martedì 8 novembre 2011

Cazzillo 'e re / Donzella / Girella, ecc.

 Strada di collegamento tra Castellammare
e la vicino Vico Equense
dove il cazzillo è molto presente.
 
SS 145 - Strada Sorrentina
 


Nome scentifico: Coris julis





Famiglia: Labridi


Colorata/o  é sempre presente e disponibile. Si tratta di un pesce ermafrodita "per la coesistenza di organi femminili e maschili ".

Habitat
Su bassi fondali fino a 20 metri di profondità, dove condivide l' habitat con tordi e serrani. Frequenta i manufatti dei porti ma non s' allontana mai molto dagli arenili sabbiosi dove trascorre la notte e dove, durante le mareggiate e d' inverno, s'intana lasciando sporgere solo il musetto aguzzo.

Segni particolari
Nel periodo primario ha caratteristiche femminili e di aspetto modesto.
La livrea è bruno giallastra e la pinna dorsale di lunghezza costante. Durante il periodo maschile esprime una vera e propria tavolozza di colori: fianchi azzurri attraversati da un lunga zigzagante striscia rosso aranciata, una macchia viola dietro le pettorali, la dorsale erge tre raggi spinosi segnati da una macchia bluastra e prosegue arancione.

In cucina
La carne manca di consistenza e sapore.

Numeri record . Lunghezza cm 35.  Peso kg  0,4

Periodo di divieto nessuno
Misure minime >Cm 7<
Quantitativo massimo giornaliero Kg 5, escluso cattura di un solo esemplare


Nomi italiani



Nomi europei



Nomi africani




Nota.

Tratto di Strada, tra Castellammare e Vico Equense, dove andavo a pescare.
 
SS 145 - Strada Sorrentina



All’età di tredici, quattordici anni ero definito da quelli che mi conoscevano un ragazzo di buona volontà anche se anch’io mi buttavo in quante più esperienze era possibile cercando di non dare troppe preoccupazioni ai miei per provare quelle emozioni che sentivo raccontare agli altri quando si trovavano tra amici.

E’ vero che sembravano racconti da barzelletta, ma avevano di che raccontare mentre io per il tipo di lavoro svolto da mio padre e per la riluttanza degli amici che frequentavo, non ero mai andato una volta a pesca, non avevo mai assistito ad una partita di calcio pur avendo il campo dall’altra parte della strada, non ero mai andato a correre, non mi recavo mai nei boschi a cercare castagne per non dare pensieri a mia madre, non avevo mai fatto neppure l’un per cento di quello che gli altri facevano.

E’ vero che dedicavo ad altre cose, ma erano cose che, per la loro natura, mi isolavano dagli altri. Mi piaceva ascoltare alla radio commedie, racconti, radiodrammi, canzoni, musica varia, leggere tanto, tentare la scrittura, contemplare il mondo intorno a me, andare a cinema durante la settimana, mentre desideravo anche andare a pescare, imparare a ballare, giocare con gli altri, parlare con gli altri.
Durante la permanenza da mia nonna di Torre seguivo mio zio Luigi quando andava a caccia, accudivo il cane, andavo nei campi a giocare nei canali di irrigazione, andavo a cavallo, correvo appresso alle galline. Facevo il matto tutta la giornata e la sera ero stanco e m’addormentavo appena faceva buio dopo essermi lavato da capo a piedi come esigeva la nonna.

Andai a pesca la prima volta che avevo già tredici o quattordici anni: ci andai con il proposito di pescare anche io un polipo e del pesce come faceva mio zio, ma fu una giornata di delusioni. Vedevo i pesci nell’acqua che si accostavano all’esca che copriva l’amo, ma non riuscivo a beccarne uno. I pesci che pescai erano piccoli e colorati e un pescatore che si avvicino con la barca mi apostrofò dicendo: - So’ cazzille ‘e rre! Come per dire non valgono niente.

Il pesce che paratia a casa fu quello che lui stava scartando e stava per buttare in acqua. Fu lui stesso a darmelo quando si accorse della mia delusione.

Cu ll’acqua chiara ‘o pesce nun abbocca ! Cosa doveva dirmi di più per farmi desistere ? Lo ringraziai per il regalo e sotto il suo sguardo vigile mi tolsi dagli scogli dove mi ero collocato.

Le uniche cose buone di quell’esperienze furono le patelle che riuscì a staccare dallo scoglio mentre attendevo che i pesci abboccassero.

Lo salutai e lui si allontanò vogando per riguadagnare il largo per dirigersi all’ormeggio nel porto dove sicuramente aveva dei clienti in attesa.

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