sabato 7 marzo 2015

" milioni e mezzo di Euro


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TERME DI STABIA: C’E’ UN’OFFERTA DI 2 MILIONI E MEZZO DI EURO

Lunedì 9 marzo una cordata di cinque imprenditori di Castellammare di Stabia, protocollerà al Comune di Castellammare di Stabia il business plan di un Progetto di recupero delle Terme Stabiane.Il gruppo di imprenditori punta ad un investimento di oltre 2 milioni e mezzo di euro con un progetto, elaborato dallo studio “Milaningegneria” di Maurizio Milan, consulente dell’architetto Renzo Piano.
L’ obbiettivo è la riapertura delle Terme Antiche, e di rimettere in funzione gli edifici recentemente restaurati con 12 milioni di euro di fondi Cipe, Regionali e Comunali. I lavori sono cominciati nel 2007 e sono stati ultimati nel 2013, ma i collaudi non sono ancora stati eseguiti in quanto gli edifici sono sottoposti a continui atti di vandalismo che li hanno resi inutilizzabili.
Sui lavori sono in corso indagini della Procura di Torre Annunziata e dell’ Autorità nazionale anticorruzione in seguito alla “sparizione” della contabilità delle opere eseguite, che rende impossibile la consegna dell’ opera al Comune.
L’intenzione della cordata di imprenditori, denominata “Ars Nova” ed aggregata dal manager Carlo Trevisan, amministratore della Tess (“Torre e Stabia Sviluppo”) fino al 2002, è quella di superare i gli ostacoli burocratici ed economici che impediscono al Comune di aprire le Terme Antiche alla fruizione della città.
Le Terme di Castellammare di Stabia dal 1827 hanno costituito un importante polo di attrazione turistica disponendo di 28 fonti termali collocate in un angolo del Golfo di Napoli centrale rispetto alle località turistiche di Sorrento, Capri, Ischia e Pompei.
Sul progetto di Ars Nova finora il sindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, non si è pronunciato. Gli imprenditori hanno chiesto da tempo di essere ricevuti per poter esporre il loro progetto e – in caso di approvazione – poter avviare i lavori con i quali assicurano di poter aprire le Terme al turismo già nel prossimo luglio.
“Offriremmo al Comune una quota liquida annuale per il fitto della struttura, in linea con la valutazione del concordato continuativo, presentato dal Comune di Castellammare di Stabia alla Procura, sul quale si attende il pronunciamento il prossimo 18 marzo – afferma Trevisan – Ma se il Comune continua a non rispondere alle nostre sollecitazioni, il programma di riapertura di luglio non potrebbe essere rispettato”

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