martedì 20 agosto 2013

GELATAIO AMBULANTE

Dal "Libero Ricercatore"








E' un'attività non scomparsa del tutto. Le difficoltà di questi giorni a trovare un posto di lavoro, specialmente per quelli più anziani, portano a riscoprire quello che la civiltà industriale ha in buona parte cancellato. 

La storia qualche volta aiuta a risolvere i problemi della contingenza rimettendo in campo idee superate, atteggiamenti dismessi, ripieghi su un modello di vita che aveva valori nell'assenza di spreco basandosi su una vita più morigerata.

A leggere gli annunci pubblicitari su Internet direi che il mestiere ambulante di gelatiere o gelataio non è mai scomparso del tutto. In buona parte si è trasformato in postazioni d’attesa utilizzando non più il carrettino, mosso a pedali a spinta, a forma di barchetta con il quale il mestierante girava per il paese o per le contrade o i quartieri di una città che si andava dilatando.

Oggi si utilizzano camper, furgoni di media dimensione, guidabili con patente b, con allestimento per la vendita ambulante di gelati, granite e altri tipi di alimenti e bevande che hanno un valore da 25.000,00 € in su, se usati, fino a 12 pozzetti raffreddati da un impianto di refrigerazione su automezzo per 40 Kg di gelato vendibile contemporaneamente e dotato in oltre di frigoriferi e celle per la refrigerazione di alimenti e bevande.
Dalle foto raccolte si nota  che questi punti di vendita hanno sede in posti ormai destinati, ma esistono ancora luoghi dove il carrettino per la vendita delle granite non è rimasto solamente un ricordo.
Inoltre quanti italiani del nostro nord andavano nei paesi confinanti Francia, Svizzera, Austria, ecc.a vendere il gelato che avevano imparato a fare per rallegrare i momenti di isolamento passati nelle malghe ad accudire il bestiame.
Le regole sono cambiate in garanzia del consumatore che desidera non solo far fronte ai suoi ricordi ma anche al desiderio di calmare la propria arsura per mezzo di una granita o di un gelatino artigianale che ha caratteristiche meno uniformate a quelle della produzione industriale ma molto più rispondente a quelli della fanciullezza e della genuinità dei gusti naturali.
L’ambulante negli anni passati era quasi sempre quello che si improvvisava giorno per giorno venditore di prodotti stagionali che si prestavano nel succedersi delle stagioni. Il più delle volte iniziava questa attività che chiedeva solamente un po’ di faccia tosta e qualche lira di capitale per sbarcare il lunario, per arrivare ad accumulare qualcuna per i periodi grami.
Finita la stagione l’ambulante gelataio scompariva, ma te lo trovavi davanti con più coraggio su fronte di un altro prodotto.
Oltre alla disperazione c’era alla base dell’impresa sempre e comunque una idea vincente e per lui convincente con la quale cercava di attirare a sé più attenzione di quella che gli altri erano capaci di attuare.
Il prodotto era frutto di acquisti occasionali, ma un gelato, ancora oggi, non è un prodotto alla portata di tutti nonostante le macchine messe in commercio.
Portarlo in giro per il paese costituiva la soluzione di una serie di problemi da risolvere che erano già stati risolti da altri, ma che bisognava quantomeno apprendere e saper condurre per avere un prodotto sempre in linea, come oggi si dice, con le esigenze di qualità e di vendibilità.
Una granita non poteva e non doveva ne sciogliersi ma neppure diventare un ghiacciolo, doveva restare tremolante e a scaglie e per questo era necessario essere sempre fornito di ghiaccio e salamoia  da inserire nella cella frigorifera costituita da un pozzetto in un pozzetto più grande che conteneva il ghiaccio e la salamoia che andava reintegrata con altro ghiaccio e con altro sale per cui il gelataio o gelatiere era costretto a  portare con se una bacchetta di ghiaccio che doveva servire di scorta nei lunghi tragitti
Di tanto in tanto il pozzetto doveva essere agitato sia in senso orario che antiorario per evitare che il prodotto potesse diventare un solo blocco di ghiaccio.
Il più delle volte il ghiaccio di scorta costituiva un'altra occasione di vendita: grattandolo con un attrezzo, provvisto di un vano di raccolta, che nella sua forma rassomiglia alla pialla del falegname, veniva venduto cosparso di sciroppo, denominato cazzibbocchio.
Per attirare i clienti come le mosche, la ricetta della granita doveva risultare esclusiva, caratterizzata principalmente dalla qualità dei limoni che erano tenuti in bella mostra abbondantemente sul carrettino per testimonianza di quello che si affermava ed eventualmente per venderli, da un buon dosaggio dello zucchero e per qualche altro accidenti che era tenuto sempre segreto per stimolare la fantasia del consumatore.
Non so quanto di vero ci fosse in quello che raccontavano, ma quei pochi gelati che ho consumato acquistandoli dagli ambulanti ricordo poco anche se in maniera gradevole. Mi piaceva l’immagine che mi mettevano davanti. I colori in essa contenuti, la sfrontatezza del venditore che era sicuro di quello che andava gridando in giro per vantare il suo prodotto. Ricordo il senso di freschezza una volta avvicinato alle labbra e la eventuale bontà quando il gelato non era molto zuccherato per mascherare l’asprezza del limone.
La ricetta doveva essere per forza a base di acqua, succo di limone e zucchero. Non poteva essere diversamente. Gli addensanti naturali esistevano anche allora, ma il latte se veniva adoperato per rendere la granita più cremosa, proprio non lo si avvertiva.
La purezza dell’acqua è molto importante sulle grandi quantità per non rovinare la stagnatura del pozzetto che allora era di rame stagnato, tenuto conto che il rame è il materiale che più si adatta nella cottura dei cibi per lo scambio rapido di calore o freddo che consente.
Le voci di richiamo erano quelle che si inventavano di volta in volta gli stessi venditori a seconda della fortuna che incontravano. 
Comunque oltre a risolvere il problema della sopravvivenza a quello che lo praticava era un momento felice della giornata quando lo si incontrava sul proprio tragitto, una macchia di colore che non passava inosservata e non facile da trascurare come l’oasi in mezzo al deserto nei giorni di caldo estremo e conforto per bambini  ed anziani che non ne sapevano fare a meno.


da Internet

da Internet


 Piaggio Porter Gelateria Ambulante

Reggio di Calabria                                                    25.000 €
Piaggio porter modificato per uso speciale gelateria. Fino a 12 pozzetti raffreddati per più di 40 kg di gelato vendibili contemporaneamente. Dotato di frigorigeri e celle per la conservazione di alimenti e bevande...

Napoli
 Fiat 30.000 kms. 2006                                             24.900 €

4.       Apecar Adibita Per Vendita Di Gelati, Gelateria Ambulante, Pisa

 apecar 55.000 kms. 1988                                     13.000 €
Vendo apecar per vendita ambulante di gelati, fornita di registratore di cassa, casseto per i soldi, fili di corrente per il caricamento dei frighi, gruppo ellettrogeno esterno, luci di emergenza e normali, ape revisionata.. 

5.         Furgone Patente B Gelateria Graniteria Ambulante  Lecce

 Su furgone di media dimensione, guidabile con patente b, allestimento per vendita ambulante gelati, granite e altri tipi di alimenti e bevande. I pozzetti per il gelato artigianale sono raffreddati con l'utilizzo del glicole...

  Piaggio Porter Gelateria Ambulante — Gallipoli             5.000 €
Prodotto da: piaggio modello: porter gelateria miglia: 10.000 kms anno: 2013 condizione: nuovo - gallipoli.

1        Ape Calessino Gelateria Ambulante Con Carapine E Pozzetti

Matera 
 Ape Calessino 5.200 kms. 2013   25.000 €
Vendo ape calessino con modifiche in vetroresina personalizzato per gelateria ma personalizzabile per ogni altra tipologia di attività commerciale, anche fast food o vendita al dettaglio di oggettistica. Chiamare...



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