domenica 6 marzo 2016

Manifesto di protesta affisso al Museo Archeologico di Stabiae: in 20 anni nulla è cambiato


Postato da  il 25 Feb 2016 in ArteArticoliCastellammare di Stabia,CronacaPrimo Piano
Manifesto di protesta affisso al Museo Archeologico di Stabiae: in 20 anni nulla è cambiato

Manifesto di protesta affisso al Museo Archeologico di Stabiae: in 20 anni nulla è cambiato

a cura di Miriam Cacace
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando, 20 anni fa circa, una visita del Critico d’Arte, il Professor Vittorio Sgarbi, fece notizia in città a causa dell’impossibilità di quest’ultimo, una volta giunto a Castellammare, di visitare il Museo Archeologico di Stabiae, ospitato all’interno complesso strutturale in cui è situato il Liceo Classico “Plinio Seniore”, e che racchiude reperti antichi di inestimabile valori storico – culturale. Pare infatti che all’epoca fosse già chiuso al pubblico, anche a colui che forse, avrebbe potuto non solo apprezzarne il reale valore ma anche cercare di indirizzare i riflettori mediatici sulla possibilità di esporre i suddetti beni in luogo più ampio ed adeguato. Tanto tempo è passato da quell’episodio che forse in pochi conoscono e che probabilmente non fu nemmeno riportato dai giornali locali, ma nulla è stato fatto per rilanciare la visibilità del nostro patrimonio archeologico e che indubbiamente potrebbe costituire, se riportato alla luce , un’attrattiva non indifferente per convogliare turisti in città con un benefico effetto boomerang sull’economia locale. E’ per questo motivo che cittadini ed associazioni si sono riuniti  riuniti martedì sera 23 febbraio nella sala Ruccello del cinema Montil per il convegno “Cambiare con la cultura: valorizzazione e futuro del Palazzo reale di Quisisana e degli scavi di Stabiae” promosso da Idea Città, Comitato per gli Scavi di Stabia, Funiculart, Legambiente Circolo Woodwardia, Centro di cultura e storia dei Monti Lattari al quale ha partecipato il direttore generale della Soprintendenza Pompei, il professore Massimo Osanna. Dall’incontro è emerso come punto essenziale di ogni ipotesi di rilancio dei beni culturali stabiani resta il trasferimento, presso il Palazzo Reale di Quisisana, dei reperti dell’intera collezione dell’Antiquarium Stabiano, fondato da Libero d’Orsi nel 1959 e chiuso al pubblico nel 1997. Si spera dunque che, questa volta, grazie all’impegno di chi ha ancora a cuore il futuro di Castellammare, si muova realmente qualcosa e che le nostre antichità tornino ad essere ammirate da grandi e piccini.

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