal 2009 al 2010 dirige il magazine del Rotary Club Nocera Inferiore-Sarno, mentre l'anno successivo dirige la rivista del Rotary Distretto 2100 ed è capo Ufficio Stampa Rotary International - Distretto 2100.

La Presidenza della Albatros Edizioni [modifica | modifica sorgente]

La de Cristofaro è Presidente, sin dalla sua fondazione, della casa editrice Albatros Edizioni, che ha come vocazione la promozione di autori giovani e meno giovani, che per la prima volta si affacciano sul panorama editoriale italiano. In virtù di tale logica, oltre a diverse pubblicazioni presentate nel tempo in occasione dei principali book fair internazionali (Torino, Roma, Barcellona, Francoforte) ogni anno organizza il Premio Nazionale di Poesia, Arte, Narrativa e Musica Albatros, che gode dei patrocini della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Esercito Italiano, dell’UNICEF, con un Premio di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica, della Presidenza della Camera dei Deputati, del Ministero Beni Culturali, del Rotary International e di tanti altri enti di solidarietà.

Opere [modifica | modifica sorgente]

  • 1997, La doppia vita di Rosalin (Marotta Editore – primo editore) ISBN 8889752092
  • 1998, Il tempio della vanità (Versiliana Editrice- primo editore)
  • 1999, Storie di fine millennio (Versiliana Editrice- primo editore)
  • 2001, Venere allo specchio (Albatros Edizioni) ISBN 8889752017
  • 2005, L’impronta della Verità (Albatros Edizioni) ISBN 8889752068
  • 2008, Quattro pensieri diversi (Albatros Edizioni) ISBN 9788889752050

Riconoscimenti [modifica | modifica sorgente]

Premi Letterari:
  • Premio Martedì letterari – Salerno – 1997
  • Premio Città di Lerici – 1997
  • Premio Città di Lerici – 1998
  • Premio Nazionale Messaggi di Natale – Fucecchio - 1998
  • Premio Internazionale “La Rocca - Città di San Miniato”[2]– 1998
  • Premio Città di Fucecchio - 1998
  • Premio San Marco città di Venezia – 1998
  • Premio Internazionale "La Rocca - Città di San Miniato" - 1998
  • Premio Città di Pompei – 1999
  • Premio Città di Lerici – 1999
  • Premio Nazionale "Primavera Strianese" – 1999
  • Premio San Marco - Città di Venezia – 1999
  • Premio Nazionale Città di Montecatini – 1999
  • Premio Città di Fucecchio - 1999
  • Premio Città di Lerici – 2000
  • Premio Città di Fucecchio - 2000
  • Premio Viareggio Carnevale – 2000
  • Premio Città di Pompei - 2000
  • Premio Internazionale La Rocca – Città di San Miniato - 2000
  • Premio Letterario Europeo “Miguel de Cervantes” – Barcellona – 2000
  • Premio San Marco - Città di Venezia - 2000
  • Premio Viareggio Carnevale - 2000
  • Premio Città di Fucecchio – 2001
  • Premio "Autore del Salone" - Torino – 2001
  • Premio letterario Internazionale Lev Tolstoj – Luco dei Marsi - 2001
  • Premio “Verso il duemila” – 41ª Edizione – Salerno - 2002
  • Premio Nazionale Paestum – 2002
  • Premio Poesia “Amici di Rivalto” – Premio “Rivalto-Robetto-Magni” - 2002
  • Premio Nazionale “Il simposio” - 2002
  • Premio Nazionale Paestum - 2003
  • Premio "Franco Bargagna” – Pontedera - 2002
  • Premio "Storie di donne - FENALC", Provincia di Salerno – Salerno - 2003
  • Premio "Accademia Sacrita Theodora" – Milano – 2005
  • Premio Megaris – 2005
  • Premio Megaris – 2006
  • Premio "Università della Magna Grecia", Dimensione Sud - 2006.
  • Premio Nazionale “Il Simposio” – 2008
  • Premio Laurentum - 2011
Ha ricevuto inoltre riconoscimenti per l'attività giornalistica da:
  • Città di Angri - 2003
  • "BNL – Noi per la vita" – 2003
  • "Machaka project – Trame Africane" – 2003
  • Movimento Artistico Internazionale "Esasperantismo – Logos & Bidone" – 2004
  • "Grifodoro – Someliere" - 2005
  • Comando Divisione Esercito Italiano – Executive Multiply International - 2006
  • Associazione “Dario Prisciandaro” – 2007
  • Associazione Lucania “Giustino Fortunato” - 2008
  • Associazione Giornalisti Valle del Sarno – 2010
  • Associazione "Dario Prisciandaro" – 2011
  • Premio Eccellenze napoletane – San Giorgio a Cremano - 2011
  • UNICEF – 2010 – La città dei Bambini e delle Bambine

Onorificenze [modifica | modifica sorgente]

  • Membro Albo D’oro Progetto Athanor della Binghamton University Of New York
  • Membro Accademia Sarrastri
  • Membro Accademia di Paestum
  • Presidente Onorario “Nuova Officina” ONLUS
  • Membro Onorario "Fondazione Perrone" ONLUS

JUVE STABIA - LANCIANO : 0 - 1



Amara la sconfitta di ieri che ci ha dato ancora una volta la misura dell'impotenza della squadra di casa ad assolvere il proprio impegno agonistico segnando una media di goal che se fosse rispettata la porterebbe dritto dritto in serie C finendo il campionato con 32 punti.

Leggendo la cronaca dell'incontro c'è da dire sempre la stessa cosa: correre senza misura e giudizio rende sterile l'impegno oltre alle penalizzazioni che si stanno sommando incontro dopo incontro.

L'arbitro sbaglia e con lui i guardia linee, ma se non si gioca con calma e serenità sarà ancora e sempre così.

Ieri il Lanciano era una squadra che si poteva battere, ma senza se è mancato alla squadra la lucidità, la quadratura, la visione del gioco da svolgere per arrivare al goal mentre quello prodotto non ha fatto altro che produrre confusione, tensione emotiva, stanchezza e assenza di una visione della porta avversaria che una volta a tiro sembrava spostarsi dalla traiettoria del pallone.

Quante volte il risultato arriva su tiri piazzati e ieri la Juve Stabia  ha tirato 13 angoli che non hanno prodotto le segnature sperate, le difficoltà difensive che generalmente provocano nei giocatori avversari.

Penso che Braglia non abbia  ancora le idee chiare e una visione esatta della configurazione della squadra. Penso che dovrebbe prendersi un periodo di riposo e meditare,  invece è l'unico allenatore inamovibile.


TABELLINO
JUVE STABIA (4-2-3-1): Calderoni; Ghiringhelli, Lanzaro, Contini, Zampano; Doninelli (5' s.t. Doukara), Jidayi (31' s.t. Murolo); Sowe, Scozzarella (33' s.t. Suciu), Vitale; Di Carmine. All. Braglia.

LANCIANO (4-3-3): Sepe; De Col, Troest, Amenta, Mammarella(31' s.t. Nicolao); Casarini, Minotti (40' s.t. Buchel), Vastola (31' s.t. Di Cecco); Thiam, Plasmati, Turchi. All. Baroni.

ARBITRO: Diego Bruno di Torino
ASSISTENTI: Valerio Pegorin di Latina - Daniele Ceccarelli di Terni
IV UOMO: Maurizio Ciampi di Roma 1

MARCATORI: 45' p.t. Thiam
AMMONITI: Lanzaro, Contini, Vitale (JS); Plasmati, Vastola, Thiam, Casarini, Minotti (L)
ESPULSI: Contini (JS) al 22' s.t. per doppia ammonizione; Scozzarella (JS) al 50' s.t. per proteste
CORNER: 13 - 0

NOTE: 5' rec. p.t.; 6' rec. s.t.

lunedì 23 settembre 2013

Impressionisti a Palazzo Pitti

23/9/2013


GALLERIA D'ARTE MODERNA DI PALAZZO PITTI, FIRENZE

12 capolavori dal Museo d'Orsay. Degas, Monet, Cezanne, Renoir, Pissarro, Fantin Latour e un'opera di Paul Guigou; la mostra potrebbe suggerire ulteriori strade di studio e ricerca per mettere in luce possibili contaminazioni tra la cultura francese e quella toscana.

COMUNICATO STAMPA
Lo straordinario evento è frutto di uno scambio fra i due importanti istituti museali francese e italiano. A cura di Simonella Condemi e Rosanna Morozzi. 

Infatti il Museo d’Orsay, nel segno della reciprocità, ha prestato i 12 capolavori impressionisti a seguito dell’importante contributo della Galleria d’arte moderna che ha reso possibile la realizzazione a Parigi, presso il museo de l’Orangerie dal 10 aprile al 22 luglio scorsi, della mostra “I macchiaioli des impressionistes italiens?" 

19 capolavori dei maggiori protagonisti del movimento toscano, oltre al prezioso Album lo Zibaldone di Telemaco Signorini, sono usciti per tre mesi dalla galleria fiorentina, l’istituzione che possiede la più importante raccolta di opere del movimento macchiaiolo. Così la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti ha voluto dare il proprio sostanziale contributo a questo scambio culturale che mette in luce sincronicità del sentire e analogie di ricerca fra artisti francesi e italiani nella seconda metà dell’Ottocento. 

Due Degas, due Monet, due Cezanne, due Renoir, due Pissarro, un Fantin Latour oltre ad un’opera di Paul Guigou in mostra potrebbero suggerire ulteriori strade di studio e ricerca tese a mettere in luce alcune possibili contaminazioni tra le due culture francese e toscana, che possono aver costituito un punto di riferimento essenziale anche per le esperienze del nostro novecento. 

Le opere provenienti dal Museo d’Orsay troveranno ad accoglierle in mostra due Pissarro Il taglio della siepe e l’Approssimarsi della bufera, oltre ad un piccolo olio di Alphonse Maureau Sulle rive della Senna, che facevano parte della collezione di Diego Martelli - critico d’arte molto vicino ai pittori macchiaioli nonché uno dei primi sostenitori in Italia dell’impressionismo - e furono da lui legati al museo con atto testamentario del 1894. 

Martelli aveva del resto sempre sperato, e lo aveva scritto più volte, di unire queste sue opere ad alcune tele di Fattori, di Gioli e di altri esponenti del movimento macchiaiolo per dimostrare, attraverso un confronto diretto tra le opere, le somiglianze tra i due linguaggi. 

La mostra non intende dare una lettura critica né trovare corrispondenze tra i diversi modi di intendere il vero ma, semplicemente, esporre queste opere impressioniste e di altri esponenti di punta dell’Ottocento francese come una rara occasione per riflettere sul pensiero culturale e filosofico che aveva portato a risultati così moderni già verso il settimo decennio dell’Ottocento. 

Risultati formali che in qualche misura possono avvicinare le idee da cui nascono le impressioni francesi a quello positivo che era sottinteso attraverso un procedimento analogico ai risultati della pittura macchiaiola. 

Abbiamo così pensato di presentare le opere attraverso il linguaggio di forma e di contenuto, suddividendo il percorso espositivo, per facilitarne la comprensione, in due sezioni diverse ma affini: la prima l’En plein air dedicata alle rappresentazioni di esterni: ai paesaggi ed al rapporto con la luce e le sue vibrazioni, iniziando da una Lavandaia di Paul Guigou del 1860, uno studio di nudo femminile di Auguste Renoir del 1875-76, per proseguire con Camille Pissarro, Sentiero in mezzo al bosco in estate, del 1877, mentre il L’approssimarsi della bufera, del medesimo anno, è della Galleria d’arte moderna così come Il taglio della siepe del 1878. Sempre di Pissarro Un angolo di giardino all’Hermitage del 1877, mentre di Claude Monet la tavola del 1875 raffigurante Les Tuileries e del 1890 La Senna a Port - Villez . 

La seconda sezione, dedicata agli interni, si apre con la Lettrice del 1861, e procede con un interno di natura collettiva e sociale, la Prova di balletto sulla scena del 1874, uno dei capolavori di Edgard Degas, poi con il Ritratto di donna con un vaso di porcellana del 1872 per giungere alle due nature morte di Cèzanne Il vaso blu del 1889-90 e Natura morta con cassetto aperto del 1877-79 e, a conclusione del percorso, un ritratto del 1911 di Augusto Renoir Gabriella con la rosa. 

Catalogo Sillabe 

Enti promotori: 
Ministero per i Beni e le Attività Culturali 
Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana 
Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze 
Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti 
Museo d’Orsay 
Firenze Musei 

Ufficio stampa 
Opera laboratori Fiorentini – Civita Group 
Salvatore La Spina Tel. +39 055 290383 - Cell. +39 331 5354957 -ufficiostampa@operalaboratori.com 
Camilla Speranza Tel. +39 055 217265 - Cell. +39 333 5315190 -camilla.speranzaufficiostampa@gmail.com 
Barbara Izzo e Arianna Diana - Civita Servizi Tel. +39 06 692050220-258 - Cell. +39 348 8535647 - izzo@civita.it - diana@civita.it 

Inaugurazione 23 settembre 2013 ore 17.30 

Galleria d'arte moderna - Polo Museale Fiorentino 
Palazzo Pitti piazza dei Pitti, 1 Firenze 
Orario: 8,15 – 18,50, chiuso lunedì 
La biglietteria chiude alle 18.05 
Biglietto intero: € 8,50 
Biglietto ridotto: € 4,25 
Biglietto gratuito meno di 18 anni e oltre i 65 anni 
Il biglietto è valido anche per l'ingresso alla Galleria Palatina

domenica 22 settembre 2013

CITTADELLA - JUVE STABIA : 0 / 2 (5 giornata andata)


Stadio Cesare Tombolato - Cittadella

Mi meraviglia Braglia quando a proposito di Sowe afferma: "Ha disputato un ottimo match anche se deve ancora crescere molto. Non capiterà sempre di avere tre o quattro occasioni dinanzi al portiere, bisogna imparare a capitalizzare la minima opportunità" e mi chiedo, perplesso: - Ma Sowe prima di ieri che mestiere faceva ? La memoria mi risponde: - Giocava a pallone già da molti anni. E allora quando imparerà questo giovanotto a giocare veramente dominando il suo istinto ? Quando imparerà a tirare in porta da qualsiasi angolazione e in qualsiasi occasione ? Al circo equestre i giocolieri prima di mettere a repentaglio la propria vita o di fare figuracce provano e riprovano i loro numeri fino alla noia, fino a diventare degli automi. Invece, mi sembra che i giocatori, dopo la partita appendono i loro piedi al chiodo per riprenderli il giorno del nuovo incontro.

Il patron del circo equestre non fa scendere in pista nessun acrobata se non li vede in buone condizioni fisiche, se durante la settimana non si sono rotti la schiena provando e riprovando e questo avviene anche per i clawns, per gli operai di scena.

Una volta si diceva che alcune squadre, quando i risultati arrivavano  serialmente, giocavano a memoria passando la palla al compagno di squadra che doveva trovarsi in una certa parte del campo e cosi via. Oggi ci meravigliamo, ad incominciare dal patron e giù a seguire, se la squadra consegue un risultato positivo dopo tre sconfitte ed un  pareggio. Roba incredibile! Che l’allenatore ha indovinato il modulo di gioco e le sostituzioni. Ma allora durante gli allenamenti i giocatori cosa fanno?

E’ anche vero che tutti gli anni gli elementi vengono rinnovati sostituendo quelli che ritornano alle squadre di provenienza per scadenza dei prestiti o sono ceduti per rimpinguare le casse societarie, ma se non si ha in testa una squadra ideale come si può costruirne poi una che funzioni ?

Comunque il risultato di ieri, positivo nelle sua sostanza, risolleva un po’ l’animo di chi si nutre di queste soddisfazioni, di chi spende qualche euro per seguire la squadra e si aspetta un certo ritorno emozionale per scemare la miseria degli altri giorni, per continuare ad avere un argomento di discussione su cui argomentare e dire la propria come la mia che resta al di sotto della sufficienza per un’attività che produce poco indotto e quel poco si sviluppa altrove, che non riesce a diventare un soggetto organico  dell'economia cittadina nonostante gli sforzi economici che investiti altrove potrebbero produrre posti di lavoro per la popolazione residente che attualmente arranca.

Tornado alla partita la cronaca ci racconta di una squadra arrembante come al solito e di occasioni mancate, di fuori giochi inesistenti e di sostituzioni che sono riuscite nell’intento di contenere la pressione offensiva del Cittadella che sembra il ricordo della squadra che ha ormai il posto fisso in B, ma anche delle segnature arrivate al 33’ ad opera di Lanzaro derivata dalla punizione battuta da Scozzarella e al 57” ad opera di Sowe, forse il migliore in campo. Tutto il resto ha importanza solamente per annotare che la squadra e l’allenatore stanno, probabilmente, trovando la strada della propria identità e i troppi ammoniti.



CITTADELLA (4-2-3-1): Di Gennaro, Pecorini, Gasparetto, Pellizzer, Sosa; Paolucci (dal 24's.t. Coralli), La Camera; Di Roberto, Donnarumma (dall' 11's.t. Perez), Minesso; Montini. A disposizione: Pierobon, Marino, De Leidi, Gasparetto, Di Donato, Alborno. All. Foscarini

JUVE STABIA (4-2-3-1): Calderoni; Ghiringhelli, Lanzaro (dal 31's.t. Suciu), Contini (dal 1's.t. Murolo), Zampano; Scozzarella, Jidayi; Sowe (dal 15's.t. Martinelli), Caserta, Vitale; Di Carmine. A disposizione: Viotti, Doninelli, Diop, Baraye, Doukara, Parigini. All. Braglia


ARBITRO: Candussio di Cervignano del Friuli

RETI: Lanzaro 33 p.t., Sowe al 12's.t.

AMMONITI: Ghiringhelli, Martinelli, Murolo (JS)

RECUPERO: 0 e 5' 

sabato 21 settembre 2013

Me pare na pupata...








Me pare na pupata.


Me pare na pupata,
ma tiene già
‘na quarantina ‘e anne…?
I' te ne deve quaccheduno ‘e meno.

Piccerenella… eppure nun me pare.
Si bella tosta ca dint’a chesti mane
ce trase appena
comme te piglio piglio…

Nun pierde maie ‘o curaggio ‘e sta cu me:
pazzeo e tu pazzie
e ce screvimme nu sacco ‘e fessarie
ogne juorno ca passa,

ogne sera ca tuorne e m’arrepassa 
pazzianno e redenno
ca ll’uocchie mie rideno
guardanno tutto stu bbene ‘e Ddio 

ca te puorte appriesso..
Comme se sbaglia ‘a ggente !
‘O saie invece a me che m’hanno ditto ?
Ca pare ‘o nonnio mio 

e invece so’ deritto comme ‘o fuso
e sempre pronto all’uso.
Pazzeo e m’arrecreo a faccia ‘e chille

c’ammirieno e se sceppeno ‘e capille
senza sapè 
ca si tanta felice assieme a me.


G Ruocco

sabato 14 settembre 2013

JUVE STABIA - SIENA : 2 / 2



Pensavo ad un sonora sconfitta e invece è arrivata una mezza vittoria che se non mette allegria risveglia la speranza che, ultima a morire, fa pensare che nonostante un Braglia attivo e fantasioso la squadra incomincia a trovare il suo alito di vita.

Le partite si giocano però in due o in ventidue anche se qualche volta ci si mettono guardialinee

, arbitro, allenatori e sostituzioni.

Una volta fischiato l’inizio la partita acquista il volto che gli si voleva dare, ma strada facendo non sempre il calcolo riesce, non sempre la palla prende la traiettoria giusta, non sempre il calcio che gli è stato impresso la fa andare dove si vuole. Certe volte  è l’aria che le fa cambiare direzione, altre volte è la stessa aria a portarla in porta. E quando i giochi sembrano fatti per il vantaggio acquisito succede che i perdenti diventano più arrembanti e i loro tiri più pericolosi e ficcanti e lo sforzo di Scozzarella  (24 p.t.) e il rigore su Di Carmine trasformato da Vitale al 32 (p.t.) vanno a farsi benedire col rischio di perdere la partita.

Braglia ha tanto da recriminare e fa bene, ma deve trarne le dovute conclusioni allenando i giocatori che gli sono stati affidati ad essere più attenti e imporre loro moduli di gioco per evitare a ripetizione sempre le stesse recriminazioni.

Colpire in contropiede dovrebbe essere uno dei temi da affrontare. Giocare a testa bassa stanca e gli esempi di risultati largamente positivi dell’anno scorso annullati da ripartenza dell’avversario si sprecano. Sembra che la cosa si sia ripetuta già due volte quest’anno con lo Spezia e oggi col Siena.


JUVE STABIA (4-2-3-1): Branescu; Ghiringhelli, Lanzaro, Contini, Zampano; Scozzarella, Suciu; Sowe, Caserta, Vitale; Di Carmine. All. Braglia.

SIENA (4-3-3): Lamanna; Angelo, Morero, Dellafiore, Feddal Zouhair; Pulzetti, D'Agostino, Valiani; Rosina, Paolucci, Giannetti. All. Beretta.

ARBITRO: Claudio Gavillucci di Latina
ASSISTENTI: Massimo Melloni di Modena - Valentino Paiusco di Vicenza

IV UOMO: Federico La Penna di Roma 1



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