sabato 6 giugno 2020


Eseguiti dai Carabinieri 5 arresti per omicidio
ISOLE - CRONACA

I Carabinieri: Caltanissetta arresto; Ragusa truffa; Palermo spaccio

Caltanissetta: cinque arresti di pachistani per omicidio di un loro connazionale.
Durante il tardo pomeriggio del 04 giugno 2020 i militari della Compagnia Carabinieri di Caltanissetta hanno tratto in arresto altri due cittadini pakistani, Muhammad Shoaib, 27 anni e Alì Shujaat 32 anni, coinvolti nell’omicidio perpetrato in centro città la notte appena passata.
Le indagini della Sezione Operativa del NORM (Nucleo Operativo e Radiomobile, noto anche con la sigla NORM, è un organo del Comando di reparto territoriale dell’Arma dei Carabinieri che assicura il pronto intervento 24 ore su 24) hanno fatto luce sull’intero sodalizio criminale, composto da quattro pakistani ed un fiancheggiatore di medesima cittadinanza. Il fermo dei due rei è avvenuto nel centro abitato di Canicattì, dove entrambi avevano provato a trovare rifugio, avvalendosi dell’ospitalità di una giovane ragazza. Una volta individuati, i due hanno provato a darsi alla fuga, subito bloccata dai militari operanti. I predetti sono stati ristretti presso il carcere di Agrigento in regime di fermo.
L’omicidio era avvenuto il 3 giugno e a seguito del quale nella nottata erano già state fermate due persone che erano state interrogate in caserma dai Carabinieri della Compagnia di Caltanissetta nell’ambito delle indagini sull’uccisione di un 32enne pachistano, Adnan Siddique, assassinato con almeno quattro colpi di coltello nella sua casa nel rione Stata foglia.
I fermati erano due connazionali della vittima ritenuti gli esecutori del delitto. Arrestato, per favoreggiamento, un altro loro connazionale che ha cercato di favorire la loro fuga. Gli investigatori li hanno trovati all’ultimo piano di una palazzina di via Fornaia, mentre provavano a far perdere le loro tracce, con ancora i vestiti sporchi di sangue.
Il giovane Adnan Siddique conosceva tutti e i cinque fermati. Si tratta, secondo quanto si apprende di persone che abitavano tutte in vie limitrofe. Sembrerebbe anche che Siddique in passato avesse già denunciato alle Forze dell’Ordine delle aggressioni da parte di suoi connazionali, circostanza che è stata confermata da diverse persone che conoscevano il giovane. Diverse le piste battute dai Carabinieri tra le quali quella di debiti pregressi tra la vittima e i suoi assassini. Ma in questo momento viene valutato ogni indizio utile a ricostruire quanto accaduto. Intanto per oggi sabato nella mattinata è prevista l’autopsia sul corpo del giovane che sarà eseguita dal medico legale Cataldo Raffino.Alcuni dettagli dell’omicidio del trentaduenne Siddique Adnan sono stati forniti dal colonnello Baldassare Daidone, Comandante provinciale dei Carabinieri “Si presume che il movente sia legato a un debito. ma siamo ancora alle fasi iniziali e ci potrebbero essere ulteriori sviluppi. Il giovane è stato raggiunto da almeno 4 fendenti di un coltello da cucina con lama di 15 centimetri. Grazie all’aiuto dei vicini, sia italiani che stranieri, i carabinieri sono riusciti a individuare la casa dove si erano nascosti gli autori dell’omicidio, tutti pakistani, trovati con gli abiti sporchi di sangue”.
Ragusa: denunciati due netini per la truffa dello specchietto.
Ad approfittare delle libertà di movimento e dell’aria estiva sono anche i truffatori che sperano di poter racimolare qualche soldo con i soliti trucchetti. È il caso di due originari di Noto in provincia di Siracusa, che sono venuti in trasferta a Ragusa negli ultimi giorni con l’intenzione di portare a termine le cosiddette truffe dello specchietto.
Il modus operandi dei truffatori in questo caso si esplica avvicinandosi in auto ad un’altra autovettura in marcia nel traffico o intenta a fare manovra e colpendo con un pugno la macchina della vittima, in modo da far credere che la vittima abbia urtato e rotto lo specchietto dell’auto del truffatore. Quindi, onde evitare di interessare le assicurazioni che potrebbero far aumentare il premio assicurativo il truffatore propone alla vittima un risarcimento del danno seduta stante con cifre che si possono aggirare tra il 20 e i 100 euro. La vittima, spesso scelta tra le persone anziane, per paura di affrontare la burocrazia delle assicurazioni e per liberarsi in fretta dall’impiccio è portata il più delle volte ad accettare la proposta.

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