Mio padre è nato in Egitto, al Cairo, ma la famiglia Farina ha radici campane, più propriamente Castellammare di Stabia. Il rapporto con Napoli è sempre stato forte, per me Napoli è la città più viva del mondo, insieme a New York. Una città catacombale e solare, una vivente contraddizione, elegantissima e sciatta, violenta e romantica, una città dove la catastrofe e la fantasia si fondono, aroma di caffè e di sangue per le strade, una città vulcanica e pietrificata, Vesuvio e Cristo velato, magma in attesa e babà divorato, stato di quiescienza e stato di inquietudine, con il mare che ispira la libertà azzurra e giocosa degli scugnizzi. E solo una città così, aristocratica e popolare, poteva generare Totò. Ma per me Napoli è ancheMarietto.