giovedì 9 febbraio 2017

Passa di mano il Gran Caffè Napoli

Giovedì, 09 Febbraio 2017 14:00

Castellammare, bar Spagnuolo: nuova gestione in salsa PD news


Castellammare, bar Spagnuolo: nuova gestione in salsa PD

I tre soci sono tutti appartenenti alla corrente del Pd del sindaco Pannullo: ecco chi sono
Da giorni ormai non si parla di altro in città, la chiusura della nota caffetteria "Spagnuolo". Le voci che si rincorrono sulla "cordata" che avrebbe rilevato la gestione dell'attività sono tante, e varie: a partire dallo chef Antonino Cannavacciuolo fino al Sindaco Antonio Pannullo. Nulla di tutto questo. Secondo le informazioni in nostro possesso, però, la politica pare centri qualcosa. Tre sono i soci: Giuseppe Di Martino, Raffaele Cacace e Roberto Elefante. Il primo è uno dei proprietari del pastificio Di Martino (non solo,ndr) che circa un anno fa balzò agli onori delle cronache rosa per aver preso parte al programma "Boss in incognito". Il secondo invece è un impiegato di una lavanderia industriale con sede a nord di Napoli, ma conosciuto nei meandri politici della città perché il mandatario elettorale del Sindaco Antonio Pannullo. Proprio su di lui il chiacchiericcio è forte, perché in effetti pare che abbia ricevuto anche qualche altro "regalo" dall'amministrazione Pannullo (vedi subappalti dei lavori in villa comunale). Per quanto riguarda Elefante, è un noto commercialista nella città delle acque, ma anche il deus ex machina di alcune società di imbottigliamento di acque minerali. Anche lui in politica, è consigliere comunale eletto nel PD. Amici in campagna elettorale, amici nella vita, ed anche amici negli affari, ma al trio misterioso, nella gestione della caffetteria "Spagnuolo", si affiancherebbe anche il vice sindaco, Andrea Di Martino. Le voci più accreditate infatti vedrebbero il vice sindaco alla direzione del rinnovato "Bar Spagnuolo", al secolo "Gran Caffè Napoli". Una gestione tutta in salsa Pd, che sicuramente non potrà godere di nessun beneficio o agevolazione, ma speriamo che possa attrarre turisti e visitatori dai paesi limitrofi.

Il canonico don Agnello Spagnuolo nel 1872, avendo comprata l'antica torre del Quartuccio, che sin dal 1824 era già stata trasformata dai fratelli Luigi e Baldassarre Parisi per loro residenza, dopo varie rifacimenti aveva acquistata una strana forma ottagonale, con lavori radicali trasformò l'immobile come oggi lo vediamo.
Vi impiantò  un Caffè al pianterreno ed un piccolo albergo al primo piano. Col tempo il Caffè diventerò celebre in tutto il circondario per le specialità dolciarie e come punto di ritrovo  di personaggi che caratterizzeranno un'epoca: da Scarfoglio a Matilde Serao, dall'ammiraglio Acton a Emilia Cito principessa di Santobono, da Eugenio e Giuseppe Cosenza a Ciro e Luigi Denza, che abitavano nel palazzo ad angolo con il lungo mare, dal principe di Marsiconovo al marchese Pellicano, dal barone Toscano al principe di Sant'Antimo, dal conte Coppola al comm. Eduardo de Martino, da Vincenzo Migliaro a Vincenzo D'Angelo, da Piero Girace a Michele Prisco.
Ancora oggi è meta preferita di personalità di spicco  e occasione di incontri e manifestazioni.
Molto spesso i locali della pasticceria destinati alla consumazione vengono utilizzati per mostre di pittura di artisti stabiesi e stranieri.

Il fabbricato e le attività poste al suo interno sono ancora in carico alla Famiglia Spagnuolo.

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