venerdì 5 dicembre 2014

Al Rione San Marco. - Falò e legna rubata, albero cade su una villa


albero-caduto

Castellammare di Stabia. Paura al Rione San Marco. Falò e legna rubata, albero cade su una villa

Castellammare di Stabia. Tagli abusivi di alberi. E' allarme al rione «San Marco»: nella notte tra domenica e lunedì un grosso arbusto è rovinato sulle inferriate di una villetta. Secondo le prime ricostruzioni un gruppo di ragazzi, impegnati nella raccolta di legna per i cosiddetti «fucaracchi» dell’Immacolata, avrebbe indebolito il tronco a colpi di accetta e successivamente il forte vento avrebbe abbattuto il grosso albero. Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Ps di Castellammare, agli ordini del primo dirigente Pasquale De Lorenzo e del vicequestore Daria Alfieri, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso ed ascoltato i proprietari della villetta.
La caduta dell’albero, a pochi metri dalla vecchia tratta ferroviaria Castellammare-Gragnano, ha spaventato i residenti del popoloso quartiere della periferia stabiese a causa del forte rumore e delle vibrazioni. I poliziotti stanno indagando per tentato furto di legname nell’ambito dei controlli straordinari contro questo genere di episodi, che avvengono ogni anno quando i più giovani si dedicano alla raccolta di legna. L’accensione dei falò per la festività dell’Immacolata, infatti, rappresenta una tradizione popolare stabiese e vede ogni anno il coinvolgimento di molti giovani che allestiscono le cataste con spirito «agonistico» causando problemi alla pubblica incolumità e all’ordine pubblico. Solo la fortuna ha voluto che per l’episodio del rione San Marco non ci siano stati feriti, data la mole dell’arbusto, e anche le inferriate hanno riportato pochi danni. Il naturalista stabiese Ferdinando Fontanella ha lanciato l’allarme nelle ultime ore.
«Esiste un rischio grosso di tipo sociale che si concretizza quando i ragazzi cercano di recuperare legna dagli edifici abbandonati, magari – dice Fontanella –perché ancora terremotati, oppure dai cantieri edili, rischiando seriamente la vita». E ancora: «Il danno di tipo naturale è invece limitato al taglio scriteriato di qualche essenza dal bosco ceduo – aggiunge il naturalista – Però nello stato di totale incuria in cui versa il patrimonio boschivo di Castellammare questi tagli non causano nessun guasto irrimediabile. Il danno serio in questo caso è arrecato alla già disastrata immagine della pubblica amministrazione, incapace di arginare questi atti di vandalismo». Del resto, ultimamente a tagliare alberi dal bosco pubblico oltre ai ragazzi ci sono anche numerosi taglialegna abusivi: «Persone disperate, che per colpa della crisi non hanno i mezzi per il riscaldamento e ricorrono, come si faceva un tempo, al bosco». L’attenzione delle forze dell’ordine è massima in questo periodo e polizia di stato, carabinieri e vigili urbani sono impegnati ad arginare tagli indiscriminati di alberi dalle zone boschive e furti di legna. Sul fronte dell’amministrazione comunale bisogna ricordare che quest’anno è nata l’iniziativa «verso il falò legale».
L’obiettivo è disciplinare, in sintonia con le forze dell’ordine, l’accensione dei fucaracchi. Il Comune (che ha anche organizzato l’accensione di tre grandi falò sull’arenile visibili dal lungomare) ha proposto ai cittadini dei quartieri di riportare la tradizione nei vari rioni dopo i divieti degli anni scorsi previa presentazione di una corposa documentazione e la concessione di tutte le autorizzazioni del caso. Al momento sono arrivate in Municipio solo due domande per l’accensione dei falò per i rioni «Cicerone» ed «ex Cmi» e nei prossimi giorni una commissione le valuterà prima di dare il via libera.
(Francesco Ferrigno – Il Mattino)

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